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Œuvres de Matteo Marani

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"Nessun giudeo nelle società sportive". Con questo imperativo, anche sul mondo dello sport caddero come una mannaia le leggi razziali, proferite da Benito Mussolini nel 1938 a Trieste: "L’ebraismo è un nemico irriconciliabile per il fascismo".
Fu un disonore, uno dei più grandi nella storia del nostro Paese. Bene ha fatto Sky Sport a fare luce su una pagina dimenticata dell’antisemitismo, la discriminazione subita da atleti, allenatori, dirigenti, professionisti e amatori. Il documentario di Matteo Marani, 1938 – Lo sport italiano contro gli ebrei, (fonte: Cineclub Arsenale)… (plus d'informations)
 
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MemorialeSardoShoah | Aug 25, 2020 |
Un libro affascinante e meritevole. L'ho letto pensando ai miei allievi della scuola media e in effetti glielo proporrò. La figura di Arpad Weisz può essere molto utile per introdurre i ragazzi alla tragedia della Shoah attraverso un tema molto vicino come il calcio. Si viene a poco a poco introdotti in un vortice di insensatezza, dove la violenza della storia non risparmia nessuno, nemmeno i più valorosi. La ricostruzione storica è precisa e curata, offre anche un buon metodo di indagine storiografica per i più giovani, ma si legge piacevolmente come un romanzo. Ottimo e da far conoscere.… (plus d'informations)
½
 
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glisquarcini | 1 autre critique | Aug 7, 2017 |
Chi è stato Arpad Weisz? E per quale motivo uno dei grandi personaggi degli Anni 30 è caduto nell'oblio, al punto da non conoscerne, oggi, neanche il nome? Da queste domande nasce e si sviluppa il viaggio-inchiesta alla scoperta del trainer che ha vinto lo scudetto con l'Inter nel 1929-30 - il primo della Serie A come la conosciamo ora - e di altri tre titoli nazionali col grande Bologna. Oltre al Trofeo delle Esposizioni, la Champions League dell'epoca, conquistato contro i maestri del Chelsea. Era il 26 ottobre 1938 quando il protagonista di questo libro si dimise da tecnico del Bologna che aveva portato a dominare il calcio in Italia. A lui, Arpad Weisz, ebreo purosangue, e ai suoi famigliari, non fu più permesso di vivere in Italia dalle leggi razziali promulgate da Mussolini. Il 10 gennaio 1939, insieme ad altri profughi, si rifugiò in Francia passando dal valico di Bardonecchia. Da Parigi si spostò in Olanda, nella cittadina di Dordrecht, dove per quasi due anni fece l'allenatore prima di essere deportato in un lager senza ritorno.… (plus d'informations)
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 autre critique | Nov 24, 2013 |

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