Cristiano Cavina

Consigliatomi da un'amica, nutrivo qualche perplessità su un autore a me sconosciuto: recenti esperienze con scrittori italiani poco noti mi hanno delusa.
Questo romanzo invece è stata una rivelazione: ben scritto, scorrevole, profondo, commovente.
Nonostante la narrazione oscilli tra passato remoto, prossimo e presente, il filo del discorso non si perde e le digressioni hanno un senso preciso.
Cristiano è un bambino che cresce senza padre, in una famiglia allargata ai nonni materni, ma anche alle suore Orsoline dell'asilo.
Oggi è uno scrittore, con una relazione in crisi e un padre sconosciuto che spunta all'improvviso nella sua vita.
Il paesino in cui vive sembra uscito da una cartolina d'altri tempi; i personaggi che animano la storia sono così assurdi da sembrare veri; le vicende narrate sono bizzarre come solo la vita vera sa essere.
Da leggere - e da tener d'occhio l'autore.… (plus d'informations)

Un altro dei dodici papabili per la cinquina dello Strega 2009 è Cristiano Cavina con I frutti dimenticati (presentato da Ernesto Ferrero e Valeria Parrella). Cavina parla di se stesso, del rapporto con un padre che conosce solo poco prima che muoia, dell’incerta e tormentata attesa di un figlio, di un amore che finisce, di un’infanzia vissuta all’asilo delle suore Dorotee del suo paese: Casola Valsenio in provincia di Ravenna. E poi di una congerie di personaggi di paese, tutti con la propria curiosa peculiarità e stramberia. Gradevole e garbato, ma non indimenticabile.… (plus d'informations)