Nino Leone

Nino Leone fa un bell’affresco della Napoli del periodo della rivoluzione pensata dall’abate Genoino e realizzata dal capopopolo passato alla storia: Tommaso Aniello d’Amalfi, più noto come Masaniello. Nel 1647 Napoli prese fuoco per una rivolta breve, sanguinosa e terminata con la testa dell’autore appesa a Piazza Mercato. La storia è nota, arcinota; in questo libro Leone fa un lavoro diverso ed inedito, almeno per i non addetti ai lavori: racconta la Napoli del periodo, lo fa bene, in maniera discorsiva e semplice: parte dall’organizzazione sociale, i nobili, la borghesia, la gente ed i lazzaroni, i paria partenopei. E poi ancora l’economia, le botteghe, il commercio, il cibo, le taverne, il tempo libero. E letto nei giorni del grande dolore del CoVid19 i capitoli sull’eruzione del Vesuvio e sulla peste del 1636, con il miracolo di San Gennaro che ferma la lava. La storia si ripete, San Gennaro guarda qua e guarda subito, anzi in napoletano, mò, mò.… (plus d'informations)