Decir mujer es decir misterio. Sin importar siglos y épocas, parece ser una sombra que se fuga entre las fuentes y los testimonios, pero la mujer ha estado ahí, presente, igual que el hombre. No es cosa de feminismo afirmarlo. ¿Por qué, entonces, nuestra historia apenas la recuerda? ¿Por qué se nos oculta a la vista? Régine Pernoud, en su libro La mujer en el tiempo de las catedrales, nos enseña a leer los signos de la presencia femenina, no sólo en la vida cotidiana, sino en los acontecimientos relevantes de la historia media de Occidente. Sutiles historiadoras, doctas filósofas, médicas exactas, pulcras copistas, artistas y santas, reinas, incluso guerreras. Algunos nombres son conocidos, otros no tanto, pero este libro es una perfecta oportunidad para reconocerlos. Una pluma que goza de investigación, erudición y buen gusto las hace surgir de entre los hilos de la historia que sabemos, para forjar una red más sólida y verdadera. La tesis de Pernoud sugiere el origen de la igualdad y del respeto medieval por la acción femenina: una voz que, en nombre de Dios, dijo: Salve, llena de gracia…

La donna è sempre stata un'eterna minorenne come nell'Ottocento? è sempre stata tenuta lontana dalla vita politica come nella Francia di Luigi XIV? Non ha mai avuto maggiore indipendenza economica di quella che il marito l'autorizzava ad avere?
La donna al tempo delle cattedrali è la ricostruzione della storia delle donne nel Medioevo, che, secondo l'Autrice, coincide con una fase storica in cui la presenza femminile si afferma con caratteri di autonomia e di potere in vari ambiti (cultura, religione, politica, vita sociale). In questo senso, l'età feudale, fino agli inizi del sec. XVI, si pone come momento intermedio e alternativo rispetto all'età classica ed a quella borghese, ambedue caratterizzate dal predominio maschile e d auna cultura sociale tendente ad annullare la diversità femminile, assimilandola al modello maschile egemonico.
Ai tempi feudali le ragazze diventavano maggiorenni a dodici anni, due anni prima dei maschi, e soltanto nel Seicento la donna ha dovuto obbligatoriamente prendere il nome del marito.
Questo studio sistematico condotto attraverso una folla di esempi concreti non si lascia sfuggire nessun aspetto delle attività femminili nel corso del periodo feudale e medievale: dall'amministrazione dei beni ai mestieri e al commercio; dal campo del pensiero a quello della letteratura e anche della politica; ci sono le scrittrici, educatrici, feudatarie, quelle che animarono le corti d'amore e quelle che hanno ispirato romanzi cavallereschi. ( )