Kriemhilde Stellung ( )

Edward Lengel offers an excellent portrayal of the conditions of battle facing the Doughboys during the Meuse-Argonne offensive of 1918. I was surprised to learn how much poison gas was used by both sides as a routine weapon. He makes clear how the "attack at all costs" approach of Pershing and other inexperienced American general officers led to many thousands of unnecessary American casualties. I also liked his final chapter dealing with veterans and their return to an America that was ready to forget about the war. I would have rated this book much higher except for the frustration of trying to follow the action across only a few maps scattered throughout the book. ( )

Questo è un libro che ho apprezzato molto. Forse all'inizio può sembrare il solito libro scritto da un'americano per osannare la bravura e la perfezione di altri americani. Tuttavia, continuando a leggere si scopre che quello che l'autore intende porre in evidenza è il malfunzionamento della macchina militare americana. In pratica il libro è una cronaca della battaglia sostenuta dall'esercito americano dal 26 settembre 1918 fino alla fine della Grande Guerra l'11 novembre 1918 quando la Germania si arrese. Lo sforzo americano nella Prima Guerra Mondiale era cominciato tardi rispetto alle altre potenze coinvolte. Pur avendo gli USA dichiarato guerra a Germania e Austria Ungheria nell'aprile del 1917, perche' l'esercito americano avesse un peso determinante nell'andamento della guerra, bisognerà aspettare la fine dell'estate 1918 quando in Europa via erano circa 2 milioni di soldati americani. Quello che Lengel vuole porre in evidenza col suo libro è il fatto che le potenze europee quali Francia e Inghilterra, stanche e prostrate quasi allo stremo da 4 anni di guerra, volevano solo fare in modo che il peso mnaggiore della guerra, a tale punto, ricadesse sugli americani. Essendo questi ultimi pieni di entusiasmo e convinti fin nell'intimo di combattere per una giusta causa, andavano in battaglia caricando a testa bassa senza badare alle conseguenze e senza fare caso al tremendo numero delle vittime, contro l'esercito tedesco che, pur essendo allo stremo della resistenza, era in grado di opporre una formidabile difesa, frutto dell'esperienza di 4 anni di guerra e della loro superiorità nel campo militare. Quindi le potenze dell'Intesa, nello specifico Francia e Gran Bretagna, erano inclini a lasciare mano libera agli americani considerando le loro risorze in uomini e mezzi virtualmente inesauribili. Da qui l'alto numero di vittime americane per ogni battaglia in cui il loro esercito ebbe a trovarsi coivolto. In pratica la loro ingenutità e non da ultimo la loro esperienza in una moderna battaglia combattuta contro un nemico sulla difensiva, e che nemico, nientemeno che l'esercito tedesco, ha causato un dissanguamento di risorse in uomini e mezzi dell'esercito americano già dall'inizio del loro coinvolgimento. Il libro di Lengel è incentrato principalmente sulla battaglia quasi interamente sostenuta dall'esercito USA in Francia dal 26 settembre 1918, ricordata come battaglia della Meuse-Argonne. Nel libro vengono posti in evidenza fin nei minimi particolari gli avvenimenti relativi alla predetta battaglia. La sete di fama e di gloria del comandante in capo della spedizione americana, generale Pershing, nonchè quella di tutti gli ufficiali superiori, che, ansiosi di avere un posto nella storia non esitarono a mandare all'assalto i loro uomini contro postazioni fortemente difese, con un tremendo numero di morti e sofferenze. Esemplare il resoconto dell'allora colonnello Patton che già da qui si rivela essere un macellaio sanguinario che non esita a colpire alla testa e quindi ad uccidere un fante americano perchè in un momento di sbandamento durante un sanguinoso assalto alle postazioni tedesche, si era attardato nell'eseguire un ordine. Lengel fa onore a tutti questi uomini che combatterno e morirono non per una sete di fama e gloria bensì per idealismo puro e semplice. Alle fine della battaglia della Meuse-Argonne I morti americani furono 26.000 e i feriti quasi il doppio. Gli avvenimenti sono descritti in maniera limpida e dettagliata e questi resoconti trasudano orrore da tutti i pori. Il libro è in lingua inglese. Allo stato attuale non sono in grado di dire se sia stato tradotto in italiano o meno. Gli appassionati di storia moderna o di storia militare dovrebbero leggerlo. ( )

While Lengel claims that he's not trying to produce a "full-scale operational history" of the battle in question, he has produced what seems like a fine synthesis of the best secondary material to give a coherent account of an unusually chaotic event. As for Lengel's personal touch, I certainly appreciate his lack of patience for personalities suffering from a surfeit of ego and theatrical posturing. Lengel also does a good job of capturing the regional flavor of the units that made up the AEF. If I have one particular gripe it's that formal orders of battle for the U.S. 1st Army and the German Army Group von Gallwitz would have been helpful, though perhaps not essential in a popular history. ( )