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A propos de l'auteur

Comprend les noms: P. Mieli

Crédit image: Paolo Mieli ospite di RaiNews24 al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia Author Niccolò Caranti

Œuvres de Paolo Mieli

Il SOCIALISMO DIVISO 2 exemplaires
Storia e politica (2021) 2 exemplaires
l'Italia Liberata 1 exemplaire
Ferite ancora aperte 1 exemplaire

Oeuvres associées

Baarìa: Introduzione di Paolo Mieli (2009) — Introduction — 2 exemplaires

Étiqueté

Partage des connaissances

Nom canonique
Mieli, Paolo
Date de naissance
1949-02-25
Sexe
male
Nationalité
Italy
Pays (pour la carte)
Italy
Lieu de naissance
Milan, Italy

Membres

Critiques

Societta e implacabile tessitore mi hanno regalato in occasione del mio compleanno, come da prassi oramai consolidata, il nuovo libro di Paolo Mieli. Il tiolo inganna, in quanto Mieli, questa volta in veste di storico, prova a passare in rassegna i totalitarismi nel corso della storia, anche se prende lo spunto dal fascismo, il regime che si dichiarò autonomamente autoritario. Mieli è stato allievo di Renzo De Felice e, quindi, ha gli strumenti per andare oltre la consueta lettura asfittica del ventennio e infatti, i capitoli dedicati a quel periodo sono i migliori. Mieli parte da un’analisi dei regimi totalitari del diciannovesimo secolo, fascismo, nazismo, comunismo e poi passa in rassegna alcuni sistemi politici che si sono succeduti nel corso della storia, da Artemisia a Gregorio VII, passando per Catilina a Borromeo. Infine, negli ultimi capitoli prova a vedere il futuro che disegna con colori foschi. Il libro è leggibile, a tratti interessante, ma ricorda per certi versi le rassegne dei filosofi di Luciano De Crescenzo che, onestamente, era più bravo. Manca, infatti, un vero filo conduttore che ci si aspetta da uno storico ed intellettuale come Mieli. Che ha tanto mestiere e cultura ma in alcune occasioni diventa banale.… (plus d'informations)
 
Signalé
grandeghi | May 10, 2024 |
E con Paolo Mieli chiudo la serie dei libri ricevuti dalla strombettante societta e dal silente stallone. La teoria di fondo di Mieli è che le cicatrici del passato non si chiudono, che ci portiamo appresso le tensioni della storia che rimangono problemi irrisolti. Nel primo capitolo Pietro Mieli da buon storico ricostruisce le vicende dell’Ucraina per dimostrare che la guerra di oggi è frutto delle questioni di ieri. E lo fa bene, con rigore e semplicità dando un senso pieno ai suoi ragionamenti e offrendo al lettore importanti elementi di conoscenza. Poi si perde in una sorta di zibaldone della storia che onestamente non sembra ricollegabile al presente, la storia corre sicuramente lungo un filo delineato dal tempo, ma lo stesso tempo fa da filtro. La congiura di Bruto, Traiano, le nobildonne romane, la storia di Virginia Oldoini non lasciano traccia nel passato se non per l’interesse della storia. Per carità Mieli divide il libro in tre sezioni, lacerazioni mai rimarginate, traumi quasi invisibili e squarci lontani, ma il libro deve avere un filo conduttore che non ho trovato. Rimane un buon libro da consultazione anche per lo straordinario corredo bibliografico. Ma la lettura è abbastanza ostica.… (plus d'informations)
½
 
Signalé
grandeghi | Feb 1, 2023 |
Speciale 25 aprile
 
Signalé
MemorialeSardoShoah | Nov 10, 2021 |
Questo libro presenta i profili di cinquanta personaggi, uomini e donne, che ebbero un ruolo di rilievo di qualche tipo nel regime fascista. A ciascuno è dedicato un breve testo (una pagina) e un ritratto. Ci sono naturalmente Mussolini e i capi politici, e poi militari, funzionari, imprenditori, letterati, artisti, giornalisti, criminali.... La varietà e l'eterogeneità di questo campione può forse rappresentare il fatto che il fascismo non fu per nulla qualcosa di estraneo alla società italiana, ma fu largamente accettato e condiviso (gli italiani non erano così amanti della libertà e della democrazia da opporglisi in modo significativo, e secondo me non lo sono nemmeno oggi. Non intendo sostenere che il fascismo può tornare, ma che l'Italia possa avviarsi su una deriva autoritaria del genere di quella ungherese o polacca è possibilissimo. È quasi successo nell'estate del 2019, e forse succederà tra non molto).

I testi delineano in modo succinto la vita di ciascun personaggio, e sono accompagnati da un ritratto che ne riproduce le fattezze e ne rappresenta in modo rapido ed efficace l'essenziale del ruolo e del carattere, a volte con un pizzico di satira. I colori sono un po' lividi ma vari, la grafica è ispirata allo stile del periodo. Alla serie dei cinquanta profili è premessa una introduzione (presumo di Paolo Mieli) che dovrebbe delineare gli aspetti essenziali del regime, ma non lo fa, e invece si disperde in dettagli di modesta importanza. Tutto sommato la parte migliore del libro è quella visuale: la grafica è curata e non banale, e i disegni sono ben riusciti.
… (plus d'informations)
 
Signalé
Oct326 | Jul 22, 2020 |

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