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Chargement... Angelus novus: saggi e frammentipar Walter Benjamin
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Inscrivez-vous à LibraryThing pour découvrir si vous aimerez ce livre Actuellement, il n'y a pas de discussions au sujet de ce livre. 100 BEN 1 “Prima che voi prendiate corpo in questa stella | vi invento il sogno dalle eterne stelle” (pagina 212) “Quell’unità della filosofia che la filosofia, per suo conto, non può mai raggiungere, e neppure porsi come problema, è quindi depositata nelle opere d’arte, e accessibile, nella loro analisi, solo alla critica.” (pagina XI) “Che cos’è la natura se non un’antichità vivente? - diceva Novalis” (pagina XXVIII) “Leggere ciò che non è mai stato scritto. Questa lettura è la più antica: quella anteriore a ogni lingua – dalle viscere, dalle stelle o dalle danze. Più tardi si formarono anelli intermedi di una nuova lettura, rune e geroglifici.” (pagina 74) “Ma la costellazione segreta (dove la bellezza della strofa diventa trasparente fino in fondo) dev’essere intesa così: è con la folla invisibile delle parole, dei frammenti, degli inizi di versi, che il poeta combatte, nei viali abbandonati, la sua lotta per la preda poetica.” (pagina 99) “Intorno al 1840 fu per qualche tempo di moda condurre tartarughe al guinzaglio nelle “gallerie” Il flaneur si faceva volentieri dettare il ritmo da loro.” (nota di pagina 107) “Fra I gesti innumerevoli di azionare, gettare, premere eccetera, è stato particolarmente grave di conseguenze lo “scatto” del fotografo. Bastava premere un dito per fissare un evento per un periodo illimitato di tempo.” (pagina 110) “...sono state definite anche qui da Valéry: “Riconosciamo l’opera d’arte dal fatto che nessuna idea che essa suscita in noi, nessun atto che essa ci suggerisce, può esaurirla e concluderla. Si respiri finché si vuole un fiore gradito all’olfatto: ma non si arriverà mai a esaurire questo profumo,” (pagina 123) Goethe: “Chiudete gli occhi, aprite e aguzzate l’orecchio, e dal fiato più lieve al fragore più selvaggio, dal suono più elementare all’armonia più complessa, dal grido più violento e appassionato alla parola più mite della ragione, è sempre e solo la natura che parla, che rivela la sua presenza, la sua forza, la sua vita e le sue relazioni...” (pagine 187-88) “Ecco perché nessuna opera d’arte può sembrare del tutto libera e viva senza diventare pura apparenza e cessare di essere opera d’arte. La vita che in essa fluttua deve sembrare irrigidita e come fissata nell’istante. Ciò che in essa spira è mera bellezza, mera armonia, che inonda e pervade il caos – esso solo in realtà, e non il mondo –, ma cosí facendo lo vivifica solo in apparenza. Ciò che impone un arresto a questa apparenza, fissa il movimento e interrompe l’armonia, è l’inespresso” (pagina 221) “Il primo segno di un processo che porterà al declino della narrazione è la nascita del romanzo alle soglie dell’età moderna. Ciò che separa il romanzo dalla narrazione (e dall’epico in senso stretto) è il suo riferimento strettissimo al libro. La diffusione del romanzo diventa possibile solo con l’invenzione della stampa. Ciò che si lascia tramandare oralmente, il patrimonio dell’epica, è di altra natura da ciò che costituisce il fondo del romanzo. Il romanzo si distingue da tutte le altre forme di letteratura in prosa – fiaba, leggenda, e anche dalla novella – per il fatto che non esce da una tradizione orale e non ritorna a confluire in essa. “ (pagina 251) aucune critique | ajouter une critique
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)834.9Literature German literature and literatures of related languages German essays Modern period (1900-)Classification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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