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An unflinching look at Parisian intellectual society at the end of World War II, fictionally relating the stories of those around her--Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Arthur Koestler, and Nelson Algren.
C'est l'aventure de la pensée après la seconde guerre mondiale. Des intellectuels s'interrogent sur l'avenir de l'homme après l'horreur de la guerre. Mais des couples se forment, les personnes se jalousent, se haïssent, s'aiment. ( )
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Henri found himself looking at the sky again—a clear, black crystal dome overhead.
Citations
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Era impossibile non abbandonarle, di tanto in tanto, una frase incoraggiante o un sorriso. Ed ella imbalsamava queste reliquie nel proprio cuore, ne spremeva miracoli quando per caso la sua fede vacillava.
No, non sarà oggi che conoscerò la mia morte; né oggi, né alcun altro giorno. Sarò morta per gli altri, senza essermi mai vista morire.
Capivo come Lambert avesse a noia questa pace che ci rendeva alle nostre vite senza restituirci le ragioni di vivere.
Non sapeva più cosa volessero dire le antiche parole: felicità, piacere. Non abbiamo che cinque sensi, e s'annoiano così presto. Già il suo sguardo s'annoiava di scivolare senza fine su quell'azzurro che non finiva mai d'essere azzurro.
– Dopotutto, – riprese Lambert con veemenza, – si è fatta la resistenza per difendere l'individuo, il suo diritto a esser se stesso e a esser felice; è tempo di raccogliere quel che s'è seminato. – Il guaio è che c'è un paio di miliardi di individui per i quali questo diritto resta lettera morta, – disse Henri.
– Come sarebbe possibile amare un intellettuale! Avete una bilancia, al posto del cuore, e un piccolo cervello in pizzo al coso! E in fondo, – concluse, – siete tutti fascisti. – Non ti seguo. – Non trattate mai le persone da uguali, disponete di loro secondo il giudizietto della vostra coscienza; la vostra generosità è imperialismo, e la vostra imparzialità sufficienza.
Sopravvivere, abitare dall'altra parte della propria vita: in fondo, è molto comodo: non s'aspetta più niente, non si teme più niente, e tutte le ore somigliano a ricordi.
… accovacciati nei fossi, mezzo sdraiati contro i veicoli, stavano ora tirando fuori le pagnotte e le bottiglie di vino rosso. Ora che i morti erano stati adeguatamente rimpinzati di discorsi, di fiori e di musiche militari, i vivi mangiavano.
… è malsano ostinarsi nel passato. Eppure, non s'è fieri di se stessi quando ci si accorge d'averlo più o meno rinnegato. Così, s'è inventato questo compromesso: commemorare; quel che ieri era sangue, oggi è vino rosso discretamente salato di lagrime.
– Al contrario, – dissi. – Pensavo proprio, oggi, che abbiamo torto a farci cattivo sangue per certe cose. Le cose non hanno mai tanta importanza; cambiano, finiscono; e soprattutto, alla fine, tutti muoiono: questo aggiusta tutto. – Ah, questo è solo un modo di fuggire i problemi, – disse Robert. L'interruppi: – A meno che i problemi non siano un modo di fuggire la verità. Evidentemente, quando s'è deciso che è la vita a esser vera, l'idea della morte sembra una fuga. Ma è vero anche l'inverso…
Riconciliarsi, perdonare: che parole ipocrite! Si dimentica, è tutto. Dimenticare i morti, non era ancora abbastanza. Ora dimenticavamo i massacri, dimenticavamo i massacratori. …
La mattina dopo Paule mi seguì docilmente alla clinica e Mardrus mi promise che sarebbe guarita: era questione di qualche settimana o di qualche mese. Sarebbe guarita; ma io, quando mi ritrovai in strada, mi chiedevo inquieta: da che cosa la guariranno, precisamente? Che sarà di lei, dopo? Oh, in fondo, era facile da prevedere: sarebbe diventata come me, come milioni di altre: una donna che aspetta di morire senza più sapere perché vive.
– Perché si scrive? Per chi si scrive? Se cominciamo a domandarci questo, non scriviamo più! Si scrive, ecco tutto, e la gente legge. Si scrive per la gente che legge. Sono gli scrittori che nessuno legge mai, a farsi queste domande!
– Teorie, sempre teorie! Non è a colpi di teorie che si fanno i buoni libri! C'è gente che spiega come si fanno i libri, e altra che li fa: non è mai la stessa gente.
La morte sembra meno terribile, quando si è stanchi.
Per vent'anni, ho creduto che vivessimo insieme; ma no, ciascuno è solo, chiuso nel suo proprio corpo, con le arterie che s'induriscono sotto la pelle che si dissecca, con i reni e il fegato che si logorano, col sangue che impallidisce, con una morte che gli matura dentro e che lo divide da tutti gli altri.
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An unflinching look at Parisian intellectual society at the end of World War II, fictionally relating the stories of those around her--Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Arthur Koestler, and Nelson Algren.
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