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Zibaldone (1898)

par Giacomo Leopardi

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439556,791 (3.96)11
A groundbreaking translation of the epic work of one of the great minds of the nineteenth century Giacomo Leopardi was the greatest Italian poet of the nineteenth century and was recognized by readers from Nietzsche to Beckett as one of the towering literary figures in Italian history. To many, he is the finest Italian poet after Dante. (Jonathan Galassi's translation of Leopardi'sCanti was published by FSG in 2010.) He was also a prodigious scholar of classical literature and philosophy, and a voracious reader in numerous ancient and modern languages. For most of his writing career, he kept an immense notebook, known as theZibaldone, or "hodge-podge," as Harold Bloom has called it, in which Leopardi put down his original, wide-ranging, radically modern responses to his reading. His comments about religion, philosophy, language, history, anthropology, astronomy, literature, poetry, and love are unprecedented in their brilliance and suggestiveness, and theZibaldone, which was only published at the turn of the twentieth century, has been recognized as one of the foundational books of modern culture. Its 4,500-plus pages have never been fully translated into English until now, when a team under the auspices of Michael Caesar and Franco D'Intino of the Leopardi Centre in Birmingham, England, have spent years producing a lively, accurate version. This essential book will change our understanding of nineteenth-century culture. This is an extraordinary, epochal publication.… (plus d'informations)
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choose your subject -- leopardi's written about it. read every entry for it in the index. while perusing back and forth, any number of unrelated entries will catch your eye. there are no dead ends, if you start reading you can't stop, at least i havent yet. ( )
  julianblower | Jul 23, 2020 |
La strage continua delle illusioni. Facebook è notoriamente il luogo dove tutti ci diamo appuntamento per dare libero sfogo alle nostre passioni, antipatie, odi, insofferenze, fobie, avversioni, intolleranze, allergie, rigetti, insomma tutte quelle idiosincrasie che caratterizzano e distinguono gli uomini dagli animali. Il confronto, ovviamente, va tutto a favore degli animali. Sono anni che frequento questo posto, forse uno dei primi a scrivermi alla versione anglo-americana, per questa ragione ho scritto "ci diamo appuntamento". Per i milioni e milioni di iscritti a questo social, i frequentatori, secondo le ultime stime, ammontano a oltre mezzo miliardo di persone. Sono ancora molti, però, coloro i quali si ostinano a non usarlo. Anzi lo detestano e lo osteggiano.

Ho visto molti cambiare idea nel corso degli anni, per rendersi conto poi che FB non è altro che un mezzo di comunicazione come un altro, evoluto nella sua specie e dagli sviluppi imprevedibili. Accanto ad esso, anzi spesso contro, per naturale gelosia e concorrenza, ne sono nati tanti altri. Ogni giorno se ne annuncia uno nuovo, sotto diverse spoglie, ma con gli stessi fini ed obbiettivi: "fare mercato". Questa è l'idea centrale di tutto. Con gli anni, questi pochi anni trascorsi, una decina tutto sommato, questo sito sociale ha concorso a:

accoppiare, accordare, allegare, amalgamare, ambientare, ancorare, annodare, avvincere, bloccare, cingere, collegare, combinare, congiungere, coordinare, fasciare, fondere, imbrigliare, impacciare, imprigionare, incastonare, allacciare, mescolare, costringere, imporre, andare d'accordo, capirsi, rilegare, accordarsi, armonizzare, lasciare, testare, montare, obbligare, saldare, socializzare, stregare, unire, vincolare, avvicinare, assicurare, addensare, concatenare, star bene, uniformare, impastare, mischiare, accompagnare, intonare, agganciare, attaccare, fissare, chiudere, abbracciare, appassionare, attirare, attrarre, interessare, impantanare, tenere, trattenere, fasciarsi, indossare, mettere, vestire, connettere, comporre, concertare, cucire, sistemare, avvolgere, rivestire, aggregare, associare, conglobare, congregare, incorporare, riunire, unificare, aggiogare, preparare, sellare, impedire, infastidire, soffocare, impaniare, invischiare, ostacolare, incastrare, miscelare, impegnare, equilibrare, affiatarsi, comunicare, familiarizzare, fraternizzare, inserirsi, simpatizzare, adescare, affascinare, ammaliare, catturare, conquistare, innamorare, irretire, lusingare, rapire, sedurre, fare, appiccicare, incollare, comprimere, concludere, forzare, incalzare, mordere, restringere, ridurre, riprendere, tagliare, accostare, affiancare, applicare, appoggiare, conciliare, affidare, coprire, fermare, garantire, giurare, meritare, promettere, rassicurare, gonfiare, salire, inserire, riferire, disfare, dissolvere, gettare, sciogliere, concentrare, condensare, includere, produrre ...

Sono tutti sinonimi con i quali chi frequenta FB, e altri siti sociali, si illude di essere al centro di questo di questo grande, senza fondo calderone liquido in cui ognuno si tuffa, si esibisce, si informa, si illude, naviga, nuota, cerca, spesso defeca e vomita, e si danna. Qualcuno scrive anche, purtroppo, le sue ultime parole prima di sparire o di suicidarsi. Tutto rimarrà in eterno a girare tra "bits & bytes". C'è addirittura una "app", un programma, come si chiama in gergo, che offre la possibilità, dopo il trapasso del titolare, di segnalare la sua scomparsa e lanciare "preghiere" in sua memoria. Il mezzo è il messaggio.

Ecco, in questa babele comunicativa c'è chi si illude di cambiare il mondo e gli uomini, di lanciare programmi, fare campagna elettorale, fare proseliti ed anche apostolato. E' vero che il Presidente Obama ci vinse le elezioni, i "grillini" hanno conquistato centinaia di posti in Parlamento. Il Papa, su un altro social, ha dieci milioni di "followers" ma sempre meno credenti. A me sembra che tutto questo non faccia altro che concorrere ad aumentare la confusione delle idee e dei contenuti degli esseri umani. Qualcuno a questo punto mi obietterà: ma tu perché lo usi e ne scrivi? Per la semplice ragione perché chi ne è fuori, non avrebbe saputo tutto questo che ho scritto, che ho letto e saputo nel corso di questi anni che l'ho usato.

Diversi decenni orsono il famoso massmediologo Marshall McLuhan scrisse una frase anticipatrice. Egli disse: "The medium is the message" - "il mezzo è il messaggio". Cosa intendeva esattamente dire? In breve, e in maniera molto soggettiva, significa che non tutti "sanno" quello che fanno, scrivendo e comunicando tanto su FB che su tutti gli altri "social media". Confondono il mezzo con il messaggio, non sanno ciò che dicono. Aumentano soltanto la "liquidità" di quel calderone di cui ho parlato innanzi, fatto di tutte quelle parole che ho riportato. Si alimentano di esse e con esse si confondono, identificandosi.

Insomma, si comportano come quegli oratori politici e non che sono in grado di proseguire per ore ed ore nella loro incontenibile logorrea fatta di parole prive di idee. Ne volete un esempio? Avete mai sentito parlare di "cittadinanza attiva", "cittadino attivo", "opinione pubblica", "coscienza civile", "coscienza democratica", "impegno civico" e via discorrendo. Tutte espressioni, pregnanti di impegno, ma soltanto fumo indiano per annerire le praterie dell'esistenza e continuare a confondere le poche idee che i cittadini riescono ad avere navigando in questa palude esistenziale. Continua così quella che qualcuno di non poco conto definì "la strage delle illusioni".

Proprio in questi giorni ho riletto lo Zibaldone di Leopardi, in versione inglese. Finalmente tradotto dopo tre secoli. Sono in buona compagnia su quanto si possa pensare sugli uomini ed in particolare sugli Italiani, del nord, del sud e del centro, antichi, moderni o contemporanei. La strage delle illusioni continua, lo scrisse Giacomo. Lui, ahimè! Non sapeva sorridere. Io con gli anni, ho imparato a sorridere, tanto di me stesso che degli altri. Unico modo per non finire nella "strage" fatta di parole e idee che gli uomini si ostinano ad affidare ai "media" senza sapere usarli.
( )
  AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
La strage continua delle illusioni. Facebook è notoriamente il luogo dove tutti ci diamo appuntamento per dare libero sfogo alle nostre passioni, antipatie, odi, insofferenze, fobie, avversioni, intolleranze, allergie, rigetti, insomma tutte quelle idiosincrasie che caratterizzano e distinguono gli uomini dagli animali. Il confronto, ovviamente, va tutto a favore degli animali. Sono anni che frequento questo posto, forse uno dei primi a scrivermi alla versione anglo-americana, per questa ragione ho scritto "ci diamo appuntamento". Per i milioni e milioni di iscritti a questo social, i frequentatori, secondo le ultime stime, ammontano a oltre mezzo miliardo di persone. Sono ancora molti, però, coloro i quali si ostinano a non usarlo. Anzi lo detestano e lo osteggiano.

Ho visto molti cambiare idea nel corso degli anni, per rendersi conto poi che FB non è altro che un mezzo di comunicazione come un altro, evoluto nella sua specie e dagli sviluppi imprevedibili. Accanto ad esso, anzi spesso contro, per naturale gelosia e concorrenza, ne sono nati tanti altri. Ogni giorno se ne annuncia uno nuovo, sotto diverse spoglie, ma con gli stessi fini ed obbiettivi: "fare mercato". Questa è l'idea centrale di tutto. Con gli anni, questi pochi anni trascorsi, una decina tutto sommato, questo sito sociale ha concorso a:

accoppiare, accordare, allegare, amalgamare, ambientare, ancorare, annodare, avvincere, bloccare, cingere, collegare, combinare, congiungere, coordinare, fasciare, fondere, imbrigliare, impacciare, imprigionare, incastonare, allacciare, mescolare, costringere, imporre, andare d'accordo, capirsi, rilegare, accordarsi, armonizzare, lasciare, testare, montare, obbligare, saldare, socializzare, stregare, unire, vincolare, avvicinare, assicurare, addensare, concatenare, star bene, uniformare, impastare, mischiare, accompagnare, intonare, agganciare, attaccare, fissare, chiudere, abbracciare, appassionare, attirare, attrarre, interessare, impantanare, tenere, trattenere, fasciarsi, indossare, mettere, vestire, connettere, comporre, concertare, cucire, sistemare, avvolgere, rivestire, aggregare, associare, conglobare, congregare, incorporare, riunire, unificare, aggiogare, preparare, sellare, impedire, infastidire, soffocare, impaniare, invischiare, ostacolare, incastrare, miscelare, impegnare, equilibrare, affiatarsi, comunicare, familiarizzare, fraternizzare, inserirsi, simpatizzare, adescare, affascinare, ammaliare, catturare, conquistare, innamorare, irretire, lusingare, rapire, sedurre, fare, appiccicare, incollare, comprimere, concludere, forzare, incalzare, mordere, restringere, ridurre, riprendere, tagliare, accostare, affiancare, applicare, appoggiare, conciliare, affidare, coprire, fermare, garantire, giurare, meritare, promettere, rassicurare, gonfiare, salire, inserire, riferire, disfare, dissolvere, gettare, sciogliere, concentrare, condensare, includere, produrre ...

Sono tutti sinonimi con i quali chi frequenta FB, e altri siti sociali, si illude di essere al centro di questo di questo grande, senza fondo calderone liquido in cui ognuno si tuffa, si esibisce, si informa, si illude, naviga, nuota, cerca, spesso defeca e vomita, e si danna. Qualcuno scrive anche, purtroppo, le sue ultime parole prima di sparire o di suicidarsi. Tutto rimarrà in eterno a girare tra "bits & bytes". C'è addirittura una "app", un programma, come si chiama in gergo, che offre la possibilità, dopo il trapasso del titolare, di segnalare la sua scomparsa e lanciare "preghiere" in sua memoria. Il mezzo è il messaggio.

Ecco, in questa babele comunicativa c'è chi si illude di cambiare il mondo e gli uomini, di lanciare programmi, fare campagna elettorale, fare proseliti ed anche apostolato. E' vero che il Presidente Obama ci vinse le elezioni, i "grillini" hanno conquistato centinaia di posti in Parlamento. Il Papa, su un altro social, ha dieci milioni di "followers" ma sempre meno credenti. A me sembra che tutto questo non faccia altro che concorrere ad aumentare la confusione delle idee e dei contenuti degli esseri umani. Qualcuno a questo punto mi obietterà: ma tu perché lo usi e ne scrivi? Per la semplice ragione perché chi ne è fuori, non avrebbe saputo tutto questo che ho scritto, che ho letto e saputo nel corso di questi anni che l'ho usato.

Diversi decenni orsono il famoso massmediologo Marshall McLuhan scrisse una frase anticipatrice. Egli disse: "The medium is the message" - "il mezzo è il messaggio". Cosa intendeva esattamente dire? In breve, e in maniera molto soggettiva, significa che non tutti "sanno" quello che fanno, scrivendo e comunicando tanto su FB che su tutti gli altri "social media". Confondono il mezzo con il messaggio, non sanno ciò che dicono. Aumentano soltanto la "liquidità" di quel calderone di cui ho parlato innanzi, fatto di tutte quelle parole che ho riportato. Si alimentano di esse e con esse si confondono, identificandosi.

Insomma, si comportano come quegli oratori politici e non che sono in grado di proseguire per ore ed ore nella loro incontenibile logorrea fatta di parole prive di idee. Ne volete un esempio? Avete mai sentito parlare di "cittadinanza attiva", "cittadino attivo", "opinione pubblica", "coscienza civile", "coscienza democratica", "impegno civico" e via discorrendo. Tutte espressioni, pregnanti di impegno, ma soltanto fumo indiano per annerire le praterie dell'esistenza e continuare a confondere le poche idee che i cittadini riescono ad avere navigando in questa palude esistenziale. Continua così quella che qualcuno di non poco conto definì "la strage delle illusioni".

Proprio in questi giorni ho riletto lo Zibaldone di Leopardi, in versione inglese. Finalmente tradotto dopo tre secoli. Sono in buona compagnia su quanto si possa pensare sugli uomini ed in particolare sugli Italiani, del nord, del sud e del centro, antichi, moderni o contemporanei. La strage delle illusioni continua, lo scrisse Giacomo. Lui, ahimè! Non sapeva sorridere. Io con gli anni, ho imparato a sorridere, tanto di me stesso che degli altri. Unico modo per non finire nella "strage" fatta di parole e idee che gli uomini si ostinano ad affidare ai "media" senza sapere usarli.
( )
  AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
Verspreide beschouwingen, over hele periode 1817-1832, maar toch vooral geconcentreerd rond 1820-1821. Hier een selectie. Thema’s: taalkunde, literatuur, cultuur, autobiografie, filosofie. Niet alles gaat even diep. Veel over Griekse antieke literatuur en taal, vooral Homerus opgehemeld (p 169ev), idem voor Dante (192) en in mindere mate Vergilius en Petrarca. Enkele echt geniale inzichten ( )
1 voter bookomaniac | Sep 8, 2010 |
I read this last year & am still unsure how to rate it.
  Adammmmm | Sep 10, 2019 |
5 sur 5
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Nom de l'auteurRôleType d'auteurŒuvre ?Statut
Leopardi, GiacomoAuteurauteur principaltoutes les éditionsconfirmé
Baldwin, KathleenTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Caesar, MichaelDirecteur de publicationauteur secondairequelques éditionsconfirmé
D'Intino, FrancoDirecteur de publicationauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Dixon, RichardTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Gibbons, DavidTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Goldstein, AnnTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Pacella, GiuseppeDirecteur de publicationauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Slowey, GerardTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Thom, MartinTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
Williams, PamelaTraducteurauteur secondairequelques éditionsconfirmé
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A groundbreaking translation of the epic work of one of the great minds of the nineteenth century Giacomo Leopardi was the greatest Italian poet of the nineteenth century and was recognized by readers from Nietzsche to Beckett as one of the towering literary figures in Italian history. To many, he is the finest Italian poet after Dante. (Jonathan Galassi's translation of Leopardi'sCanti was published by FSG in 2010.) He was also a prodigious scholar of classical literature and philosophy, and a voracious reader in numerous ancient and modern languages. For most of his writing career, he kept an immense notebook, known as theZibaldone, or "hodge-podge," as Harold Bloom has called it, in which Leopardi put down his original, wide-ranging, radically modern responses to his reading. His comments about religion, philosophy, language, history, anthropology, astronomy, literature, poetry, and love are unprecedented in their brilliance and suggestiveness, and theZibaldone, which was only published at the turn of the twentieth century, has been recognized as one of the foundational books of modern culture. Its 4,500-plus pages have never been fully translated into English until now, when a team under the auspices of Michael Caesar and Franco D'Intino of the Leopardi Centre in Birmingham, England, have spent years producing a lively, accurate version. This essential book will change our understanding of nineteenth-century culture. This is an extraordinary, epochal publication.

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