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Chargement... Η κάθοδος των εννιάpar Θανάσης Βαλτινός
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"Nel 1948, il giorno di San Demetrio, cademmo in un agguato. Era la prima volta che ci capitava. Tornavamo da Panaghià, avevamo bevuto e ballato, e se quelli che ci attaccarono non fossero stati dei buoni a nulla nessuno di noi si sarebbe salvato. Ci rendemmo conto che i tempi cominciavano a cambiare. Fu allora che Liaròs fu ferito alla gamba. Per tre mesi soffrì le pene dell'inferno. Lo curammo nei villaggi vicini con olio e foglie di barbabietola.
In gennaio entrò nel Peloponneso la nona divisione. Era chiaro che ci avrebbero incastrati e che anche il tempo era contro di noi. Restammo sul Taigeto fino a marzo. Poi gli altri mandarono i reparti di montagna e allora Zacharias si convinse e ci dette l'ordine di disperderci".
E' il racconto di una fuga di un gruppo di partigiani, durante la guerra civile greca. Una lotta non solo contro i nemici, ma soprattutto contro le difficoltà dell'ambiente, la mancanza di acqua e di cibo, alla ricerca di posti sicuri in cui riposarsi. Una marcia, senza meta, se non quella del mare, visto come luogo mitico.
Non c'è, in questa avventura nessun riferimento storico, nessuna motivazione ideologica, un senso di ineluttabilità della lotta contro altri uomini e contro la natura, un senso di orgoglio nel dimostrare il proprio coraggio. La scrittura è molto rapida, con frasi brevi, dialoghi elementari e molto secchi.