“egli vide sotto di se il Bosco Vecchio che emanava magiche ombre, vide la luna tramontare e una striscia dorata comparire nel cielo d’oriente, tutto era straordinariamente tranquillo”

“Bàrnabo delle montagne”

In questo racconto, che vede lo stile di Buzzati affinarsi sulla dimensione del fantastico, a farla da padrona è l’attesa, la metafora è rapportata alla vita stessa che spesso, se non sempre, si consuma in un soffio, aspettando sempre qualcosa che possa migliorare la nostra condizione. È un tema caro a Buzzati, questo del tempo che passa, che svilupperà in seguito fino all’esasperazione nel “Deserto dei tartari”. Qui sarà Bàrnabo delle montagne, macchiatosi di una colpa infame, a consumarsi nell’attesa di una possibilità di riscatto per lo sbaglio fatto, l’avrà, ma non sarà un epilogo scontato; nel momento cruciale sarà proprio l’attesa a determinare un ripensamento, indicativo del fatto che Buzzati quello che voleva sottolineare non era la sfiducia negli uomini ma un modo diverso di rapportarsi con la vita stessa. In questo racconto la dimensione fantastica è nelle descrizione dell’ambiente, boschi e montagne che tutti sappiamo quanto lui amava e come nei suoi racconti darà sempre un anima a questi scenari.

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“Il segreto del bosco vecchio”

Nel segreto del bosco vecchio irrompe alla grande la componente fantastica di Buzzati, tutto è vivo e parlante tra boschi e montagne e ogni essere è dotato di propria coscienza: dai geni degli alberi al vento Matteo a tutti gli animali del bosco. Come al solito c’è la componente umana che nicchia e arriva dove sarebbe meglio non arrivare, nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Il nuovo padrone del bosco vecchio vuole guadagnarci e dare il via al taglio degli alberi secolari decretando in questo modo la morte dei geni che vi abitano, decisione che insieme ad altre azioni spregevoli farà scappare persino l’ombra di quest’uomo che farà di tutto per carpire il segreto del bosco vecchio e ci riuscirà solo quando il suo cuore si aprirà ad una visione meno opportunistica della vita.
In questi due racconti, rapportati a quello che ho letto finora di Buzzati, ho riscontrato qualcuno dei segni, che si ritroveranno poi in altri suoi lavori, come il passare del tempo in un attesa indefinita che spesso consuma la vita stessa e il segreto del bosco vecchio che consiste in una delle cose più complicate da fare in assoluto per gli uomini: prendere la vita con più semplicità… ( )