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Autumn, All the Cats Return: An Inspector…
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Autumn, All the Cats Return: An Inspector Sebag Mystery (édition 2021)

par Philippe Georget (Auteur)

Séries: Inspector Sebag (2)

MembresCritiquesPopularitéÉvaluation moyenneMentions
624423,147 (3.47)3
Le lieutenant Sebag m?ne une nouvelle enqu?te qui le fait voyager dans le pass?, ? l'?poque de la guerre d'Alg?rie... ? Perpignan, l'automne est une saison tumultueuse. Le vent violent le dispute ? la pluie diluvienne. Un temps ? ne pas mettre un flic dehors. Pourtant un retrait? pied-noir est retrouv? dans son appartement, assassin? d'une balle dans la t?te... Le sigle OAS laiss? pr?s du cadavre, la destruction quelques jours plus tard d'une st?le controvers?e et la d?couverte d'un autre ancien Fran?ais d'Alg?rie abattu au volant de sa voiture s?ment la panique dans la communaut?. Le lieutenant Sebag, qui a par ailleurs promis ? sa fille de faire toute la lumi?re sur l'accident mortel survenu ? un de ses amis, est officiellement charg? de l'enqu?te. Flic r?put? et intuitif, il va, en traquant le tueur avec son ?quipe, faire ressurgir du pass? un myst?rieux commando ayant s?vi, il y a bien longtemps, du ct? d'Alger. C'est dans ce contexte que les derniers mois de poudre et de sang de la guerre d'Alg?rie, ses horreurs, ses espoirs, ses trahisons et ses errances vont remonter ? la surface jusqu'? la naus?e... Cinquante ans plus tard, il est temps de r?gler l'addition... D?couvrez sans attendre le troisi?me roman de Philippe Georget, l'auteur de L'?t? tous les chats s'ennuient, prix SNCF du Polar 2011! EXTRAIT Sebag leva les yeux. Molina se dirigeait vers son propre bureau. - Un cadavre, dans un appartement du Moulin-?-Vent, place de Montbolo. D?couvert ce matin par une voisine. Il s'empara d'un flacon de parfum et s'offrit une longue gicl?e sous sa chemise. - Le type est mort depuis au moins trois jours. C'est l'odeur qui a donn? l'alerte. Sebag prit une bo?te de mouchoirs en papier, il en sortit deux sur lesquels il versa quelques gouttes d'huile essentielle de lavande. - Je suis par?, fit-il tout en lan?ant l'impression du dossier de Mathieu. Mort naturelle, suicide ou homicide, on a une id?e? - D'apr?s les pompiers, y'a de la cervelle partout sur les murs et la victime a une plaie bien nette ? l'arri?re du cr?ne. Sebag se leva. - Je vois. Il y a plus naturelle, comme mort, effectivement. Quant au suicide, ? moins d'?tre contorsionniste... ? PROPOS DE L'AUTEUR Philippe Georget est n? en 1963 en r?gion parisienne. Apr?s des ?tudes d'Histoire, il participe ? une mission humanitaire au Nicaragua. Il voyage ensuite en Irlande du Nord, puis se rend ? J?rusalem, en Cisjordanie et ? Gaza. En 2001, il embarque sa femme et leurs trois enfants dans son camping-car et fait le tour de la M?diterran?e en passant par l'Italie, la Gr?ce, la Jordanie, la Libye. Il opte ensuite pour le journalisme et poursuit sa carri?re ? France 3 comme journaliste-r?dacteur, pr?sentateur et cam?raman (ce qui a sans doute influenc? son ?criture si originale?). Il est ?galement investi dans le sport, la course et la boxe entre autres. Il est l'auteur de quatre romans, L'?t? tous les chats s'ennuient (Jigal, 2009), prix du Premier Roman policier et prix SNCF du polar, Le Paradoxe du cerf-volant (Jigal, 2011), Les Violents de l'automne (Jigal 2012) et Tendre comme les pierres (Jigal, 2014).… (plus d'informations)
Membre:KarenMonsen
Titre:Autumn, All the Cats Return: An Inspector Sebag Mystery
Auteurs:Philippe Georget (Auteur)
Info:Scribd Audio (2021)
Collections:Audible, Read
Évaluation:***
Mots-clés:Algeria

Information sur l'oeuvre

Les violents de l'automne par Philippe Georget

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In the 1960s the French Algerian War came to an end when many “French” families were repatriated to France even though their families hadn’t lived in France for generations. They still loved Algeria and lost all their roots (and generations of buried ancestors). This book is about hostilities that still linger from the French still living who love #Algeria. This was probably a good book if I could have made out the plot more easily.

I do NOT recommend the audio version of this book. The narrator does not distinguish voices well between characters so it often sounds like the same character talking to himself. There are also lots of jumps in time and between places within chapters and the narrator doesn’t so much as pause between them so it can be downright confusing. ( )
  KarenMonsen | Jan 20, 2022 |
Not as good as the first novel (for me) as it covered a topic I'm not that interested in, although it did explain why I found the French to be least tolerant of Arab Africans than others when I lived there (the French Algerian war). Good plotting, still enjoy the husband/father role of the protagonist. ( )
  SusanWallace | Jul 10, 2021 |
Georget, Philippe (2012). In autunno cova la vendetta (trad. Silvia Manfredo). Roma: e/o. 2013. ISBN 9788866323372. Pagine 444. 12,99 €

Non sono un lettore di gialli, in genere. Soprattutto, non sono un buon lettore di gialli. Talvolta mi faccio convincere da una curiosità, da una recensione o da una persona entusiasta (e di cui mi fido). Spesso resto deluso. Anzi, la cosa è così frequente che non ho praticamente più dubbi: il problema è mio. È un problema di domanda, non di offerta.


Ahimè, questo libro di Georget non fa eccezione. Ha molti meriti, che proverò a elencare senza rovinarvi niente del gusto della lettura (nel caso lo voleste leggere nonostante questa mia recensione non propriamente entusiasta):

L’ambientazione a Perpignan è inconsueta: è una città di provincia, abbastanza periferica per non essere inclusa nei percorsi abituali di chi va in Francia per turismo o per affari (a meno che non stia andando in Catalogna via terra).
L’ambientazione a Perpignan offre anche il pretesto di parlare di una terra di confine in cui convivono un’identità francese e una catalana (del nord o del sud).
A questo contrasto “etnico” ma non particolarmente conflittuale (almeno in apparenza) se ne affianca un altro, che è ancora una ferita nell’identità francese (che, ricordiamocelo, è molto più consolidata storicamente, se non più forte, di quella italiana): quello tra francesi di Francia e francesi d’Algeria (i pied-noir).
A complicare le cose, c’è una tendenza inesatta ma tenace a equiparare, senza andare tanto per il sottile, tutti i pied-noir con i terroristi di estrema destra dell’OAS.
Noi sappiamo ben poco di quanto accadde in Francia e in Algeria all’epoca: in parte per motivi anagrafici (sono passati 50 anni), in parte per provincialismo radicato. Al massimo, qualcuno di noi ricorda il capolavoro di Gillo Pontecorvo, La battaglia di Algeri, che però è visto con lo sguardo degli algerini e non certo dei francesi. Un film militante, in cui lo spazio per la comprensione (e figuriamoci la simpatia) per i pied-noir è proprio inconcepibile. Un film bellissimo, e se non l’avete visto, e magari non l’avete neppure sentito nominare, vi consiglio vivamente di guardarlo. Per esempio qui:


Al fascino del film contribuisce anche una famosissima colonna sionora di Ennio Morricone (curiosamente attribuita, nei titoli del film, a Morricone e allo stesso Gillo Pontecorvo). La sua bellezza non è sfuggita a John Zorn, che la reinterpreta da par suo:


Sul versante negativo, e al di là della mia tiepidezza verso il genere giallo, lo stile della scrittura è veramente sciatto e piatto: temo più per responsabilità dell’autore che della traduttrice.

C’è anche qualche refuso (il tenente Cardona o Cadorna?)

Molto irritante il vezzo di mettere le sigle e gli acronimi tutto basso, inclusi fln e oas per FLN e OAS.

* * *

Pochi i passi memorabili (riferiti, come d’abitudine, alle posizioni sul Kindle):

La speranza è una fenice indomabile, può rinascere da un cenno o da un sospiro. [41: solo i francesi possono scrivere una frase così senza scoppiare a ridere subito dopo. A me invece viene da piangere, pensate un po']

Salì i gradini a quattro a quattro, non per fretta di arrivare nel suo ufficio, ma perché da buon maratoneta non evitava nessuno sforzo in grado di mantenerlo in allenamento. [145: parole sante]

«L’unzione fa la forca». [537: degno dei miei proverbi pessimisti]

Un marito geloso, ecco cos’era diventato, e non gli piaceva quel ruolo perché sapeva che la gelosia si nutriva più d’amor proprio che d’amore. Non voleva lasciare che quel mostro crescesse dentro di lui. [1148]

La pioggia non si era ancora arrestata: continuava a cadere sorda e copiosa come il getto d’urina di un bevitore di birra scura. [1320: poesia ai limiti del lirismo]

Un verbale sta alla realtà concreta e complessa come un camembert industriale sta alla gastronomia della Normandia. [2476]

Una luce verde gli rischiara i tratti marcati da ex paracadutista. [2873: ai limiti del grottesco]

«Perché noi, noi sì che abbiamo pagato. Abbiamo perso la guerra, e la Storia, all’improvviso, ci ha dato torto. La Storia è sempre stronza con i perdenti. Ha reso crimini le nostre azioni, mentre quelle dei nostri nemici sono diventate azioni di guerra. Gli ex fellagha sono diventati ministri, i nostri combattenti invece dei paria che non hanno diritto nemmeno ad avere monumenti pubblici alla memoria. Benché non abbiamo fatto cose peggiori del fln». [3566]

«Mi è sembrato di averlo sentito dire, sì, che spesso il far sapere conta più che il saper fare». [3689]
«Più che pensare, sto fantasticando».
Le sopracciglia chiare di Claire si sollevarono.
«Non vedo la differenza».
Gilles sorseggiò il caffè prima di rispondere.
«Quando sei in una canoa, remare non è la stessa cosa che lasciarsi trasportare dalla corrente». [3915] ( )
  Boris.Limpopo | Apr 29, 2019 |
Although I don’t really think AUTUMN ALL THE CATS RETURN can comfortably wear the trendy (but misplaced) noir label adorning its cover, there is a noir-ish fatalism to its lead character. Gilles Sebag, a detective with the Perpignan police on Southern France, is jaded. This passage is from the beginning of the book

"The last few years, he’d found his work disagreeable. The routine, the violence, the lack of internal recognition, the citizens’ scorn. You had to put up with all that, and for what? When he’d enlisted in the police force, he’d imagined he’d be a kind of physician for a sick society. It took him a while to understand that he was no more than a minor nurse doomed to dress suppurating wounds with outdated ointments. Criminality would never stop, it couldn’t stop, it was part of human nature. The most you could hope to do was bring down the fever a little. But no one had yet invented a reliable thermometer."

And this one from near the end, after the case is wrapped up

"A heavy melancholy was numbing his body and his mind. For each investigation, how many lives were broken, how many bodies lay in the cemetery, and how many souls were locked up behind four damp walls in a prison? And how many wounded hears were there among the survivors?"

If those passages don’t resonate with you on some level then this book probably isn’t for you. But if they do…if they make you want to learn more about the man pondering those thoughts and the world in which he lives then I highly recommend AUTUMN ALL THE CATS RETURN.

It is the follow up to the delightful SUMMERTIME, ALL THE CATS ARE BORED and it shares something of the first book’s sensibilities. Its setting, a small-ish town in southern France, is vividly brought to life and is a far cry from the gritty urban streets beloved by so many crime writers. But this book is darker than its predecessor, perhaps because it doesn’t take place at the height of summer? If there is a winter book will it be even more grim?

The case at its centre manages to be fascinating despite the fact there isn’t a huge amount of suspense associated with it. An elderly man is killed in his apartment and the letters scrawled on one of his walls suggest to police that the murder might have something to do with the Algerian War of Independence in which, during the 1950’s and early 60’s, Algeria gained its independence from France after an often bloody conflict. Gilles Sebag and his colleagues must investigate within the community of ex-pat French Algerians, known as the Pieds-noirs, many of whom are still grieving the loss associated with being forced from the country of their birth. I’ll admit upfront my level of knowledge of this particular war and its aftermath prior to reading this book was hovering at zero but even so I felt the depictions were credible. Like displaced peoples the world over, some come to terms with their new circumstances while others allow their resentments to flourish and we meet a range of these characters as the story unfolds. Via some well-placed flashbacks we also gain a small insight into the events of the war and a particular group of underground guerrilla fighters.

The book is a long one at 430 pages but, rarely for me, I didn’t find myself wishing someone had taken to it with a red pen. I enjoyed the depictions of the sometimes dull but always necessary police work, not all of which pans out of course. These are interspersed with snippets from Sebag’s home life which is basically sound, despite the fact he believes his wife has recently had an affair and he wrestles internally over whether or not to have her confirm it. At the beginning of the novel a friend of his teenage daughter is killed in an accident and I thought the way in which she asks her father, ‘the hero’, to look into the case very touching. Matched by his desire to live up to his daughter’s expectations of him.

Although he is in many ways not a traditional crime fiction protagonist I find myself feeling quite affectionately towards Gilles Sebag and I have truly enjoyed immersing myself in this latest, languid adventure. If you like your crime fiction a little out of the ordinary I really do recommend this one and think you could easily pick it up without having read the first novel of the series (though I bet you’ll want to afterwards if you don’t do it beforehand).
  bsquaredinoz | Apr 6, 2015 |
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His old, knotty thumb deformed by rheumatism, gave him an electric shock when he cocked his gun.
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Le lieutenant Sebag m?ne une nouvelle enqu?te qui le fait voyager dans le pass?, ? l'?poque de la guerre d'Alg?rie... ? Perpignan, l'automne est une saison tumultueuse. Le vent violent le dispute ? la pluie diluvienne. Un temps ? ne pas mettre un flic dehors. Pourtant un retrait? pied-noir est retrouv? dans son appartement, assassin? d'une balle dans la t?te... Le sigle OAS laiss? pr?s du cadavre, la destruction quelques jours plus tard d'une st?le controvers?e et la d?couverte d'un autre ancien Fran?ais d'Alg?rie abattu au volant de sa voiture s?ment la panique dans la communaut?. Le lieutenant Sebag, qui a par ailleurs promis ? sa fille de faire toute la lumi?re sur l'accident mortel survenu ? un de ses amis, est officiellement charg? de l'enqu?te. Flic r?put? et intuitif, il va, en traquant le tueur avec son ?quipe, faire ressurgir du pass? un myst?rieux commando ayant s?vi, il y a bien longtemps, du ct? d'Alger. C'est dans ce contexte que les derniers mois de poudre et de sang de la guerre d'Alg?rie, ses horreurs, ses espoirs, ses trahisons et ses errances vont remonter ? la surface jusqu'? la naus?e... Cinquante ans plus tard, il est temps de r?gler l'addition... D?couvrez sans attendre le troisi?me roman de Philippe Georget, l'auteur de L'?t? tous les chats s'ennuient, prix SNCF du Polar 2011! EXTRAIT Sebag leva les yeux. Molina se dirigeait vers son propre bureau. - Un cadavre, dans un appartement du Moulin-?-Vent, place de Montbolo. D?couvert ce matin par une voisine. Il s'empara d'un flacon de parfum et s'offrit une longue gicl?e sous sa chemise. - Le type est mort depuis au moins trois jours. C'est l'odeur qui a donn? l'alerte. Sebag prit une bo?te de mouchoirs en papier, il en sortit deux sur lesquels il versa quelques gouttes d'huile essentielle de lavande. - Je suis par?, fit-il tout en lan?ant l'impression du dossier de Mathieu. Mort naturelle, suicide ou homicide, on a une id?e? - D'apr?s les pompiers, y'a de la cervelle partout sur les murs et la victime a une plaie bien nette ? l'arri?re du cr?ne. Sebag se leva. - Je vois. Il y a plus naturelle, comme mort, effectivement. Quant au suicide, ? moins d'?tre contorsionniste... ? PROPOS DE L'AUTEUR Philippe Georget est n? en 1963 en r?gion parisienne. Apr?s des ?tudes d'Histoire, il participe ? une mission humanitaire au Nicaragua. Il voyage ensuite en Irlande du Nord, puis se rend ? J?rusalem, en Cisjordanie et ? Gaza. En 2001, il embarque sa femme et leurs trois enfants dans son camping-car et fait le tour de la M?diterran?e en passant par l'Italie, la Gr?ce, la Jordanie, la Libye. Il opte ensuite pour le journalisme et poursuit sa carri?re ? France 3 comme journaliste-r?dacteur, pr?sentateur et cam?raman (ce qui a sans doute influenc? son ?criture si originale?). Il est ?galement investi dans le sport, la course et la boxe entre autres. Il est l'auteur de quatre romans, L'?t? tous les chats s'ennuient (Jigal, 2009), prix du Premier Roman policier et prix SNCF du polar, Le Paradoxe du cerf-volant (Jigal, 2011), Les Violents de l'automne (Jigal 2012) et Tendre comme les pierres (Jigal, 2014).

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