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Benito Jacovitti (1923–1997)

Auteur de L'arte di Jacovitti

75 oeuvres 203 utilisateurs 5 critiques 1 Favoris

A propos de l'auteur

Comprend les noms: Jacovitti

Séries

Œuvres de Benito Jacovitti

L'arte di Jacovitti (2004) 17 exemplaires
Tutti i salami di Jacovitti (1993) 8 exemplaires
Zorrykid (2008) 8 exemplaires
Coccobill (2024) 7 exemplaires
Diario Vitt 6 exemplaires
Gli anni d'oro del diario Vitt (2006) 6 exemplaires
Kamasultra (2002) 4 exemplaires
Don Chisciotte (2006) 3 exemplaires
Kamasutra spaziale 3 exemplaires
Kamasutra (La Tranche) (1900) — Auteur — 3 exemplaires
Joe Balordo (1992) 3 exemplaires
Le carte di Jacovitti. Con gadget (2003) 2 exemplaires
Pinocchio 2 exemplaires
Jacovitti stories. 2 exemplaires
Pinocchio (2009) 1 exemplaire
Comic Art n.158 - Gennaio 1998 — Artiste de la couverture — 1 exemplaire
Corriere dei Ragazzi - 25 Aprile 1976 - N.17 — Artiste de la couverture — 1 exemplaire
Kamasutra (1983) 1 exemplaire
Jacovitti proibito. Kamasultra (2015) 1 exemplaire
Cocco BIll 1/79 1 exemplaire
Zorry contro Zorry 1 exemplaire
Jacovittissimo! 1 exemplaire
Jacovitti. Beppe & co (2010) 1 exemplaire
Cocco Bill (2015) 1 exemplaire
Ooooo Bill 1 exemplaire
Pinocchio di Collodi 1 exemplaire

Étiqueté

Partage des connaissances

Date de naissance
1923-03-09
Date de décès
1997-12-03
Sexe
male
Nationalité
Italy
Pays (pour la carte)
Italy
Lieu de naissance
Termoli, Italia
Lieu du décès
Rome, Italy

Membres

Critiques

 
Signalé
norbert.book | Feb 7, 2024 |
Che grande autore Benito Jacovitti, il Guareschi del fumetto, in controtendenza, negli anni Settanta, con il pensiero dominante, quando il fumetto era cosa nostra per la sinistra italiana. Solo la grandissima qualità e la forza innovativa delle sue storie hanno consentito a Jacovitti di resistere e, addirittura, di pubblicare le sue storie su Linus, rivista icona del fumetto intellettuale. Leggere Jacovitti è un piacere, ma è anche un esercizio complesso, con le sue vignette sempre infarcite, letteralmente, di ogni tipo di cose e di persone e con la prorompenza del testo scritto. E poi quando le storie si ripetono si rischia di perdersi, perché a parte le ripetizioni “Nun me piace!” o Mery Pompa se non vuoi che ti rompa vai a farti un lacchè” i discorsi sono difficili da seguire. Ma resta l’arte di un grandissimo autore rispetto al quale non solo il fumetto ma tutta la cultura italiana hanno un grande debito che prima o poi andrà onorato. Una citazione a parte per la straordinaria introduzione di Luca Boschi.… (plus d'informations)
½
 
Signalé
grandeghi | Oct 3, 2022 |
Salami, gambe mozzate, incredibili intersezioni di gambe, braccia, zampe, l’incredibile mondo di Jacovitti è unico per la sua incredibile sovrapposizione, parole e immagini. E partiamo dalle parole, a fronte di alcune tavole bellissime, quelle grandi con in genere al centro un saloon e tutto intorno una selva di personaggi scomposti, la gran parte del lavoro del maestro di Termolisi si basa su dialoghi intensi, forti, anche complessi da seguire per l’ennesima sovrapposizione di dialetti ed intercalari. Jacovitti non è solo quello dei diari, ma un grande artista che con i suoi lavori ha rotto una tradizione, incarnando un modo innovativo e tutto italiano di ridisegnare un modo nuovo ed unico di scrivere e disegnare il fumetto. In questo albo il posto d’onore è riservato alla creatura più famosa di Jacovitti, Cocco Bill, con una storia lunga, “Cocco bill sette più” e una storia breve, “Coccobilliput”; e poi “Cip l’arcipoliziotto”, “Zarry Chiccirikid”, e due storie orizzontali, “Pippo vola” e “Zagar contro Zagar”. E viva Benito Franco Jacovitti.

Recensione del 2 maggio 2009
Un capolavoro, i capolavori di Franco Benito Mussolini proposti in maniera intelligente, partendo dal suo personaggio principale Cocco Bill. L’ironia intelligente, continua, tambureggiante, si somma ad un disegno originale, unico, imprevedibile. Due cavalli, con sei zampe anteriori, senza piedi, una parte senza muso, capelli, cappelli e salami. Unico e grande. Mondo pistola, direbbe qualcuno. L’arte di Jacovitti si incrocia con la storia del fumetto italiano, dove l’assenza di una vera industria del fumetto editoriale è sempre stata sostituita dal valore dei fumettisti italiani, ispirati da una versione artigianale del proprio lavoro. Le idee sono come fulmini, che tratteggiano il lavoro, rendendolo infungibile. Vedi Bonvi, o Pazienza. O, per l’appunto, Jacovitti. Siamo in presenza di un mostro sacro del fumetto, limitato solo dalla nazionalità. Da leggere, da rileggere e poi da leggere ancora. Le risate non finiscono mai.
… (plus d'informations)
 
Signalé
grandeghi | Aug 29, 2017 |

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