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Mario Cervi (1921–2015)

Auteur de The Hollow Legions

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Œuvres de Mario Cervi

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Album del '900: un Secolo nelle immagini degli Archivi Alinari (2003) — Introduction — 4 exemplaires

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Date de naissance
1921-03-25
Date de décès
2015-11-17

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Critiques

Di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d'Aosta, comandante della Terza Armata durante la prima guerra mondiale, le non poche biografie uscite negli anni vicini alla sua morte, avvenuta nel 1931 –anni quindi di tranquillo regno dei Savoia e di consolidato regime fascista - hanno tramandato l'immagine più nota e più celebrativa: quella di invitto condottiero di un'armata nella quale avevano militato eroi come Enrico Toti e Francesco Baracca e personaggi destinati alla notorietà come il bersagliere Benito Mussolini, il mitragliere Sandro Pertini, Giuseppe Ungaretti e il sergente di sanità Giuseppe Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII. Ma con il trascorrere degli anni e il mutare del clima politico la figura del Duca perse molto del suo smalto e passò decisamente in secondo piano.
Mario Cervi ha ritenuto opportuno raccontare nuovamente la vita di Emanuele Filiberto, con un'ottica moderna e senza faziosità di parte, dimostrando ampiamente le ragioni del suo interesse con una rievocazione penetrante e obiettiva, da cui emerge con maggior realismo non solo la figura del soldato e del capo, ma anche il suo delicato e complicato rapporto con il cugino Vittorio Emanuele III, la sua propensione discreta ma innegabile per il fascismo, la sua esistenza venata di dannunzianesimo nel contesto dell'irrequieta ltalia del primo dopoguerra. La sorte ha voluto che nella storia d'Italia gli Aosta non fossero protagonisti, ma
nemmeno comprimari; Cervi scrive che si potrebbero definire `co-protagonisti'. Emanuele Filiberto lo fu certamente e, fra tutti, il più fortunato.
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BiblioLorenzoLodi | Jul 20, 2022 |
Doveva essere un blitz, e invece fu una grande catastrofe. Un elogio dello sfortunato eroismo del soldato italiano mandato inutilmente a morire.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 autres critiques | Jun 15, 2021 |
"C'è qualcuno tra di voi, o camerati, che ricorda il discorso di Eboli, pronunciato nel luglio del 1935, prima della guerra etiopica? Dissi che avremmo spezzato le reni al Negus. Ora, con la stessa certezza "assoluta", ripeto "assoluta", vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia. In due o in dodici mesi non importa».
Era il 18 novembre 1940; la campagna di Grecia aveva avuto inizio da soli venti giorni e già Mussolini si vedeva costretto a cercare di rincuorare con vuote millanterie e impotenti minacce un'opinione pubblica scossa e sbigottita per i duri e inaspettati rovesci che avevano costretto le truppe italiane a ripiegare in disordine - e a prezzo di gravissime perdite - in territorio albanese, mentre secondo le superficiali previsioni di un inetto Stato Maggiore e di insipienti politici sarebbero dovute entrare in Atene nel giro di pochi giorni. .. Voluta da Mussolini - per rispondere all'occupazione tedesca dei pozzi petroliferi rumeni, per affermare la propria autonomia nei confronti di Hitler e per dimostrare al mondo l'efficienza della macchina bellica fascista, la guerra di Grecia si rivelò per l'Italia una delle più tragiche avventure militari
di tutti i tempi. Con un armamento che risaliva alla prima guerra mondiale, privi dei rifornimenti indispensabili, comandati da generali che badavano più alla propria carriera che a vincere una battaglia sul campo, i nostri soldati dovettero lottare disperatamente per sei lunghi mesi - fino al risolutivo intervento tedesco - per evitare di farsi buttare a mare dall'esercito greco - un esercito povero e male armato come il nostro, ma che combatteva per difendere la libertà della propria patria.
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BiblioLorenzoLodi | 2 autres critiques | Aug 3, 2014 |
Mussolini volle la campagna di Grecia (ottobre 1940-aprile 1941) per fare dispetto a Hitler e ottenere una vittoria tutta italiana. Incappò invece in umilianti insuccessi ai quali pose tardivamente riparo proprio l'intervento dei tedeschi nei Balcani, che ritardò l'attacco in Russia. Mario Cervi, ufficiale di fanteria nella Grecia occupata, dedica a questa pagina dolorosa e controversa della nostra storia militare un saggio scrupoloso, appassionato e appassionante.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 autres critiques | Jun 9, 2014 |

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