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Chargement... Dopo lunga e penosa malattia (2008)par Andrea Vitali
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Inscrivez-vous à LibraryThing pour découvrir si vous aimerez ce livre Actuellement, il n'y a pas de discussions au sujet de ce livre. Dopo lunga... 4 stelle al merito, per i personaggi che sembrano modesti comprimari delle rarefatte atmosfere lacustri, per la nostra splendida e insostituibile provincia, grande ammaliatrice instancabile e la capacità del Vitali di renderla cosi viva e tenebrosa (anche troppo!). Se non fosse che il finale è reso in maniera troppo enigmatica, e qualche intreccio un pò lacunoso, sarebbe perfetto !! Sullo smilzo volumetto sta scritto ‘romanzo’, ma il termine è improprio, visto che, senza contare il carattere grande, tante parti delle centosessanta paginette sono contraddistinte da spazi bianchi. E’ però questo l’unico appunto che si può fare a questo racconto lungo che si legge d’un fiato, trascinati da una scrittura semplice ma non banale che spinge a voltare pagina malgrado il testo sia immerso in un’atmosfera plumbea che instilla un certo malessere nell’animo del lettore. La trama gialla – costruita comunque con una certa maestria di stampo simenoniano – sembra più che altro un pretesto che l’autore usa per descrivere con attenzione ciò che percepisce dalla sua finestra vista lago, questa volta durante un novembre umido, freddo e ventoso. Lo scrittore belga torna in mente anche per la costruzione dei personaggi, il cui animo va di pari passo con la stagione in cui si svolge l’azione: rappresentano infatti una borghesia vuota e morente, impegnati come sono a mantenere verso l’esterno un’immagine ben diversa dalla realtà. Di fronte a tanta doppiezza, l’improbabile ‘investigatore’, il cardiopatico dottor Lonati, ha da subito poche possibilità di successo, dimostrando in questo modo di non conoscere a fondo il mondo di cui pure fa parte. Andrea Vitali è indubbiamente un abile descrittore delle atmosfere lacustri, costruisce delle trame accattivanti e sa rendere perfettamente la vita di provincia. Il pro è che nei suoi libri si respirano i profumi e si vedono i colori veri di posti precisi, reali, e il godimento è massimo quando questi luoghi li si conosce per esperienza diretta e si colgono tutte le sfumature che Vitali riesce a creare; il contro è che spesso questa sua abilità nel dipingere le ambientazioni si sovrappone eccessivamente alle vicende narrate, ostacolandone gli sviluppi. Tuttavia, questo noir è estremamente gradevole e il finale anche se è decisamente brusco non disturba, anzi si inserisce alla perfezione nella verità della vita raccontata. aucune critique | ajouter une critique
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Sono le tre di notte del 4 novembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato per un'urgenza, il paziente lo conosce bene. Attraversa sotto una pioggia micronizzata i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi. Può solo constatarne la morte per infarto. Ma c'è qualcosa che non lo convince, e nelle ore successive arrivano altri indizi e i sospetti crescono. Il dottore non può fare a meno di indagare: vuole sapere se il suo vecchio amico è davvero morto per cause naturali. Per farlo, dovrà conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Galimberti. E scoprire che la verità si trova forse sull'altra sponda del lago di Como. "Dopo lunga e penosa malattia" è l'unico giallo scritto da Andrea Vitali. E forse non è un caso che abbia come protagonista un medico sensibile e acuto. L'indagine è concentrata in una settimana, tra le esitazioni dell'improvvisato detective e il moltiplicarsi di tracce e confidenze, fino al colpo di scena finale. Aucune description trouvée dans une bibliothèque |
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)853.914Literature Italian and related languages Italian fiction 1900- 20th Century 1945-1999Classification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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Il protagonista è un medico anziano e cardiopatico, che si approccia al mistero quasi controvoglia; ne viene fuori una trama che si dipana lentamente ma inesorabilmente, dallo svolgimento pacato ma che proprio per questo riesce a tenere desto l'interesse del lettore, pian piano sempre più coinvolto in una cappa di sospetti e verità taciute. Interessante anche l'idea della malattia come fil rouge, compagna costante del dottore sia nel corpo che nella mente.
Purtroppo questo meccanismo perfetto si inceppa nel finale, confuso e raffazzonato: assistiamo ad una sequenza conclusiva forzata e non in linea col resto dell'opera, che rimette tutto in discussione senza arrivare ad una spiegazione soddisfacente.
In un poliziesco le ultime pagine sono la parte più importante, si sa, è il momento in cui i nodi vengono al pettine; qui invece l'unica cosa ad emergere è l'incapacità dell'autore a gestire una trama gialla. Peccato perchè le premesse erano buone, ma resta un libro riuscito a metà (la metà sbagliata aggiungerei). ( )