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Critiques

Gli anni della difesa. Quattro anni di battaglie politiche e battaglie civili di Giovanni Spadolini per rendere efficiente e trasparente lo strumento-difesa, adeguandolo alle esigenze di un paese chiamato ad assumere crescenti responsabilità anche sul piano internazionale. Innanzitutto lo sforzo di una visione unitaria dei problemi di un Ministero che ancora negli stati maggiori, nei palazzi, nella sua stessa mentalità deve lottare contro i residui di una ripartizione storica, e di una storica rivalità, nelle armi di terra, di mare e di cielo. Una paziente opera di ricomposizione secondo una visione unitaria che Spadolini definirà «hegeliana». Parallelamente, un rilancio della politica del personale che investe la condizione militare nei suoi molteplici e variegati aspetti, la valorizzazione dell'esercito di popolo e l'integrazione tra società militare e società civile. Anche nel momento in cui una esasperata campagna, che travalicò talora il segno della doverosa attenzione critica al servizio militare, trasse spunto da una dolorosa e imprevedibile serie di incidenti, Spadolini continuò nella linea segnata dalla tradizione militare senza cedimenti a polemiche contingenti. Si lega a questo il tema del riordinamento delle infrastrutture militari, come migliore rapporto tra Forze Armate e territorio: un'apposita Conferenza nazionale traccia lineamenti di grande modernità. Avviato il processo di rinnovamento del modello di difesa con l'introduzione del fondamentale principio delle «missioni operative interforze», Spadolini allarga gli orizzonti della sicurezza rilanciando l'idea di una difesa europea occidentale dando impulso politico all'Unione Europea Occidentale. Sicurezza europea non tendente a contrapporre l'UEO alla NATO, ma mirante a rafforzare il ruolo dell'Europa come l'altro pilastro dell'Alleanza Atlantica. Si pone il problema della partecipazione italiana alla Iniziativa di Difesa Strategica e si risolve non come decisione sugli sbocchi strategici a lungo termine, ma come intesa regolante la partecipazione delle nostre industrie ad un progetto di enormi implicanze tecnologiche su un piano di dignità e di parità. Il filo della programmazione - come strumento di efficienza e nello stesso tempo di trasparenza - è pazientemente ricercato anche nell'altra grande questione dei rapporti con il complesso industriale che produce armi, affrontato per la prima volta attraverso una Conferenza nazionale intesa non a demonizzare ma a rendere trasparente e controllato il processo di produzione e di commercio delle armi. Infine l'impegno di Spadolini per un patto internazionale contro il terrorismo che da sfida interna è diventato una sfida verso tutti i paesi occidentali e non occidentali. Chiude il libro una nota sulla trasparenza dei servizi segreti usciti da un periodo burrascoso. Servizi che debbono legare la propria efficacia e funzionalità anche ad alcune fondamentali norme di riservatezza nel circuito delle informazioni.
 
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BiblioLorenzoLodi | Jan 25, 2017 |
Un discursito de repaso rapido por la historia de los dos países, lleno de lugares comunes, para culminar en un par de obviedades sobre la Europa actual. Mero salir del paso. Se trata del discurso cuando le hicieron Honoris Causa por la Universidad Complutense de Madrid.
 
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caflores | Nov 20, 2010 |