A più di trent'anni dalla fine del fascismo, è possibile ripensare alle vicende dei venti anni di dittatura con una obiettività e uno scrupolo storico che forse nel passato non sarebbero stati consentiti. Obiettività e scrupolo altrettanto lontani dalle passioni di parte, quanto da ogni forma di nostalgia per un periodo fra i più tristi della nostra storia, che ha visto l'Italia isolata dal consenso delle grandi nazioni d'Europa, priva di ogni pur minima parvenza di libertà e infine coinvolta in una guerra disastrosa. Come sapiamo, il fascismo non è sbocciato nel nostro Paese come un fiore malsano in campo di gramigna. E tuttavia non sono state sufficientemente studiate e chierite responsabilità e debolezze che gli hanno permesso di affermarsi; così come si è lasciato nell'ombra quanto di quel costume e di quella mentalità è passato in eredità alla coraggiosa ma fragile Repubblica sorta dopo la guerra. Quest' Opera, diretta da Arrigo Petacco e redatta da una èquipe di giornalisti e scrittori di larga esperienza, costituisce forse il primo tentativo di raccontare agli italiani, molti dei quali hanno ancora un'immagine confusa e frammentaria del ventennio fascista , che cosa é realmente accaduto negli anni oscuri che vanno dal 1922 al 1945. ( )