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Kristallnacht: Prelude to Destruction…
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Kristallnacht: Prelude to Destruction (Making History) (original 2006; édition 2006)

par Martin Gilbert

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"Kristallnacht - the night of broken glass - saw the destruction in a single night of more than a thousand synagogues, the ransacking of tens of thousands of Jewish shops and homes, and more than 30,000 Jewish men rounded up and taken to concentration camps. No other attack on Jews during the course of the Second World War was as widely reported by contemporary observers. Drawing on personal correspondence with more than fifty eyewitnesses and on vivid newspaper and diplomatic reports, pre-eminent historian Martin Gilbert has produced a meticulously researched account of the event."--Jacket.… (plus d'informations)
Membre:lpmlibrary
Titre:Kristallnacht: Prelude to Destruction (Making History)
Auteurs:Martin Gilbert
Info:HarperCollins (2006), Edition: 1St Edition, Hardcover, 320 pages
Collections:Votre bibliothèque, Barnes & Noble Book Fair Dec. 5
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Mots-clés:Aucun

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Kristallnacht: Prelude to Destruction (Making History) par Martin Gilbert (2006)

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Gilbert examines this night and day of terror, presenting readers with a meticulously researched, masterfully written, and eye-opening study of one of the darkest chapters in human history.
  HandelmanLibraryTINR | Sep 27, 2017 |
Nell'ottobre del 1938, poche settimane dopo l'accordo quadripartito di Monaco, il governo della Germania nazista espulse più di dodicimila ebrei polacchi. Quattromila furono accolti in Polonia, ma gli altri vennero lungamente trattenuti alla frontiera in condizioni miserevoli. Di lì, nei giorni seguenti, un'anziana coppia inviò una cartolina al figlio, residente a Parigi, per chiedere un po' di denaro. Non appena ricevette il messaggio dei genitori, Herschel Grynszpan si armò di una pistola e chiese di essere ricevuto dall'ambasciatore di Germania. Quando venne introdotto nell'ufficio di un giovane diplomatico, Ernst vom Rath, e questi gli chiese la ragione della visita, Grynszpan estrasse la pistola e sparò cinque colpi. Era il 7 novembre. Poche ore dopo, la Germania fu teatro di quello che molti giornali definirono un «pogrom» e che culminò nella notte fra il 9 e il 10 novembre.
La parola russa pogrom significa strage, devastazione, massacro,e fu usata per definire le sommosse antiebraiche che esplosero fra l'Ottocento e il Novecento soprattutto in Bielorussia, Ucraina e Moldavia. Ma il pogrom tedesco presentò, rispetto al «modello» russo, alcune caratteristiche inedite. Ebbe luogo sull'intero territorio nazionale. Fu condotto da uomini che ostentavano l'uniforme delle SA, milizia del partito nazista. Fu programmato con cura e realizzato con metodica precisione. Più di mille sinagoghe (95 a Vienna) furono devastate e incendiate.
Un incalcolabile numero di negozi fu distrutto e saccheggiato. Più di trentamila persone vennero arrestate e avviate verso campi di concentramento. E molto di ciò che accadde quella notte fu visto, descritto e fotografato dai numerosi corrispondenti stranieri che vivevano allora nel Reich. Mentre i pogrom russi erano caratterizzati, almeno in parte, da una specie di spontanea brutalità e avvenivano là dove la stampa internazionale non era presente, la «notte dei cristalli» andò in scena sotto gli occhi della pubblica opinione nione in uno dei maggiori centri della civiltà europea. Il libro di Martin Gilbert non è soltanto la cronaca di una tragica notte tedesca . L'autore analizza attentamente la politica ebraica della Germania hitleriana nei cinque anni precedenti e ricostruisce con la pazienza di un segugio uno straordinario numero di episodi. Ciò che accadde in quelle ore rivive così attraverso le parole dei superstiti,dei loro congiunti, dei tedeschi che cercarono di assistere le vittime del pogrom. E dimostra che la notte dei cristalli fu una sorta di crinale a metà strada fra gli anni della preparazione, durante i quali la persecuzione fu soprattutto amministrativa, e quelli dell'esecuzione, durante i quali il disegno dell'annientamento venne gradualmente realizzato. Il lettore troverà in questo libro, tra l'altro, due citazionichesono, per ragioni diverse, indimenticabili. Quando alcuni corrispondenti stranieri chiesero a Goebbels perché non avesse ordinato alla polizia di fermare i devastatori, il ministro della Propaganda rispose: «Non potevo intimare ai nostri poliziotti di sparare a dei tedeschi, poiché intimamente simpatizzavo per loro». Ma nella stessa Berlino in cui un ministro ammetteva sfacciatamente la sua complicità, il pastore della cattedrale di St Hedwig terminava la celebrazione serale, ogni giorno, con una preghiera «per gli ebrei e i poveri prigionieri dei campi di concentramento». ( )
  BiblioLorenzoLodi | Nov 24, 2013 |
Important but very grim account of Nazi-sponsored attack on Jewish buildings etc. and Jews themselves
  antiquary | Jul 1, 2013 |
This book is infused with eyewitness accounts of the horror and obscenity that was Kristallnacht. It is difficult to read only because it opens us up to a world that we'd rather not think about, but one that was real and still within the lifetimes of people living today. It reminds us that we should never forget. ( )
  hystrybuf | Jul 4, 2011 |
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Wikipédia en anglais (1)

"Kristallnacht - the night of broken glass - saw the destruction in a single night of more than a thousand synagogues, the ransacking of tens of thousands of Jewish shops and homes, and more than 30,000 Jewish men rounded up and taken to concentration camps. No other attack on Jews during the course of the Second World War was as widely reported by contemporary observers. Drawing on personal correspondence with more than fifty eyewitnesses and on vivid newspaper and diplomatic reports, pre-eminent historian Martin Gilbert has produced a meticulously researched account of the event."--Jacket.

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