Ed eccoci arrivati al terzo volume dei giganti di Topolino. Ora devo iniziare ad andare alla ricerca degli altri tre. L’elemento che contraddistingue questa collana è il bianco e il nero; scelta perfetta che unita alle dimensioni importanti dell’albo consente di godere ancora di più delle storie della banda Disney. Questa volta il filo conduttore che lega le otto storie è il Natale; e il grande protagonista è Babbo Natale; nella prima storia “Pippo e l’ultimo viaggio di Babbo Natale”, il vero protagonista è lo scetticismo dei bambini rispetto all’esistenza stessa di Babbo Natale; ma sarà proprio il super scientifico Gilberto, il nipote di Pippo, a garantire il futuro a Babbo Natale. Nella seconda storia “Zio Paperone e le buone azioni” l’arcigno vecchietto troverà nelle buone azioni uno strumento per incrementare la propria ricchezza; non solo materiale. E poi “Indiana Pipps e il mistero di Babbo Natale” con uno sfondo extraterrestre. Bellissima la storia “Manetta e l’inchiesta di Babbo Natale”, lo arrestano, addirittura, altro che metterne in discussione l’esistenza; In “Topolino e la notte dei Babbi Natale” tutti i protagonisti della banda Disney si attrezzano per dimostrare a Tip e Tap che Babbo Natale esiste davvero; finché non appare lui in persona. Esilarante “Paperoga e la renna in panne”, in cui il cugino di Paperino si trova a curare una renna grassa. “Paperino Paperotto e l’antiorologio di Babbo Natale” è la dimostrazione che per credere al caro vecchietto non serve la ragione, ma speranza; e, infine, in “Zio Paperone nababbo di Natale”, solita storia del solito conflitto tra Paperone e Rockerduck. ( )