La grande prosa di Faulkner qui è offerta da tre racconti dallo stile asciutto, eppure carichi di pathos.
Il paesaggio rurale e disadorno, l'alternarsi delle stagioni di cui l'autore abilmente suggerisce odori, colori e atmosfere, la vita claustrofobica dei tre personaggi femminili concorrono a indicare l'inevitabile, fatale precarietà degli esseri umani. La dimensione in cui vivono, selvaggia, ignorante, su cui pesano i pregiudizi sociali, conducono le protagoniste dei tre racconti non solo alla solitudine, ma perfino alla follia. Non ci sono eroine, queste donne hanno tuttavia la disperazione delle figure della tragedia greca.
Faulkner ha una grande capacità di concentrare in una prosa breve e composta la vicenda, gli stati d'animo e l'evoluzione stessa di ogni personaggio. Un piccolo volume bellissimo, con una traduzione davvero encomiabile. ( )