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Denis Richet (1927–1989)

Auteur de La Révolution française

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Crédit image: Denis Richet en mars 1973 à l'occasion de la parution de l'ouvrage coécrit avec Francois Furet 'La Révolution française'

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luvucenanzo06 | 2 autres critiques | Mar 1, 2024 |
 
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Murtra | 2 autres critiques | Jul 21, 2021 |
 
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Murtra | 2 autres critiques | Jul 14, 2021 |
Intervista allo storico francese (1989)

"La rivoluzione francese trae la propria eco universale dall'essersi proclamata tale: al di là delle particolari condizioni in cui è nata, e anche del Paese in cui è scoppiata, essa si è data la missione non di aggiustare le istituzioni alle circostanze della storia nazionale o al variare dell'opinione, ma di riscrivere da capo a fondo - ripensandolo e risugellandolo nuovamente sulla base dei princìpi della volontà ragionevole - il contratto sociale. Essa costituisce quindi un evento inscindibilmente politico e filosofico, già considerato sotto entrambi gli aspetti dai suoi contemporanei dato che il 1789 era stato salutato come la vittoria della filosofia illuministica in un ordine di realtà che questa si era scelta come sua specifica: la riorganizzazione della polis. Il carattere unico della rivoluzione francese nella storia moderna deriva da tale mescolanza di generi, grazie al quale il 1789 si apparente a un'Annunciazione religiosa laicizzata, a una Promessa della ragione o dei diritti che si sostituisce a quella di Dio.
La prima non è forzatamente incompatibile con la seconda ma può al contrario, come nel caso americano, insediarvisi e trovarvi un più sacro e antico riparo; nel caso francese, tuttavia, s'installa a fianco del messaggio religioso, non avversa ma separata da lui, insieme completamente differente nel fondo e comparabile nella forma, limitata al dominio terrestre, ma investendolo interamente grazie all'idea di un'essenza umana da realizzare nella società: occupando l'intero spazio pubblico della comunità degli individui, l'universale democratico rinchiude la credenza religiosa nel foro privato. Ma è proprio così che irrompe nella Francia di fine Settecento, delineando il carattere più enigmatico della rivoluzione francese, la discontinuità temporale: come nella nascita di una religione, il 1789 segna un prima e un dopo.
Un carattere così enigmatico è stato tuttavia talmente addomesticato dalla cultura politica moderna da esserci diventato familiare; i Francesi in particolare ne hanno fatto una credenza tanto diffusa da non percepirne più la stranezza. Da duecento anni il 1789 designa per questo popolo la divisione originaria tra destra e sinistra: chi al suo interno ha preferito l'Ancien Régime detestava la rivoluzione, e chi ha preferito la rivoluzione francese detestava l'Ancien Régime."
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Cerberoz | 2 autres critiques | Jan 26, 2012 |

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