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Vivian Maier Developed: The Untold Story of the Photographer Nanny

par Ann Marks

MembresCritiquesPopularitéÉvaluation moyenneDiscussions
955286,464 (4.2)Aucun
"The definitive and authorized biography that unlocks the remarkable story of Vivian Maier, the nanny who lived secretly as a world-class photographer, featuring nearly 400 of her images, many never seen before, placed for the first time in the context of her life. Vivian Maier, the photographer nanny whose work was famously discovered in a Chicago storage locker, captured the imagination of the world with her masterful images and mysterious life. Before posthumously skyrocketing to global fame, she had so deeply buried her past that even the families she lived with knew little about her. No one could relay where she was born or raised, if she had parents or siblings, if she enjoyed personal relationships, why she took photographs and why she didn't share them with others. Now, the full story of her extraordinary life is explored by the only person who has been given access to her personal records and archive of 140,000 photographs. Based on meticulous investigative research, Vivian Maier Developed reveals the story of a woman who fled from a family with a hidden history of illegitimacy, bigamy, parental rejection, substance abuse, violence, and mental illness to live life on her own terms. Left with a limited ability to disclose feelings and form relationships, she expressed herself through photography, creating a secret portfolio of pictures teeming with emotion, authenticity, and humanity. With limitless resilience she knocked down every obstacle in her way, determined to improve her lot in life and that of others by tirelessly advocating for the rights of workers, women, African Americans, and Native Americans. No one knew that behind the detached veneer was a profoundly intelligent, empathetic, and inspired woman--a woman so creatively gifted that her body of work would become one of the greatest photographic discoveries of the century"--… (plus d'informations)
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Il primo febbraio 1926 ricorre il compleanno di una delle più grandi fotografe del ventesimo secolo: Vivien Maier. Forse il suo nome non dice molto, perché la sua opera è stata scoperta solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2009. Ma vi assicuro che le sue immagini sono tra le più affascinanti e potenti che abbia mai visto.

Vivien Maier era una donna misteriosa, che ha vissuto per la maggior parte della sua vita come tata e badante a Chicago. Nel tempo libero, però, si dedicava alla sua passione segreta: la fotografia. Con la sua Rolleiflex al collo, girava per le strade delle grandi città americane, catturando con il suo sguardo sensibile e curioso le scene di vita quotidiana, i volti, le espressioni, le atmosfere di un’epoca in trasformazione.

Vivien Maier non ha mai esposto le sue foto, né le ha fatte vedere a nessuno. Ha accumulato nel corso degli anni oltre 150.000 negativi, molti dei quali mai sviluppati, che sono stati ritrovati per caso da alcuni collezionisti in un’asta di vecchi oggetti. Da allora, il suo lavoro ha ricevuto un’attenzione e un riconoscimento incredibili, sia da parte della critica che del pubblico. Le sue foto sono state esposte in tutto il mondo, sono state pubblicate in diversi libri e sono state oggetto di un documentario premiato con una nomination agli Oscar.

Vivien Maier è stata una fotografa geniale, che ha saputo cogliere con la sua macchina fotografica la bellezza, la complessità e la contraddizione della realtà. Il suo stile è stato influenzato dai grandi maestri della street photography, come Henri Cartier-Bresson, Robert Frank e Diane Arbus, ma ha anche mostrato una personalità e una creatività uniche. Le sue foto sono testimonianze storiche, ma anche opere d’arte, che ci parlano di un mondo scomparso, ma anche di noi stessi.

Vi invito a scoprire e a celebrare il talento di Vivien Maier, visitando il suo sito ufficiale, dove potete ammirare le sue splendide gallerie fotografiche, o guardando il documentario Finding Vivien Maier, che racconta la sua incredibile storia. Sono sicuro che rimarrete affascinati dalla sua arte e dalla sua vita.

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Vivian Maier è stata una delle più grandi fotografe del ventesimo secolo, ma la sua opera è stata scoperta solo dopo la sua morte, in un’asta di vecchi oggetti. Chi era questa donna misteriosa, che ha vissuto per la maggior parte della sua vita come tata e badante, nascondendo il suo talento e la sua vita agli occhi del mondo? Questo libro, scritto da Ann Marks, una delle maggiori esperte di Vivian Maier, cerca di rispondere a questa domanda, ricostruendo la sua biografia con una meticolosa ricerca investigativa, basata su documenti personali e fonti di primissima mano.

Il libro ci racconta la storia di una donna fuggita da una famiglia disfunzionale, fra illegittimità, abuso di sostanze, violenza e malattia mentale, per poter finalmente vivere alle sue condizioni. Vivian Maier era una donna libera, indipendente, curiosa, che amava viaggiare e fotografare il mondo con la sua Rolleiflex. Le sue foto sono testimonianze storiche, ma anche opere d’arte, che ci parlano di un’epoca in trasformazione, delle disparità e delle ingiustizie sociali, delle persone comuni, dei bambini, della vita urbana. Le sue foto sono affascinanti e potenti, perché mostrano uno sguardo sensibile e originale, influenzato dai grandi maestri della street photography, ma anche dotato di una personalità e una creatività uniche.

Il libro è scritto in modo chiaro e coinvolgente, e si legge come un romanzo. Oltre a raccontare la vita di Vivian Maier, il libro ci fa anche riflettere sul significato e sul valore della fotografia, sulla sua capacità di esprimere e comunicare, sulla sua relazione con la realtà e con l’artista. Il libro è arricchito da numerose foto di Vivian Maier, che illustrano il suo stile e la sua evoluzione. Il libro è anche un omaggio a una donna straordinaria, che ha saputo seguire la sua passione e la sua visione, senza curarsi del giudizio altrui, e che merita di essere conosciuta e celebrata.

Vita di Vivian Maier. La storia sconosciuta di una donna libera è un libro che consiglio a tutti gli appassionati di fotografia, ma anche a tutti coloro che vogliono scoprire una storia incredibile e commovente, quella di una donna che ha lasciato un patrimonio artistico e umano di grande valore. ( )
  AntonioGallo | Jan 31, 2024 |
Almost too much detail, but still a remarkable story ( )
  jbaty | Dec 29, 2023 |
Nasce l’ 1 febbraio 1926 ( 21 aprile 2009) la famosa tata-fotografa per caso. Vivian Maier è uno dei massimi esponenti della street photography. Un’artista pura, straordinaria come la sua biografia, ancora oggi in gran parte sconosciuta.

Sappiamo che per mantenersi faceva la tata e nel tempo libero, con la sua Rolleiflex, rendeva immortale la quotidianità, gli sguardi degli emarginati e dei personaggi famosi. Una fotografa istintiva, autodidatta e dallo stile unico. Non ha mai pubblicato un suo scatto, ha raggiunto la popolarità solo dopo la sua morte. Curiosa la serie di coincidenze che l’hanno resa famosa a sua insaputa.

Tutto ha inizio nel 2007, quando un ragazzo, John Maloof, per alcune ricerche che stava facendo in un quartiere di Chicago, decide di acquistare un baule pieno di rullini fotografici sequestrati a una donna sepolta nei debiti a un’asta pubblica.

Una giornata memorabile per Maloof e per la storia della fotografia. Nelle sue mani c’erano centinaia di rullini non sviluppati, girati da un artista che sarebbe presto diventato uno dei punti di riferimento della fotografia di strada.

Ma chi era Vivian Maier? Maloof iniziò immediatamente la ricerca. Scoprì che Vivian, nata il 1 febbraio 1926 a New York, aveva quasi sempre vissuto a Chicago e si era mantenuta facendo da babysitter, scattando foto per hobby dopo la morte della madre. Immagini che ritraevano la strada e la gente del quartiere, e tanti autoritratti che mostravano la sua persona riflessa nelle vetrine dei negozi.

Seppe che la donna era ancora viva, era single e aveva 81 anni. Alla fine scoprì che Vivian non si era mai separata dal suo archivio fotografico, lo portava sempre con sé in ogni famiglia in cui andava a lavorare, anche quando doveva riempire duecento scatole di cartone.

E mentre Maloof la cercava per onorare e gloriarsi del suo lavoro, Vivian, ignara di tutto, lasciò il mondo: morì nel 2009 in seguito a un incidente sul ghiaccio, in cui cadde battendo la testa.
Una artista dalla vita enigmatica, forte e bizzarra allo stesso tempo, vestita con abiti lunghi, cappello e scarpe pesanti da uomo anche in piena estate. Una donna senza figli né amici che amava fare autoritratti in cui la sua immagine appare sempre come un’ombra o un riflesso. Forse un modo per cercare di comunicare con il mondo, per dire “io sono qui”. Virtù sconosciuta nella vita, poi diventata famosa a sua insaputa.

«Be’, suppongo che nulla sia destinato a durare per sempre. Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Vai avanti, devi andare fino in fondo. E poi qualcuno ha la stessa opportunità di andare fino in fondo e così via”.
Vivian Maier ( )
  AntonioGallo | Mar 15, 2022 |
Nasce l’ 1 febbraio 1926 ( 21 aprile 2009) la famosa tata-fotografa per caso. Vivian Maier è uno dei massimi esponenti della street photography. Un’artista pura, straordinaria come la sua biografia, ancora oggi in gran parte sconosciuta.

Sappiamo che per mantenersi faceva la tata e nel tempo libero, con la sua Rolleiflex, rendeva immortale la quotidianità, gli sguardi degli emarginati e dei personaggi famosi. Una fotografa istintiva, autodidatta e dallo stile unico. Non ha mai pubblicato un suo scatto, ha raggiunto la popolarità solo dopo la sua morte. Curiosa la serie di coincidenze che l’hanno resa famosa a sua insaputa.

Tutto ha inizio nel 2007, quando un ragazzo, John Maloof, per alcune ricerche che stava facendo in un quartiere di Chicago, decide di acquistare un baule pieno di rullini fotografici sequestrati a una donna sepolta nei debiti a un’asta pubblica.

Una giornata memorabile per Maloof e per la storia della fotografia. Nelle sue mani c’erano centinaia di rullini non sviluppati, girati da un artista che sarebbe presto diventato uno dei punti di riferimento della fotografia di strada.

Ma chi era Vivian Maier? Maloof iniziò immediatamente la ricerca. Scoprì che Vivian, nata il 1 febbraio 1926 a New York, aveva quasi sempre vissuto a Chicago e si era mantenuta facendo da babysitter, scattando foto per hobby dopo la morte della madre. Immagini che ritraevano la strada e la gente del quartiere, e tanti autoritratti che mostravano la sua persona riflessa nelle vetrine dei negozi.

Seppe che la donna era ancora viva, era single e aveva 81 anni. Alla fine scoprì che Vivian non si era mai separata dal suo archivio fotografico, lo portava sempre con sé in ogni famiglia in cui andava a lavorare, anche quando doveva riempire duecento scatole di cartone.

E mentre Maloof la cercava per onorare e gloriarsi del suo lavoro, Vivian, ignara di tutto, lasciò il mondo: morì nel 2009 in seguito a un incidente sul ghiaccio, in cui cadde battendo la testa.
Una artista dalla vita enigmatica, forte e bizzarra allo stesso tempo, vestita con abiti lunghi, cappello e scarpe pesanti da uomo anche in piena estate. Una donna senza figli né amici che amava fare autoritratti in cui la sua immagine appare sempre come un’ombra o un riflesso. Forse un modo per cercare di comunicare con il mondo, per dire “io sono qui”. Virtù sconosciuta nella vita, poi diventata famosa a sua insaputa.

«Be’, suppongo che nulla sia destinato a durare per sempre. Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Vai avanti, devi andare fino in fondo. E poi qualcuno ha la stessa opportunità di andare fino in fondo e così via”.
Vivian Maier ( )
  AntonioGallo | Mar 15, 2022 |
And now the story is told! The renowned street photographer, discovered when her 143,000 images (some prints, but mostly undeveloped film) came up for auction when she did not pay a $2400 storage bill, has been a mystery since her death in 2009. The author researched Maier for years, going back to her birth in France and forward to the families who employed her in NYC and in Chicago, and portrays a headstrong, independent woman who was attached to very few people but completely devoted to her craft. Her first remarkable discovery was that ten Maier family members were buried in nine different cemeteries in the New York area, indicating high levels of estrangement on both sides. Maier’s childhood in the bucolic Hautes-Alps region of Southeast France was fairly normal for that time (1926) and rural region, but her neglectful parents and the mental illness than ran strongly in both sides caused her to avoid entanglements, seeking paying work as a nanny, and to depend on the kindness of strangers. Most of her employers found her to be overly strict, cold and distant, but she was drawn to children as full humans and was able to care for and photograph them most unsentimentally. The disruptions of her early years in New York, where she and her mother moved when Vivian was ten, formed her barriers and also turned her into a hoarder. In addition to the book being printed on rich paper, befitting the many images that have never before been published, the author's thoroughness and her determination to create a complete portrait and to solve her mysteries make this a thrilling read for anyone with even a passing interest in Maier and her work. Included is the saga of the discovery of her talent and an examination of the controversies that surrounded Maier's launch into the world.

Quote: “If there is a tragedy, it is that her interpersonal issues prevented others from discovering her real genius and her from sharing it.” ( )
  froxgirl | Dec 24, 2021 |
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"The definitive and authorized biography that unlocks the remarkable story of Vivian Maier, the nanny who lived secretly as a world-class photographer, featuring nearly 400 of her images, many never seen before, placed for the first time in the context of her life. Vivian Maier, the photographer nanny whose work was famously discovered in a Chicago storage locker, captured the imagination of the world with her masterful images and mysterious life. Before posthumously skyrocketing to global fame, she had so deeply buried her past that even the families she lived with knew little about her. No one could relay where she was born or raised, if she had parents or siblings, if she enjoyed personal relationships, why she took photographs and why she didn't share them with others. Now, the full story of her extraordinary life is explored by the only person who has been given access to her personal records and archive of 140,000 photographs. Based on meticulous investigative research, Vivian Maier Developed reveals the story of a woman who fled from a family with a hidden history of illegitimacy, bigamy, parental rejection, substance abuse, violence, and mental illness to live life on her own terms. Left with a limited ability to disclose feelings and form relationships, she expressed herself through photography, creating a secret portfolio of pictures teeming with emotion, authenticity, and humanity. With limitless resilience she knocked down every obstacle in her way, determined to improve her lot in life and that of others by tirelessly advocating for the rights of workers, women, African Americans, and Native Americans. No one knew that behind the detached veneer was a profoundly intelligent, empathetic, and inspired woman--a woman so creatively gifted that her body of work would become one of the greatest photographic discoveries of the century"--

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