A Gaeta, nell'inverno del 1860-61, si conclude il dramma di Francesco II di Borbone, ultimo re di Napoli.
Di fronte alle preponderanti forze messe in campo da Cavour - che con spregiudicatezza e fine intuito politico invia l'esercito a invadere il terriotorio pontificio per ricongiungersi con i Mille di Garibaldi - alle incertezze e ai tradimenti di chi dovrebbe sostenere il trono, Francesco II può opporre soltanto la propria dignità personale e un eroismo insospettato davanti ai disagi, alla fame, alle malattie, ai bombardamenti.
Ne risulta un ritratto del tutto nuovo del re, molto distante dalle caricature tramandate dalla storiografia "risorgimentale": ma se anticonformista risulta la sua figura, e quella della sua bella e coraggiosa moglie, Maria Sofia di Baviera, altrettanto "anticonformisti risultano buona parte dei ritratti dei persoanggi che gli si contrappongono, e che in questa interessante e incisiva opera di ricerca storica perdono la consueta grandezza oleografica per rilevare debolezze, calocli, meschinità tutte umane". ( )