Romanzo "americano", in cui Tondelli intreccia storie e punti di vista (la prima e la terza persona) trasformando Rimini in intreccio di intrighi e vicende che, in genere, non finiscono bene. È la trama che guida, sfociando nel poliziesco, creando un'atmosfera marlowiana un po' da Lungo Addio cinematografico (versione Altman con Gould s'intende). ( )

"Voglio che Rimini sia come Hollywood". Questa dichiarazione di Tondelli esprime bene il senso del racconto: un insieme di piccoli personaggi che si muovono in una provincia italiana dei primi anni '80 (ma si potrebbe essere nella provincia d'America). E Tondelli potrebbe essere Leavitt. ( )

Troppi stereotipi in questa riviera anni '80: la tedesca ammaliata dal "bagnino", il cattocomunista redento, la saga degli alberghi a conduzione familiare, il caos, ".. quella merda che chiami mare .." poi, dalla quarta di copertina, le storie di travestiti dei quali nel libro non si parla.

Tanta carne al fuoco con un finale in giallo nel quale l'autore si incarta un po'. ( )