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Chargement... The Burnout Society (2010)par Byung-Chul Han
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Inscrivez-vous à LibraryThing pour découvrir si vous aimerez ce livre Actuellement, il n'y a pas de discussions au sujet de ce livre. 55000 Un po' troppo breve e tuttavia sufficientemente denso da offrire alcune riflessioni interessanti su questa società "performativa" che con il suo eccesso di "si può fare" genera individui depressi e frustrati. Interessante la rilettura della metafora di Prometeo (siamo vittime della nostra stessa progettualità), così come spunti di dettaglio come quello sul multitasking (che implicherebbe una involuzione verso l'incapacità di concentrazione/astrazione tipica del regno animale). Di nuovo, un po' troppo breve. existe um estilo de prosa que parece indicar que a sociologia nada mais é que uma filosofia em alta velocidade, acelerada afim de dar conta do que ocorre na sociedade. mas o escaneamento que é assim obtido traça conexões a partir de ideias e não de dados – é uma profundidade para cima, adquirida por ascensão; não são informações cavadas a partir da superfície, mas conceitos desvelados sob uma visão do geral. e por mais que ambos os livros sejam interessantes e tenham ideias (han mais que crary), não deixo de ficar desapontado com 24/7, de jonathan crary, e a sociedade do cansaço, de byung-chul han; por parecerem sabichões, às vezes penso que escreveram meras opiniões. e então, como tudo passa rápido, boa parte é absorvido como puro achismo.
Philosophie der Erschöpfung Byung-Chul Hans „ Müdigkeitsgesellschaft“: Wirklich Neues bietet der Essay wenig, bestechend aber ist die skrupellose Zusammenschau. Wie die Ausbreitung der neuronalen Erkrankungen, das Ende des Kalten Kriegs und die Deregulierung der Erwerbsbiografien zusammengedacht und wie bei einem Kartentrick neu gemischt werden Die Debatte um Migranten ist völlig hysterisch. Das ahnt, wer das Buch »Müdigkeitsgesellschaft« liest. Sein Autor, der in Karlsruhe lehrende Philosoph Byung-Chul Han, erkennt in uns überforderte Individuen La società della stanchezza è quella società la quale, asservita all’imperativo categorico della prestazione a ogni costo, alla efficienza e alla competenza dell’individuo, soggiace a una iperestesia degli stimoli e a una iperattività maniacale, precipitando l’anima che consuma se stessa in una catatonia spirituale. È la società del doping. Che in fondo è una prestazione senza prestazione, nella quale l’individuo assume sostanze che aumentano progressivamente le sue attività prestazionali in modo prettamente chimico, e non a partire da uno sforzo di volontà e dalle sue proprie risorse. L’anima diviene consunta nella continua deinteriorizzazione delle proprie funzioni complesse, come la riflessione, la contemplazione, l’immaginazione, declinate queste nelle mere prestazioni funzionali al sistema positivizzato. C’è così l’effetto di una stanchezza atomizzata, solipsistica, impotente, la quale produce un isolamento e una separazione dei soggetti, i quali, esaurite le loro energie nel tentativo sempre fallimentare di superare se stessi, ricadono sfiancati all’interno del proprio io. Un io incapace sia di guardare l’altro, sia di ascoltarlo. L’io positivizzato occupa tutto lo spazio mondano disponibile, non ha tempo né di ascoltare né di ascoltarsi. Deve produrre se stesso oltre se stesso. Ricadendo nuovamente, infine, al di qua del mondo, nelle proprie mura difensive costituite di impotenza.
Our competitive, service-oriented societies are taking a toll on the late-modern individual. Rather than improving life, multitasking, "user-friendly" technology, and the culture of convenience are producing disorders that range from depression to attention deficit disorder to borderline personality disorder. Byung-Chul Han interprets the spreading malaise as an inability to manage negative experiences in an age characterized by excessive positivity and the universal availability of people and goods. Stress and exhaustion are not just personal experiences, but social and historical phenomena as well. Denouncing a world in which every against-the-grain response can lead to further disempowerment, he draws on literature, philosophy, and the social and natural sciences to explore the stakes of sacrificing intermittent intellectual reflection for constant neural connection. Aucune description trouvée dans une bibliothèque |
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)302.1Social sciences Social Sciences; Sociology and anthropology Social Interaction General topics of social interactionClassification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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