Curi GiandomenicoCritiques

Il film racconta la testimonianza, tratta da un intervista della “Survivors of the Shoah Visual History Foundation”, di Settimia Spizzichino che narra la sua storia e insieme la storia di tante altre donne. Di una donna ebrea romana del suo tempo, che ha vissuto per intero la sua vita, anche prima e dopo Auschwitz. (fonte: Uniroma 3)

“Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz… Per questo, credo, sono tornata: per raccontare”. Era ciò che diceva Settimia Spizzichino, l’unica a sopravvivere all’orrore di Auschwitz tra le oltre 600 donne deportate il 16 ottobre 1943 dal ghetto di Roma al Kz Auschwiyz-Birkenau, dopo la retata dei nazisti. Iniziò a raccontare della Shoah subito dopo essere tornata e ha continuato a farlo fino alla fine. La sua storia è diventata un documentario dal titolo “Nata due volte. Storia di Settimia, ebrea romana” realizzato da Giandomenico Curi.
Il film, con intento didattico, è tratto da un’intervista raccolta nel 1998 dalla Survivors of the Shoah Visual History Foundation e promosso dall’associazione nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti (Aned) e sarà proiettato giovedì prossimo alle 16 presso la Casa della Memoria e della Storia dopo un incontro con la nipote Carla Di Veroli, l’amico di una vita Adolfo Perugia, Vera Michelin-Salomon e Aldo Pavia che parleranno di ciò che accadde in quegli anni terribili. (fonte: Adnkronos)

Documentario realizzato alternando spezzoni dell'intervista realizzata nel 1998 a Settimia Spizzichino dalla Survivors of the Shoah Visual History Foundation a documenti e testimonianze sulla Shoah a Roma e in Italia.