Ma a un tratto un'invisibile mano gigantesca passa sull'automobile, che continua ad avanzare dolcemente, c'è come una ventata terribilmente silenziosa, e in quel silenzio Willi domanda, con la sua voce asciutta: "Di' un po', camerata, dov'è che ci porti?". "A Stryj!" risponde una voce irreale.

Il treno era in orario

Uno sciame di immagini venne su dalla camera oscura: vidi me stesso come un estraneo chinarmi su Hedwig e fui geloso di me stesso; vidi l'uomo che le aveva parlato in mezzo alla strada, i suoi denti bianchi, la sua cartella di cuoio, vidi Mozart che sorrideva alla signorina Klontick, la maestra di pianoforte che aveva abitato vicino a noi, e in mezzo a tutte quelle immagini durava il pianto della donna della Kurbelstrasse, ed era ancor sempre lunedì e io mi resi conto che non volevo andare avanti, volevo tornare indietro, non sapevo doove, ma indietro, indietro.

Il pane degli anni verdi