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Chargement... Storia d'Italia nel periodo fascista (1956)par Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)945.0915History and Geography Europe Italy and region Italy United Italy 1870- 1900-1945 1925-1943Classification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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Questa storia dell'Italia nel periodo fascista espone e illustra, sulla base di una larga e sicura documentazione, le vicende del nost ro paese dal primo dopoguerra sino alla caduta del regime mussoliniano: è innanzitutto, una storiadi fatti,diuomini,di cose, suscettibile d'interessare una vasta cerchia di lettori e, insieme, di servire di strumento di studio e di consultazione. Un'opera che all'eccezionale ricchezza dell'informazione e alla perfetta padronanza della materia congiunge la sicurezza dell'impegno storico e del giudizio critico; e che, per lo spirito che la anima, potrà efficacemente servire anche come strumento di formazione della coscienza politica delle nuove generazioni.
Essa prende le mosse dall'indomani stesso di Vittorio Veneto per mostrare in atto, attraverso una lunga e penetrante analisi, nell'Italia del dopogu erra, il graduale sviluppo di quella crisi politico-sociale già iniziatasi prima della guerra con la rottura della collaborazione tra democrazia liberale e socialismo, il risorgere in forme nuove (aggressive e demagogiche) delle correnti reazionarie e, soprattutto, quella commissione di rivoluzionarismo mussoliniano e di nazionalismo, manifestatasi primamente nella lotta interventista, attraverso la quale in quella che fu detta l'ultima guerra del Risorgimento era già penetrato il virus dell'Anti-risorgimento, dell'antidemocrazia e dell'imperialismo. E ci fa vedere come da tale crisi abbia tratto alimento, - col favore delle contraddizioni e delle incertezze della classe politica liberale, del patriottismo apolitico di vasti strati dell'opinione (specie piccolo-borghese) e della paura del «bolscevismo » (e dello stesso socialismo ), - sfruttando i piii svariati sentimenti e interessi, utilizzando le più impensate complicità, assumendo via via nuove forme e aspetti, alternando la corruzione alla violenza, le promesse di « normalizzazione » al linguaggio pseudorivoluzionario, il fascismo. Movimento di « reazione sovversiva » (come lo qualificò sin da allora il Salvatorelli), che, sotto colore di rinnovare ed esaltare i valori nazionali e l'autorità dello Stato, rinnegava di fatto i principi in cui aveva il proprio fondamento storico e ideale la nuova Italia: e, in primo luogo, l'eredità risorgimentale. E il cui avvento al potere segnava l'inizio, per il nostro paese, di un lungo periodo d'involuzione destinato a condurlo a una catastrofe senza precedenti. Nell'ampia ed equilibrata ricostruzione del Salvatorelli e del Mira largo posto tengono -insieme alla minuta ricostruzione del regime e delle sue vicende -l'analisi della contemporanea evoluzione della situazione internazionale e la storia, interna ed esterna, di quella resistenza antifascista, la quale mentre riscattava col suo generoso impegno gli errori e le colpe della vecchia classe dirigente, poneva di fatto, le premesse storico-politiche della futura guerra di liberazione.
Ne esce cosi un quadro organico e compiuto, mirabile per chiarezza di linee e ricchezza di particolari, della vita d'Italia nel venticinquennio, considerata in tutti i suoi molteplici aspetti e vista sempre nel quadro più vasto della storia europea e mondiale. ( )