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Chargement... Le Marin : Drame statique en un tableau, édition bilingue (français/portugais)par Fernando Pessoa
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Google Books — Chargement... GenresClassification décimale de Melvil (CDD)869.241Literature Spanish and Portuguese Portuguese Portuguese drama 20th CenturyClassification de la Bibliothèque du CongrèsÉvaluationMoyenne:
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Pillole dal testo:
C'è qualche ragione per cui qualsiasi cosa sia ciò che è? C'è per questo qualche ragione vera e reale come le mie mani?...
Ci sono delle onde nell'anima mia....Quando cammino mi sembra di essere cullata...
Tutto là era lungo e felice come il canto di due uccelli, ciascuno ad un lato del sentiero...Il bosco non aveva altre radure se non i nostri pensieri...
Io ho vissuto tra le rocce spiando il mare...L'orlo della mia veste era salato e fresco quando batteva sulle mie gambe...Ero piccola e selvatica...
E io tutta sono un amuleto o un tabernacolo cosciente di se stesso...
Perfino vivere sembra difficile quando ne prendiamo coscienza...
Chi può sapere perché dico questo e sono stata proprio io a vivere ciò che ricordo?...
Tutto è molto e noi non sappiamo nulla...
Non ho visto nessuna nave dalla finestra...Desideravo vederne una e ve ne ho parlato per non soffrire...
Quando parlo troppo comincio a separarmi da me stessa e sentirmi parlare...
So a malapena di avervi parlato...Parlate, gridate, perché mi svegli, perché sappia che sono qui davanti a voi e che esistono cose che non sono solo sogni...
Perché me lo domandate? C'è forse risposta a cosa alcuna?...
...gli uomini che pensano si stancano di tutto, perché tutto cambi. Gli uomini che passano lo provano, perché cambiano insieme a tutto...Di eterno e di bello c'è solo il sogno...
Perché si muore?...
Forse perché non si sogna abbastanza....
E' possibile...Ma allora, non varrebbe la pena di chiudersi nel sogno e dimenticare la vita, perché la morte si dimentichi di noi?...
E se non esistesse niente, sorella mia? Se tutto fosse, in qualunque modo, assolutamente nessuna cosa...
E mi pareva che voi, e la vostra voce, e il senso di ciò che dicevate, foste tre enti diversi, come tre creature che parlano e camminano...
Niente. Non ho sentito niente...Ho voluto fingere di sentire perché anche voi pensaste di sentire e per poter credere che c'era qualcosa da sentire. Oh, quale orrore, quale segreto orrore separa in noi la voce dall'anima e le sensazioni dai pensieri, e ci fa parlare, sentire, pensare, quando tutto in noi domanda il silenzio e il giorno e l'incoscienza della vita?... ( )