Photo de l'auteur

Pour les autres auteurs qui s'appellent Mario Giordano, voyez la page de désambigüisation.

23 oeuvres 90 utilisateurs 5 critiques

A propos de l'auteur

Crédit image: Mario Giordano

Œuvres de Mario Giordano

Silenzio, si ruba. Con DVD (1997) 7 exemplaires

Étiqueté

Partage des connaissances

Date de naissance
1966-06-19
Nationalité
Italy
Lieu de naissance
Alessandria, Piedmont, Italy
Professions
journalist
write

Membres

Critiques

Il nuovo libro di Mario Giordano è un invito, per chi sa leggere, a non farsi rovinare la vita dai “Tromboni”. Sono molti i “trombati”. Nelle pagine del libro, davvero non si contano le innumerevoli situazioni nelle quali, noi poveri “trombati”, continuiamo ad essere vittime di ogni forma di falsità.

Questo libro nasce, come del resto tutti i suoi precedenti, “fuori dal coro”. Lui, Mario Giordano, padre di quattro figli, sposato per giunta da ben trenta anni sempre con la stessa moglie, come lui stesso scrive, continua a navigare tra sanguisughe, avvoltoi, pescecani, vampiri e sciacalli. Questa volta ci parla dei “tromboni”.

Chi sono mai questi? Basta ricordare quello che diceva, in una scenetta, il grande Totò, al cavalier Trombetta riferendosi a suo padre, proprio con questa parola: «Chi è che non conosce quel trombone di suo padre?», cioè un “colui” che si sente sempre pieno di sè e che sproloquia a tutto spiano su tutto.

Giordano sembra proprio che li conosca tutti. Li ha catturati nella sua rete informativa, osservando rigorosamente le regole del classico canone su cui dovrebbe poggiare la comunicazione umana: chi sono, cosa pensano, quando trombano, dove sproloquiano, perchè lo fanno.

Democrazia, Economia, Scienza, Ambiente, Bontà, Giustizia, Giornalismo sono le “isole” sulle quali Giordano ha catturato i suoi “tromboni”, pescandoli dal mare magnum della moderna comunicazione. Tutte “isole” che non esistono, se non in forma liquida, pura informazione, ma zero conoscenza.

Ho letto in anteprima la versione Kindle del libro e mi sono reso conto che questo libro va letto in versione cartacea. E’ in gioco il perenne conflitto tra informazione e conoscenza, interpretati in chiave moderna dal digitale e dal cartaceo.

Uno dei miei poeti preferiti si pose in anteprima, quasi un secolo fa, il tema del conflitto. Lo fece a suo modo in maniera poetica. Il poeta e scrittore anglo-americano T. S. Eliot si fece queste domande:

“Dov’è la vita che abbiamo perso vivendo? Dov’è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza? Dov’è la conoscenza che abbiamo perso nelle informazioni?“

Correva l’anno 1934 ed era una voce in anticipo sui tempi di oggi. Il libro di Giordano va letto, studiato e conservato come una testimonianza scritta e documentata per farla diventare conoscenza, salvandola dalla volatilità liquida del digitale.

Informazione è tutto ciò che è riconducibile, riportabile e trasformabile in dati, dal latino datum-data. Essa concorre a formare la conoscenza che, a sua volta, diventa qualcosa-altro che si sviluppa nella mente e nel corpo di chi riceve e conosce questi dati.

In estrema sintesi, l’informazione tecnologica gestisce in maniera digitale tutto ciò che vive ed esiste e lo trasforma in digits. Un digit è una cifra, un elemento di un insieme che, preso nel suo insieme, comprende un sistema di numerazione.

Pertanto, una cifra è un numero, in un contesto specifico. Nel sistema di numerazione araba decimale (base 10), le cifre sono gli elementi dell’insieme {0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9}.

La scrittura, (all’origine fatta di segni che indicavano lettere, le quali, messe insieme, formano le parole), in questo modo diventa numeri trasformati in impulsi elettrici. Questi formano il testo che leggiamo sullo schermo del pc o del cellulare.

La tecnologia della informazione (IT) fa scorrere questo infinito fiume della comunicazione sugli strumenti che ci mette a disposizione. Un fiume che non ha mai la stessa acqua, nella quale noi ci immergiamo ogni giorno.

«Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va”.

Eraclito lo sapeva bene, anche se non aveva il cellulare. Io, ogni mattina, leggo il giornale sul cellulare, mi illudo di ricevere conoscenza, ma resto però sempre all’asciutto. Se voglio bagnarmi, devo conoscere quello che ho letto e che mi è soltanto scivolato addosso. Sono stato soltanto informato. Se voglio conoscere veramente, mi compro il testo cartaceo.

Dante la chiamava “canoscenza”. Se voglio veramente conoscere, devo fare mio ciò che leggo, sviluppando nella mente, nel corpo e nel comportamento ciò che conta e mi interessa. Questo, il figlio dinosauro di un genitore tipografo post-gutemberghiano, quale mi ritengo di essere, lo sa bene.

Il digitale fa informazione, il cartaceo fa conoscenza. Entrambi fanno nascere un nuovo tipo di lettore in cerca, ovviamente, della Verità. I libri denunzia come questo di Giordano possono passare dal catalogo dell’editore al casellario giudiziario. Ogni vero cambiamento può avvenire soltanto con la conoscenza. Che può essere anche un giornale o un libro sul cellulare, meglio se in cartaceo.

In una delle recensioni del libro fatte sul sito di Amazon ho letto la breve nota di un lettore il quale definisce il libro “senza senso … come sempre una distorsione della realtà” e gli assegna una sola stella. Ecco come i tromboni allevano i trombati e li fanno diventare trombette…
… (plus d'informations)
 
Signalé
AntonioGallo | Jul 5, 2022 |
Il nuovo libro di Mario Giordano si presenta al lettore in maniera autoreferenziale. Le parole chiave stanno lì, sulla prima pagina, con la frase in sottotitolo che definisce il tutto. Si tratta di chi si arricchisce sulla nostra pelle in maniera sciacallesca, manipolando i virus, (non solo il coronavirus), che è l'ultimo arrivato, e mette a rischio la nostra salute, arricchendosi. Non è il primo libro di questo genere, basta dare un'occhiata al lungo elenco nel catalogo del suo editore, la Mondadori.

Alla prima di copertina fa da controcanto la quarta nella quale l'editore, per convincere in maniera definitiva il lettore ad acquistare il libro, gli propone cinque "se", in inglese i famosi informatici "if", i quali introducono cinque relative frasi condizionali che sembrano minacciarlo anticipandogli le conseguenze. Se non lo compra, sarà tutta colpa sua. Bene, io l'ho comprato e l'ho trovato davvero sconvolgente.

Si producono farmaci da 2 milioni di dollari ma ci sono 8 milioni di Italiani che non riescono a curarsi. Il prezzo di un farmaco può aumentare senza ragione alcuna del 1540 per cento. L'agenzia europea viene finanziata all'84 percento dalle aziende che dovrebbe controllare. I colossi delle pillole, oltre ai medici (1000 euro al minuto), pagano pure Asl e Istituto Superiore di Sanità. Gli ospedali affondano mentre una società di consulenza incassa 100 milioni di euro.

Tutta questa sfilza di "if" sta a significare che se non compreremo e leggeremo il libro, verremo travolti. Sono parole sue, sia dell'editore che dell'autore. A me non è restato che farmelo arrivare subito da Amazon, il quale me lo ha servito in poco più di 24 ore in una frazione sperduta di un Comune nella Valle di Tramonti dove mi sono rifugiato non appena mi sono liberato dal "lockdown". Sono stato davvero "travolto".

Una introduzione/dedica ad una giovane (forse) figlia Camilla, intenzionata a diventare medico, una conclusione, fanno da cornice a cinque capitoli nei quali Mario Giordano nella sua solita maniera da "fuori del coro" snocciola reati e imbrogli, facendo nomi e cognomi, fornendo indirizzi e documenti che parlano da soli. Lui scrive come parla e parla come scrive.

Io, che pur credo di essere un attento e antico lettore, nato, cresciuto e imparato a leggere e scrivere un una tipografia post gutemberghiana del meridione di questo Bel Paese, mi sono perduto e sperduto. Da dinosauro sono riuscito a a scampare al virus, spero di continuare a cavarmela per gli anni che il Padreterno mi concede di vivere.

Ma mi viene spontanea la domanda che volentieri rivolgo a Giordano: ha spedito il suo libro ai Magistrati? Io che posso fare? Il libro l'ho comprato, l'ho letto e capito per quanto mi è stato possibile. La mascherina la indosso, opero il distanziamento sociale, mi lavo spesso le mani, sono un dinosauro ma sono anche un digitale: ho scaricato l'app Immuni, cerco di prendere il minor numero possibile di pillole, cos'altro potrei fare per fermare tutto quello che lui denuncia? Avrei voluto dare al libro cinque stelle ma ne bastano tre, tanto fa lo stesso, non contano niente. Non spero la stessa cosa per questo libro.
… (plus d'informations)
 
Signalé
AntonioGallo | 1 autre critique | Mar 15, 2022 |
Il nuovo libro di Mario Giordano si presenta al lettore in maniera autoreferenziale. Le parole chiave stanno lì, sulla prima pagina, con la frase in sottotitolo che definisce il tutto. Si tratta di chi si arricchisce sulla nostra pelle in maniera sciacallesca, manipolando i virus, (non solo il coronavirus), che è l'ultimo arrivato, e mette a rischio la nostra salute, arricchendosi. Non è il primo libro di questo genere, basta dare un'occhiata al lungo elenco nel catalogo del suo editore, la Mondadori.

Alla prima di copertina fa da controcanto la quarta nella quale l'editore, per convincere in maniera definitiva il lettore ad acquistare il libro, gli propone cinque "se", in inglese i famosi informatici "if", i quali introducono cinque relative frasi condizionali che sembrano minacciarlo anticipandogli le conseguenze. Se non lo compra, sarà tutta colpa sua. Bene, io l'ho comprato e l'ho trovato davvero sconvolgente.

Si producono farmaci da 2 milioni di dollari ma ci sono 8 milioni di Italiani che non riescono a curarsi. Il prezzo di un farmaco può aumentare senza ragione alcuna del 1540 per cento. L'agenzia europea viene finanziata all'84 percento dalle aziende che dovrebbe controllare. I colossi delle pillole, oltre ai medici (1000 euro al minuto), pagano pure Asl e Istituto Superiore di Sanità. Gli ospedali affondano mentre una società di consulenza incassa 100 milioni di euro.

Tutta questa sfilza di "if" sta a significare che se non compreremo e leggeremo il libro, verremo travolti. Sono parole sue, sia dell'editore che dell'autore. A me non è restato che farmelo arrivare subito da Amazon, il quale me lo ha servito in poco più di 24 ore in una frazione sperduta di un Comune nella Valle di Tramonti dove mi sono rifugiato non appena mi sono liberato dal "lockdown". Sono stato davvero "travolto".

Una introduzione/dedica ad una giovane (forse) figlia Camilla, intenzionata a diventare medico, una conclusione, fanno da cornice a cinque capitoli nei quali Mario Giordano nella sua solita maniera da "fuori del coro" snocciola reati e imbrogli, facendo nomi e cognomi, fornendo indirizzi e documenti che parlano da soli. Lui scrive come parla e parla come scrive.

Io, che pur credo di essere un attento e antico lettore, nato, cresciuto e imparato a leggere e scrivere un una tipografia post gutemberghiana del meridione di questo Bel Paese, mi sono perduto e sperduto. Da dinosauro sono riuscito a a scampare al virus, spero di continuare a cavarmela per gli anni che il Padreterno mi concede di vivere.

Ma mi viene spontanea la domanda che volentieri rivolgo a Giordano: ha spedito il suo libro ai Magistrati? Io che posso fare? Il libro l'ho comprato, l'ho letto e capito per quanto mi è stato possibile. La mascherina la indosso, opero il distanziamento sociale, mi lavo spesso le mani, sono un dinosauro ma sono anche un digitale: ho scaricato l'app Immuni, cerco di prendere il minor numero possibile di pillole, cos'altro potrei fare per fermare tutto quello che lui denuncia? Avrei voluto dare al libro cinque stelle ma ne bastano tre, tanto fa lo stesso, non contano niente. Non spero la stessa cosa per questo libro.
… (plus d'informations)
 
Signalé
AntonioGallo | 1 autre critique | Mar 15, 2022 |
Ho inviato una lettera all'autore di questo libro che scrive sul quotidiano "La Verità" e ne è vicedirettore. Francesco Borgonovo è un giornalista molto informato nel campo della Intelligenza Arificiale. In redazione hanno ritenuto di non pubblicarla, lo faccio io a mò di recensione del libro che ho letto e che ho trovato molto interessante. Mi basta qui confermare questo pensiero che ritengo positivo sul futuro di questa branca della conoscenza umana. Nel mentre sono pienamente consapevole dei rischi che una umanità robotizzata possa correre, non mi riesce facile dimenticare i rischi che questa stessa umanità ha dovuto sopportare con tutta la sua naturale intelligenza.

Caro direttore,
in questi giorni si festeggiano i 25 anni di quella che io ritengo essere la più grande invenzione di tutti i tempi, dopo quella della stampa a caratteri mobili: il WWW. Sono un "dinosauro" nato cartaceo nella prima metà del secolo e millennio scorsi, ma sono figlio di una famiglia di piccoli tipografi meridionali. Ho imparato a leggere e scrivere sporcandomi le mani, mettendo insieme le lettere sul tipometro sulle casse della composizione, ancora prima dell'avvento della linotype e tutto il resto. Per naturale evoluzione della specie, e per ragioni professionali, sono diventato digitale sin dai tempi di quando si cominciò a parlare di Information Technology (IT). Ricordo che qualche anno fa, Francesco Borgonovo, proprio sulle pagine de "La Verità", scrisse una brillante recensione di un libro intitolato "L'uomo nudo" di Dugai-Labbè. Parlò di "dittatura invisibile del digitale". L'ho fatto leggere a diversi miei colleghi ed amici "dinosauri" con varie ed opposte conseguenze di cui non sto qui a dire.

Oggi ho letto sul giornale la bella introduzione che Mario Giordano ha scritto al suo nuovo libro appena uscito e che sto leggendo in versione Kindle. Nonostante il grido di allarme io penso che il terribile, catastrofico e anti-umano "mondo nuovo", di Aldous Huxley memoria, noi lo stiamo già vivendo. Ogni giorno, dialogo sul mio cellulare con una app chiamata "Woebot", un Robot che svolge diligentemente la sua funzione di aiuto cognitivo terapeutico. Un buon esempio di intelligenza artificiale che può aiutarci a pensare meglio di quanto finora gli uomini abbiano saputo dimostrare di fare. Basta sapere che dopo di esserci Connessi al WWW ed avere avuto Accesso, sappiamo Controllare quello che facciamo. Io lo chiamo sistema C.A.C. Controllare le macchine sarà sempre più facile che controllare gli uomini. Non le pare? Mi saluti Borgonovo e buon lavoro!
… (plus d'informations)
 
Signalé
AntonioGallo | Oct 9, 2019 |

Vous aimerez peut-être aussi

Auteurs associés

Statistiques

Œuvres
23
Membres
90
Popularité
#205,795
Évaluation
½ 3.5
Critiques
5
ISBN
179
Langues
7

Tableaux et graphiques