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Vittorio Gorresio (1910–1982)

Auteur de La vita ingenua

32 oeuvres 73 utilisateurs 3 critiques

A propos de l'auteur

Comprend les noms: Vittorio Gorresio

Œuvres de Vittorio Gorresio

La vita ingenua (1980) 16 exemplaires
Risorgimento scomunicato (2011) 10 exemplaires
Stato e Chiesa — Contributeur — 5 exemplaires
Berlinguer (1976) 4 exemplaires
Il sesto Presidente 3 exemplaires
I bracci secolari (1951) 2 exemplaires
Un anno di libertà 1 exemplaire
Camillo Cavpur 1 exemplaire
I carissimi nemici 1 exemplaire
L' Italia a sinistra 1 exemplaire

Étiqueté

Partage des connaissances

Nom canonique
Gorresio, Vittorio
Date de naissance
1910
Date de décès
1982
Nationalité
Italia
Lieu de naissance
Modena, Italy
Lieu du décès
Roma, Italy
Professions
journalist

Membres

Critiques

Anni ’70. Vittorio, dopo quasi mezzo secolo, torna nella cittadina della sua infanzia e adolescenza, Cuneo. A dire il vero ci era già tornato nel 1942 per il matrimonio del fratello Umberto con Maria Teresa Della Valle. La sera della vigilia delle nozze – una bella serata di maggio – tutta la famiglia Gorresio, finalmente unita, aveva fatto una lunga passeggiata per la piazza principale di Cuneo. C’era il padre di Vittorio, Marco, generale di divisione, con la moglie Teresa; c’erano la sorella Giulia e il fratello Umberto, capitano degli alpini che “aveva fatto la guerra in Etiopia e in Albania ed era sul punto di partire per la Russia da dove non sarebbe più tornato”; poi l’altro fratello Paolo, il minore, uscito fresco dall’Accademia militare di Modena e anche lui destinato a morire in Russia. Anche Vittorio – malgrado fosse l’unico maschio di casa ad aver scelto una professione borghese, il giornalista – era in uniforme di tenente d’artiglieria da campagna, richiamato da poco per la Seconda guerra mondiale ma già decorato al valore nella campagna d’Abissinia. È stata l’ultima volta che la famiglia Gorresio si è ritrovata al completo, l’ultima parentesi felice prima dei lutti, riflette l’uomo. Vittorio ricorda poi la casa in cui è cresciuto: “non aveva molti pregi oltre alla collocazione nel centro della città, stando in un vecchio edificio della via Savigliano, una parallela dalla parte di Gesso a via Roma, già via Nizza, già via Maestra”. Ora quella casa è come se non esistesse più, l’ha comprata una banca che ha provveduto a “ristrutturarla” funzionalmente per i propri “tristissimi uffici”. A Vittorio tornano alla mente le risate con i fratelli e la sorella quando salivano di corsa su per le scale, fino al terzo piano, dove giungevano senza fiato. Al primo piano abitava una certa famiglia Balocco: un cognome che li divertiva molto, li faceva pensare a un fabbricante di giocattoli. Al secondo piano c’erano l’appartamento e lo studio dell’avvocato Pellegrini, che spesso usciva sul pianerottolo sentendoli passare e regalava a Giulia una caramella, perché aveva tre figli maschi ma “non aveva avuto bambine e se ne faceva un cruccio”. Già, Giulia. Vittorio da ragazzino era persuaso che al mondo non ci fosse una bambina più carina di sua sorella…… (plus d'informations)
 
Signalé
kikka62 | Feb 6, 2020 |
Premio Strega 1980
 
Signalé
casafallai | Apr 10, 2019 |
Questa lucida storia del contrasto che rese tanto drammatico il Risorgimento (avendo fatto nascere in Italia uno stato scomunicato e maledetto da una chiesa refrattaria, incapace di tenere il passo dell'evoluzione della coscienza politica) questa storia di incomprensioni e pregiudizi, di sopraffazioni e equivoci non ha purtroppo perso d'attualità.
 
Signalé
BiblioLorenzoLodi | Sep 24, 2012 |

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