Leslie Stephen (1)
Auteur de Hours in a Library
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A propos de l'auteur
Crédit image: Image from Essays on freethinking and plainspeaking (1905) by Sir Leslie Stephen
Œuvres de Leslie Stephen
History of English thought in the eighteenth century. By: Leslie Stephen: (Volume 1). Philosophy, English (2017) 6 exemplaires
Life of Henry Fawcett 5 exemplaires
Dictionary of national biography. 7 : From the earliest time to 1900, Finch - Gloucester (1922) 3 exemplaires
Borrow. Selections. With essays by Richard Ford, Leslie Stephen & George Saintsbury. With an introduction and notes by… (1924) 2 exemplaires
Studies of a Biographer (Cambridge Library Collection - Literary Studies) (Volume 3) (2012) 1 exemplaire
The "Times" on the American war : a historical study 1 exemplaire
Henry Sidgwick 1 exemplaire
The writings of W. M. Thackeray 1 exemplaire
Dictionary of national biography. Supplement 1 exemplaire
Some Early Impressions 1 exemplaire
Hours in a Library Vol II 1 exemplaire
Selected Letters of Leslie Stephen: 1864-1882 1 exemplaire
Studies of a biographer. By: Leslie Stephen: ( Volume 1 ). English literature, Biography, Authors. (2017) 1 exemplaire
The Complete Works Of Alexander Pope [Annotated] 1 exemplaire
Hours in a Library 3 1 exemplaire
Hours in a Library 2 1 exemplaire
Hours in a Library 1 1 exemplaire
THE ENGLISH UTILITARIANS - 3 VOLS BOUND IN ONE [I. Jeremy Bentham.--II. James Mill.--III. John Stuart Mill.] (1950) 1 exemplaire
Hours in a Library [volumes 1 and 2 only] 1 exemplaire
Oeuvres associées
Delphi Complete Works of Charles Dickens (Illustrated) (2011) — Contributeur, quelques éditions — 78 exemplaires
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L’opera si occupa del tempo che lui trascorse in biblioteca, una vita intera, con una serie di saggi su alcune delle maggiori figure letterarie quasi tutte inglesi. I saggi contenuti nei tre volumi, scritti in varie occasioni e pubblicati su varie riviste, propongono un quadro quanto mai unico di questo uomo che oltre ad essere uno scrittore ed un saggista, fu anche uno straordinario bibliotecario. Non importa se non avete mai letto nulla di Crabbe o di Sterne, di Pope o Walpole, di De Foe o Scott, di Bronte o Eliot, di Coleridge o Johnson, di Disraeli o Landor, i saggi di sir Leslie si leggono lo stesso come quadri di pura arte letteraria. L’uomo che scriveva non faceva altro: leggeva e scriveva. Una schiera di persone, per lo più donne, era al suo servizio e si occupavano delle sue necessità. Un suo biografo ha detto che questo vittoriano di classe scrisse fino a quanto riuscì a tenere una penna in mano e leggere fino a quando i suoi occhi furono costretti a chiudersi.
La sua prosa scorre sempre naturale, sciolta, libera, confidenziale. Non si riteneva un critico. Ebbe a dire che «non è compito del critico dare lezione di gusto, soltanto perchè non gli piace qualcosa. Il critico si deve limitare ad accettare il fatto e cercare di scoprire le qualità alle quali lo stesso si collega». Sir Leslie, dice il curatore dell’opera, non tendeva a demolire, mistificare od oscurare.
Egli sosteneva che compito del critico fosse sopratutto quello di mettere in comunicazione il lettore con l’opera d’arte, fosse essa una poesia, un quadro, un romanzo. Era capace di lavorare, giorno dopo giorno, anche fino a dieci ore, sempre ossessionato dalla sua scrittura tutta tesa a capire, interpretare, definire l’oggetto del suo studio. Una personalità, però, anche difficile, complessa, a volte introversa ed oscura, specialmente se la si studia all’interno del quadro storico familiare.
Se si legge con attenzione il difficile romanzo «Gita al faro» di sua figlia Virginia, futura Woolf, e si studia il carattere di Mr Ramsay, si scopre il ritratto di un uomo vanitoso, deluso, petulante, noioso. La figlia ebbe modo di ispirarsi alla figura di suo padre. Emerge un personaggio letterario non di prima qualità, bensì la immagine di uno di quegli uomini di una certa cultura che sono sì in grado di generare idee, ma non di saperle trasformare.
Quell’aria che lui manifestava di uomo amabile, spiritoso, filosoficamente saggio, era solo una maschera che portava in giro. In famiglia era geloso, non sempre sopportabile, rude con le donne che si prendevano cura di lui, quasi tirannico nei suoi pensieri e nei suoi comportamenti. Eppure nei suoi saggi seppe interpretare alla grande vite e opere di altri scrittori e artisti lontani nel tempo e distanti da lui, in maniera eccezionale. Da tutte quelle ore trascorse nella biblioteca escono caratteri che ci parlano, conversano con noi. Avvertiamo nella sua scrittura la loro presenza reale ed apprezziamo il valore del loro pensiero e delle loro opere. Il tempo si è fermato in quelle ore, in quella biblioteca di Leslie Stephen.… (plus d'informations)