Enrico Brizzi

Niente male devo dire. è il primo libro che leggo di questo autore è personalmente vi ho trovato più di quanto mi aspettassi. L'architettura altrostorica immaginata e costruita dall'autore regge: situazioni, ambientazioni e personaggi sono realistici e interessanti, anche se sempre funzionali alla storia principale non sono solo orpelli decorativi ma suggeriscono una vita propria dietro gli schemi narrativi del libro.
Forse le parti sulle partite sono più difficili da digerire, specie per chi come me non è appassionato, però sono funzionali al racconto, il resto del racconto scorre davvero bene, col giusto ritmo di una storia dal sapore coloniale e crepuscolare.
Una chicca le inserzioni di pagine di giornali e libri storici, articoli, mappe e francobolli che danno spessore alla realtà immaginata dall'autore, nulla di nuovo si intende, ma ben fatto.… (plus d'informations)

Agile libretto, più carino che bello. Il passato di B. che pur sarà vero, assomiglia molto - nell'infanzia - ai plot delle 'Simpatiche canaglie', telefilm di qualche decennio fa. La Bologna descritta è una sfaccettatura della città, che non a tutti è dato di vivere o vedere. Almeno, pur avendo vissuto in luoghi consimili, tutto questo 'mito' mi era sfuggito. Poi, tanti nomi (da Dalla a Carboni, da Pazienza a Scòzzari, e avanti), tanti luoghi (a volte anche comuni), uno senso del tempo sovrapposto, dove sembra che a volte B. sia coetaneo dei personaggi che cita. La descrizione di uno scorcio di vita tutto sommato fortunata, ricca di interessi e amicizie, in una città che lentamente è sempre più dolente, povera, fin(i)ta.… (plus d'informations)