Scrivere di Hofmannsthal non è difficile, perchè non si può che dire bene di un autore cosi' giovane, così limpido, così accurato. Ma non è neppure facile, poichè le corde dell'anima che tocca - con affondi inaspettati - risultano frastornate dalle riflessioni del poeta. Il testo è costituito da una raccolta di lettere che l'autore (diciottenne) e il guardiamarina Edgar Karg (ventenne) si sono scambiati nel corso di tre anni, dal 1892 al 1895. Passate le prime schermaglie di reciproca conoscenza, le lettere (comprese le risposte di Karg) si susseguono in un crescendo di confidenze, di riflessioni, di dubbi che scorrono dal più anziano al più giovane, che nel cercare risposte all'amico dà immagini mirabili del suo stesso sentire - nonchè un quadro, tra le righe, della cultura della Vienna di fine secolo. Libro che va lasciato riposare, e ripreso a momenti distanti. Mi ha ricordato - seppure lo scheletro e l'intenzione di quest'ultimo fossero differenti - il Diario di Jules Renard. Ma a differenza di Renard, che ho acquistato, il testo di Hofmannsthal mi è stato donato; e quando i doni superano le aspettative, sono ancora più belli. ( )