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Chargement... Il taglio del bosco (1950)par Carlo Cassola
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Inscrivez-vous à LibraryThing pour découvrir si vous aimerez ce livre Actuellement, il n'y a pas de discussions au sujet de ce livre. Difficile nell'era dell'IPAD capire il valore di quest'opera si rischia di essere passatisti....W i passatisti Amo la periferia più della città. Amo tutte le cose che stanno ai margini. Carlo Cassola A Cassola vorrei dare 5 stelle ma non ce l'ho fatta non è all'altezza della ragazza di bube. E' un libro sulla compagnia sui legami e non sapevo che fosse legato ad un evento biografico. http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Cassola Il 1949 è per lo scrittore un anno di forte crisi umana e letteraria. Muore la moglie e Cassola mette in discussione la poetica esistenziale sulla quale aveva basato, fino a quel momento, il suo lavoro di scrittore. Nasce, dal suo dolore e dai suoi ripensamenti letterari, un nuovo modo di scrivere che sfocerà in uno tra i suoi testi più validi Il taglio del bosco. http://www.atuttascuola.it/relazioni/taglio_del_bosco.htm La sofferenza a rimanere in famiglia senza la moglie. La compagnia degli altri boscaioli. Novelle, "stregoneria" http://www.italica.rai.it/argomenti/grandi_narratori_900/cassola/tagliodelbosco.... http://spazioinwind.libero.it/letteraturait/opere/cassola01.htm Ritenuto «uno dei pezzi più sapienti della narrativa degli anni Cinquanta» (Giacinto Spagnoletti) è caratterizzato da una prosa estremamente sobria, liberata dalla letterarietà, con cui l'autore esprime il suo lamento rassegnato per la condizione dell'uomo. Pag 58 il lavoro aveva sopperito alla mancanza di compagnia. Pag 65 Carbonaio mestiere difficile Pag 66 Era molto meglio non sentire nulla o non avere nessuno. Pag 69 Solo il lavoro allontana i pensieri che tormentano Pag 72 I pisani fanno lavorare anche le donne che miseri per Guglielmo ma ancora più misero è chi una donna non ce l'ha. Pag 81 Dove stanno tagliando era stato ucciso un brigante. Pag 85 I geloni sono un disonore per i boscaioli. Pag 86 pensieri tronchi :-) Pag 89 Verso il dipendente che ha la moglie da cui tornare Guglielmo pensa che gli ha rubato qualcosa. Pag 94 L'uomo il carbonaio ha destino simile a Guglielmo è orgoglioso della dura vita che faceva. Pag 95 Non c'è nessuno che mi aspetti a casa cerco di non pensarci ma non penso ad altro. Pag 96 C'erano anche in altri pianeti lavoro, sofferenza, morte, dolore? ROSA GAGLIARDI Pag 108 Pigionali Solitudine uomo e solitudine donna Eccitazione per la festa del ballo Pag 119 La parola non era adeguata. Non aveva mai provato nulla di simile. In lei non c'era soltanto contentezza per essere guarita: chi no. C'era ...la felicità. Ecco la parola (guardare in un campo le pecore). Pag 123-127 Due ragazzi in spiaggia gioco della Bazzica Pag 128 Non matrimoni combinati, ma farsi guidare Pag 132 Il libeccio dura dispari Pag 137 Non bisogna fissarsi sulle disgrazie. Tutto può succedere. Pag 144 Ogni avvenimento straordinaria importanza. Pag 162 Assaporò il silenzio che plegnava intorno Pag 164 Le è partita la COMPAGNIA Un uomo distrutto dal dolore, un taglialegna, costretto a reprimere la sofferenza per non essere sopraffatto, ricerca lo svago nel suo stesso lavoro, lontano da casa e dai suoi affetti sopravvisute (la sorella, le due figliolette). Il bosco è il luogo dell’interiorità, il lavoro è la distrazione dal dolore. Ma è evidente che tutto questo non possa bastare. Guglielmo, il protagonista, non può ricevere conforto, né può essere aiutato. I suoi colleghi sono uomini dai drammi interiori pari o superiori al suo. La quotidianetà (i racconti intorno al fuoco, le partite di carte, le diatribe sul tabacco e sulle sigarette) non sono una sufficiente distrazione. La ricerca di ricordi meno dolorosi, la vita militare, la prima guerra mondiale, non sono espedienti che possano portare gioia. Il bosco quindi non è il luogo del sollievo. La natura non è nemmeno accennata. E’ solo una metafora dell’isolamento interiore del protagonista. Nemmeno il ritorno a casa potrà in fondo chiudere il cerchio. Cassola è un abile pittore, onesto artigiano, che costruisce una vicenda che si costruisce su affreschi di quotidianetà. Il racconto non ha una vera e propria storia ma è piuttosto un collage di situazioni e sensazioni, ritratte con essenzialità e asciutezza. Un uomo distrutto dal dolore, un taglialegna, costretto a reprimere la sofferenza per non essere sopraffatto, ricerca lo svago nel suo stesso lavoro, lontano da casa e dai suoi affetti sopravvisute (la sorella, le due figliolette). Il bosco è il luogo dell’interiorità, il lavoro è la distrazione dal dolore. Ma è evidente che tutto questo non possa bastare. Guglielmo, il protagonista, non può ricevere conforto, né può essere aiutato. I suoi colleghi sono uomini dai drammi interiori pari o superiori al suo. La quotidianetà (i racconti intorno al fuoco, le partite di carte, le diatribe sul tabacco e sulle sigarette) non sono una sufficiente distrazione. La ricerca di ricordi meno dolorosi, la vita militare, la prima guerra mondiale, non sono espedienti che possano portare gioia. Il bosco quindi non è il luogo del sollievo. La natura non è nemmeno accennata. E’ solo una metafora dell’isolamento interiore del protagonista. Nemmeno il ritorno a casa potrà in fondo chiudere il cerchio. Cassola è un abile pittore, onesto artigiano, che costruisce una vicenda che si costruisce su affreschi di quotidianetà. Il racconto non ha una vera e propria storia ma è piuttosto un collage di situazioni e sensazioni, ritratte con essenzialità e asciutezza. aucune critique | ajouter une critique
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)853.914Literature Italian Italian fiction 1900- 20th Century 1945-1999Classification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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La trama è scarna fino all'essenziale: il taglialegna Guglielmo parte insieme a 4 lavoranti per disboscare una foresta della Maremma, un lavoro duro che li terrà lontani da casa cinque mesi; è tutto qui, la storia si dipana con un ritmo lento e cadenzato che scandisce le giornate sempre uguali dei nostri protagonisti, alle prese con la fatica e le intemperie. Nel caso di Guglielmo però il tormento più grande saranno i suoi pensieri: infatti all'inizio ci viene detto quasi di sfuggita che è vedovo da poco, ma andando avanti a leggere scopriamo che questo lutto lo ha segnato in profondità e che la vita quasi ascetica dei boscaioli è in fondo una metafora dell'autore per indicare la solitudine e il senso di isolamento che prova chi ha perso qualcuno che amava.
Racconto interessante che affronta un tema abusato come quello della perdita da una prospettiva originale; peccato che sia un po' troppo stringato per lasciare il segno, sia come lunghezza che come stile. ( )