Photo de l'auteur

Walter Bonatti (1930–2011)

Auteur de Montagnes d'une vie

26+ oeuvres 344 utilisateurs 10 critiques

A propos de l'auteur

Comprend les noms: Bonatti Walter

Œuvres de Walter Bonatti

Montagnes d'une vie (1995) 181 exemplaires
Terres lointaines (1997) 26 exemplaires
K2-la verita: storia di un caso (1998) 16 exemplaires
On the heights (1964) 14 exemplaires
K2. La verità. 1954-2004 (2005) 13 exemplaires
A mes montagnes (1962) 12 exemplaires
The Great Days (1974) 11 exemplaires
Magic of Mont Blanc (1985) 9 exemplaires
Una vita così (2001) 6 exemplaires
Meine größten Abenteuer (2004) 2 exemplaires

Oeuvres associées

Étiqueté

Partage des connaissances

Date de naissance
1930-06-22
Date de décès
2011-09-13
Sexe
male
Nationalité
Italy
Lieu de naissance
Bergamo, Italy
Lieu du décès
Rome, Italy
Professions
mountain climber
mountain guide
journalist
author

Membres

Critiques

La montagna, fin dall’inizio, e’ stato l’ambiente piu’ congeniale alla mia formazione. Mi ha consentito di soddisfare il bisogno innato che ha ogni uomo di misurarsi e di provarsi, di conoscere e di sapere. Cosi’, impresa dopo impresa, lassu’ mi sono sentito sempre piu’ vivo, libero, vero: dunque realizzato. Nella mia vita di scalatore ho sempre obbedito alle emozioni, all’impulso creativo e contemplativo. Ma fu soprattutto praticando l’alpinismo solitario che ho potuto entrare in sintonia con la Grande Natura, e ancor piu’ a fondo ho potuto intuire i miei perche’ e i miei limiti. (7)

A esclusione della domenica, che regolarmente trascorrevo in montagna sia col bello sia col brutto tempo, tutti gli altri giorni furono per me ugualmente insignificanti, fatti delle stesse cose ripetute nel medesimo modo, e nell’immutabile ambiente. Quanto banale e triste e’ vivere cosi’. E pensare che la maggior parte degli uomini d’oggi vi e’ quasi costretta. Ma, cosa ancora peggiore, chi lo sceglie poi se ne mostra vittima. (51)

Sentivo di amare la montagna per i suoi paesaggi solenni, per le lotte ingaggiate con i picchi, per le emozioni e i ricordi che ne derivavano; ma forse l’amavo ancora di piu’ per quel senso di liberta’ e di gioia di vivere che solo lassu’ sui monti riuscivo a trovare. (67)

In quell’allucinante ritorno vi fu un momento magico, al tramonto, che riusci’ a distrarci dall’incubo della fame.
La turbolenta catena antistante, verso cui marciavamo, arrosso’; e da quel momento un caleidoscopio di toni caldi, dal rosso all’indaco, muto’ progressivamente su un arco compreso tra il Cordon Marconi e il Cordon Adela. Al centro del quadro invece, di fianco alla mole indorata del Fitz Roy, il grande disco purpureo della luna continuo’ a navigare alto nel cielo via via piu’ violetto. Infine, spentosi il crepuscolo, tutto, anche dentro di noi, ritorno’ grigio e terribilmente irragiungibile. (166-7)

Non avrei mai intrapreso la scalata del Pilastro Rosso sapendo che mi avrebbe riservato tanti problemi. Ma neppure l’avrei tentata se il Pilastro non mi fosse apparso tanto attraente e misterioso. Parra’ strano, ma e’ su questo pensiero che si regge quasi sempre la logica dell’avventura alpinistica. (186)

Mentre caliamo silenziosi lungo il piccolo sentiero imbiancato di neve, penso alla montagna com’era nel giorno della nostra partenza, inondata di sole, di colori, di vita. Com’e’ tutto diverso ora, e quanto sbiadite appaiono anche le nostre speranze di appena tre giorni fa. Eppure gia’ pensiamo di ritentare il Pilastro Rosso. (197)

La verita’ comunque, piaccia o no, e’ che lassu’ sul Pilone dove tutti e sette fummo uomini e fratelli, e dove una sorte accanita ci aveva isolati dal mondo in una trappola mortale, ma anche dove nessun altro seppe portarci soccorso se non all’epilogo del dramma, io ero semplicemente sopravvissuto. Perche’, forse piu’ degli altri, non avevo voluto ne’ potuto lasciarmi morire. (239)

D’inverno la parete nord delle Jorasses ha la prerogativa di non lasciare mai intravedere all’orizzonte un minimo segno di vita. Quassu’ non giunge altro suono che quello della bufera, altro movimento se non quello delle tempeste e delle valanghe. (267)

Ma ecco che il pinnacolo su cui avanziamo perde verticalita’, si restringe, si corica, diventa vetta.
Sopra di noi non c’e’ piu’ niente. Cosi’, quasi inaspettatamente, ci accorgiamo di essere arrivati. (293)

Arrivare sulla punta di una bella montagna, tanto piu’ se ancora intoccata, e’ sempre un fatto emozionante. Tuttavia si finisce per banalizzarlo con una serie di atteggiamenti cui e’ difficile sfuggire. Il primo e’ quello di scattare le rituali fotografie-ricordo con tutte le varianti: a te, poi a me, a voi, a tutti noi insieme eccetera. Nel frattempo, soltanto con distrazione ci si cura di svolgere lo sguardo attorno, e si fa quasi unicamente se indotti da qualche contingenza: scongiurare un pericolo, prevenirne un altro, commentare uno stato d’animo, quasi sempre un timore di qualcosa che si sta preparando. Per sentire veramente la vetta raggiunta e poterne vivere tutta l’emozione, bisogna esaurire i luoghi comuni e sfuggire a ogni distrazione. E’ molto piu’ facile in solitudine. (353)

Ora dovro’ scendere a valle, verso la cosiddetta normalita’, vale a dire nella realta’ della vita in cui ci si consuma a rincorrersi, senza capirci niente. Credo proprio, lo penso anche in questo momento, che per svelare a noi stessi l’assurdita’ del vivere quotidiano, non esistano punti d’osservazione migliori di questi luoghi, che forse rimarranno incontaminati. Da quassu’ il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perche’ e’ caotico e rumoroso. (357)

I migliori:
Pilastro sud-ovest del Dru (1955)
Natale sul Monte Bianco (1956)
… (plus d'informations)
 
Signalé
NewLibrary78 | 3 autres critiques | Jul 22, 2023 |
 
Signalé
danacharron | Jan 17, 2023 |
Libro molto documentato e necessario per scrivere finalmente in modo corretto la storia della conquista italiana del K2, mistificata per decenni. Il libro non è tanto un’autodifesa di Bonatti, che non ne aveva alcun bisogno, quanto la ricostruzione di un lungo e sofferto percorso per ristabilire una verità troppo a lungo negata. Alla fine la verità, e il ruolo imprescindibile effettivamente svolto da Bonatti per il raggiungimento della vetta, sono riuscite ad emergere, ma quante viltà, quante piccinerie da parte dei due celebrati ‘eroi’ della spedizione, Compagnoni e il suo succube Lacedelli, e quanta arroganza da parte del capo della spedizione, il Prof. Ardito Desio, che ha avvallato e difeso strenuamente fino alla fine una ricostruzione falsa dell’impresa! Una brutta storia, purtroppo, che ha macchiato un’impresa per molto versi eccezionale e che è stata smascherata grazie anche al caso: il ritrovamento da parte di un medico australiano di una foto che ha dato l’avvio a processo di revisione della falsa ricostruzione.… (plus d'informations)
 
Signalé
Marghe48 | 1 autre critique | Oct 8, 2021 |
Nueva edición del testimonio de un hombre que hizo de las cumbres escuela de honestidad. En esta autobiografía única, sincera y llena de tensión, Walter Bonatti († 2011), narra su vida de escalador, en la cual ascensiones formidables se mezclan con dramáticas experiencias humanas. El libro presenta al lector toda la edad de oro del alpinismo clásico que fueron los años 50 y 60, mientras conocemos en detalle las más importantes hazañas del autor: la primera ascensión a la pared este del Gran Capucin, la dramática expedición italiana al K2 ?considerada la cumbre más difícil del Himalaya?, el Pilar del Dru, la tragedia del Pilar Central del Frêney, el Gasherbrum IV, la solitaria invernal a la cara norte del Cervino. Es entonces, en la cima de la gloria, cuando súbitamente Bonatti decide abandonar el alpinismo y dedicarse a la exploración y a la aventura en las regiones más salvajes del mundo, como periodista del semanario Epoca.
Montañas de una vida también nos desvela el porqué de este inesperado abandono, pero por encima de todo ello constituye un testimonio sin igual de cómo las montañas pueden convertirse en una escuela de honestidad, sensibilidad y fortaleza.
… (plus d'informations)
 
Signalé
LaComarca | 3 autres critiques | Feb 15, 2019 |

Prix et récompenses

Vous aimerez peut-être aussi

Auteurs associés

Statistiques

Œuvres
26
Aussi par
2
Membres
344
Popularité
#69,365
Évaluation
½ 3.7
Critiques
10
ISBN
62
Langues
5

Tableaux et graphiques