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Giovanni Mosca

Auteur de Ricordi di scuola

32 oeuvres 96 utilisateurs 11 critiques

A propos de l'auteur

Comprend les noms: Giovanni Mosca

Œuvres de Giovanni Mosca

Ricordi di scuola (1951) 35 exemplaires
Candido in Italia (1900) 8 exemplaires
Storia del mondo in 200 vignette (1978) 6 exemplaires
Il nuovo galateo (1980) 4 exemplaires
Diario di un padre (1968) 3 exemplaires
Jardin de anoranzas (1948) 2 exemplaires
Der var engang 2 exemplaires
Umoristi italiani 1890-1925 (1966) 2 exemplaires

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Murtra | Dec 22, 2020 |
 
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Murtra | Oct 21, 2020 |
“Candido invecchierà tra i ricordi, i quali, con l’andar del tempo, hanno la virtù di trasfigurarsi, anche i più amari e dolorosi, in dolci e sorridenti. Altrimenti come si spiegherebbe il rimpianto che tutti abbiamo del passato, qualunque esso sia stato.”

Molto divertente, sia pure nelle tragiche verità che racconta, questa parodia del Candido di Voltaire sceneggiata da Giovanni Mosca, scrittore e autore televisivo, che a suo tempo si cimentò con molte di queste trasposizioni riguardanti i classici riadattandole con una notevole dose di umorismo e ironia.
E appunto, quello che contraddistingue questa parodia è proprio l’abbondante ironia che, visto dove si svolge il viaggio di Candido non può assolutamente mancare.
Già, perché, è proprio il nostro “Belpaese”, la destinazione di Candido e compagnia varia, compreso l’onnipresente Pangloss che tanto per non smentirsi riesce a cacciarsi nei guai, (irriferibili), grazie a certe sue intransigenze, in linea con le posizioni oscurantiste della chiesa cattolica in quegli anni, sull’argomento di seguito riportato:

“si affermava che tutto essendo stato fatto per un fine, questo non può essere che il migliore, purché, s’intende, tutte le cose che si fanno obbediscano alle norme della natura. Ora, essendo l’omosessualità, più ancora che una deviazione patologica, un vizio contro natura, la sua pratica va punita dalle leggi e condannata dalla morale.”

Comunque, tutta la compagnia vessata e disturbata da torme di delinquenti, stupratori, affaristi e uscieri senza scrupoli (i veri padroni della politica italiana), non riuscirà ad andare oltre la direttrice Roma - Milano trovandosi sempre coinvolti in fatti di cronaca da cui invano cercheranno di divincolarsi: dalla lotta femminista degli anni 70 al massacro del Circeo; dalla battaglia sul divorzio, incluso il politico con sciopero della fame incorporato, alla corruzione che regna sovrana in tempi in cui tutto si poteva ottenere al giusto prezzo (oggi invece?). Ma a questo punto, profondamente disgustato da come vanno le cose in questo paese, Candido riunirà la truppa superstite per ritirarsi di nuovo nel suo asettico isolamento abruzzese, tagliando i ponti con quell’Italia losca e faccendiera che sembra non avere alternative alla cattiva politica e al malaffare, finendo i suoi giorni come descritto nel titolo del commento…
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barocco | May 29, 2017 |
Dal 1926 comincia la " seconda Italia", fatta di grinta, di conformismo, di " adunate oceaniche ". La dittatura ha messo radici, la satira è morta e l'umorismo vive di ripieghi, limitandosi ad ammiccare e ad alludere, attraverso disegni surreali e parole quasi ermetiche. Ci si abbandona all'immaginazione, alla fantasia, all'evasione, si lavora non più sul terreno della realtà ma sulle nuvole di un mondo che ieri non c'era: il mondo delle vedove volanti, dei marinai norvegesi, degli astuti baroni. Sono gli anni del " Marc'Aurelio " del " Bertoldo ". del " Settebello ", di una generazione di umoristi costretti a farci ridere durante le vicende di quattro guerre e di un dopoguerra che non è ancora finito.… (plus d'informations)
 
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BiblioLorenzoLodi | Apr 13, 2017 |

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