Ministero è un albo piccolo, minuto; di cui non conoscevo l’esistenza; meno di cento pagine in cui Bareiro e Lopez rendono un grande omaggio alla memoria di Oesterheld. Partiamo dalla scena finale, l’ultima pagina, sei vignette: gli autori mettono la parola fine alla loro storia, esultano per aver portato a termine il loro lavoro; dalla finestra si vedono i poliziotti che portano via con violenza delle persone; il richiamo a Videla è evidente; l’autore guarda giù dalla finestra e esclama: “…Susana…il Gordo….”. Una sintesi della parentesi che si apre con la nascita dell’Eternauta, con il suo ritmo narrativo e che si chiude con la scomparsa del suo autore e della sua famiglia. La storia del Ministero è breve, ma intensa. L’intero genere umano è rinchiuso in un Ministero che si basa all’apparenza su una rigida burocrazia; le regole servono a far funzionare un apparato che appare l’unico sistema per garantire la sopravvivenza dell’intera specie umana. Ma non è cosi: e sarà un amore, quello tra Carlos Pibe e Susana a far nascere la consapevolezza della realtà, molto diversa dall’apparenza, e far nascere una impossibile rivolta; capeggiata da un furetto. L’ennesimo capolavoro del fumetto argentino, questa volta in versione bignami. ( )