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Chargement... Vivere non basta. Lettere a Seneca sulla felicitàpar Marcello Veneziani
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Si può pensare una vita? Credo che sia possibile, ma a vita vissuta. Cioè dopo, non prima. In questa libreria conservo un libro che ha questo titolo e che negli anni mi è stato molto utile. Perchè dico questo? Per la semplice ragione che non basta vivere la vita, bisognerebbe anche "pensarla". Questa è l'opinione di Marcello Veneziani autore di questo bel saggio. Leggo da anni questo scrittore e ne apprezzo le qualità. La sua prosa è scorrevole, densa di contenuti, ricca di significati, stimolante e provocatoria, mai banale e saccente. Veneziani è una persona che scrive con grande onestà ciò che pensa. Il suo pensare non è mai opportunistico nè dato a buon prezzo.
Tempo fa l'ho visto da Gad Lerner che lo ha definito "filosofo di destra". Una scemenza, una delle tante che Gad, da quell'esibizionista narciso che è, distribuisce periodicamente nelle sue trasmissioni. Veneziani nella sua scrittura impersona davvero l'uomo comune che legge e che vorrebbe sapere scrivere di pensieri e di persone come sa fare lui. Non è un caso che abbia scelto in questo libro il personaggio Lucilio che scrive a Seneca in risposta alle lettere che questi gli scrisse quando in vita. Lettere immaginarie, mai scritte, ovviamente, ma che definiscono una personalità ed un carattere. Quello di Licilio che scrive al suo maestro Seneca, ma che in effetti è Veneziani (che si sente Licilio) che scrive a suo padre.
E che cosa scriverebbe un figlio ad un padre che ormai ha varcato la soglia dell’eternità? Dell’importanza di progettare la vita e di dedicarla a qualcosa/qualcuno per far sì che si possa affrontare la inevitabile tristezza e godere meglio una possibile felicità. La vita va vissuta dividendola in quattro distinte età sulle quali incombe sia la fortuna che la sorte, che non sono la stessa cosa. In una vita dedicata non deve mancare mai l’idea del viaggio che deve essere sia di andata che di ritorno, per fronteggiare sia la sventura che l’amore. Vivere sensatamente significa inoltre avere piena consapevolezza di ciò che c’è di divino e di materiale nel corpo umano.
All’uomo sensato non deve mai mancare la visione di una corretta e giusta dimensione del potere e di quello che significa quando lo stesso lo tiene tra le sue mani e deve lasciarlo e ritirarsi a vita privata. Lo scorrere del tempo conduce alla vecchiaia che ha sempre una sua propria dignità, come anche il sesso dentro e fuori del sesso. Guardarsi sempre dalle chimere in agguato insieme alle sirene è un imperativo che può portare a manifestazioni di leggerezza e malvagità. Una vita pensata dovrebbe essere affrontata consapevoli del fatto che c’è un ordine che lega tutte le cose, per tutti gli uomini, siano essi padri o figli.
Prima o poi tutto dovrà concludersi ma bisogna fare attenzione a vivere fino in fondo, senza morire prima che arrivi il tempo giusto. Affidarsi a qualcuno, come Gesù, può essere di grande aiuto e conforto. E’ bene guardarsi però dai falsi profeti. Quando arriverà per ognuno di noi l’ora del congedo, (arriverà, siatene certi, anche per me, come per te che mi leggi!) l’importante è congedarsi in bellezza. Sempre che ciò sia possibile. Almeno lo speriamo per tutti. E chi leggerà questo libro di sicuro avrà trovato una ragione in più per crederc ( )