URANIA COLLEZIONE 161

Abbastanza deludente, non è bastato il nome di Toller Maraquine (protagonista dei primi due romanzi) dato al nipote per creare un personaggio di eguale spessore.
Il problema principale del presente romanzo è la sua decisiva ripetitività rispetto ai predecessori e a un finale affascinante ma sviluppato male e velocemente.
Un vero peccato, indegna conclusione di una trilogia che se non memorabile resta comunque godibile ( )

Abbastanza deludente, non è bastato il nome di Toller Maraquine (protagonista dei primi due romanzi) dato al nipote per creare un personaggio di eguale spessore.
Il problema principale del presente romanzo è la sua decisiva ripetitività rispetto ai predecessori e a un finale affascinante ma sviluppato male e velocemente.
Un vero peccato, indegna conclusione di una trilogia che se non memorabile resta comunque godibile ( )

Per gli abitanti di Mondo fuggiti sul pianeta gemello Sopramondo per evitare l'estinzione dovuta al letale veleno dei Ptertha, è finalmente giunto il momento di ritornare sul loro pianeta natale e far rinascere la millenaria civiltà. Non sono passati molti anni da quando emigrarono sull'altro pianeta, ma quando arrivano, Mondo si presenta loro come un immenso cimitero di reliquie del passato. Le aeronavi Kolcorroniane si accingono a sorvolarlo a bassa quota per esplorarlo e per gettare le basi della rinascita, quando nel loro sistema solare da sempre composto da tre pianeti: Mondo, Sopramondo e Oltremondo, compare improvvisamente un nuovo pianeta azzurro popolato da una civiltà scientificamente progredita che considera Primitivi gli abitanti dei due pianeti gemelli. Un'aeronave kolcorroniana sparisce nel nulla e la spedizione di soccorso, comandata da Toller Maraquine si trova di fronte a una immensa nuvola che sembra fatta di cristalli d'acqua, al centro della quale si erige una costruzione aliena: è il primo contatto con quella civiltà che porterà l'umanità di Mondo a sensazionali e imprevedibili scoperte.