Fulvio Tomizza (1935–1999)
Auteur de La miglior vita
A propos de l'auteur
Crédit image: Image © ÖNB/Wien
Séries
Œuvres de Fulvio Tomizza
Die Flöhe in der Oper 2 exemplaires
la torre capovolta 1 exemplaire
Bosco di acacie 1 exemplaire
Du 642: Triest. Am äussersten Ufer 1 exemplaire
Dove tornare: romanzo 1 exemplaire
Il sogno dalmata 1 exemplaire
DOVE TORNARE SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI 1974 1 exemplaire
Trick 1 exemplaire
Moja književna ljeta 1 exemplaire
Der Grenzgänger. 1 exemplaire
Trilogia istriana 1 exemplaire
Vera Verk 1 exemplaire
IN LUMEA CELOR DREPTI 1 exemplaire
Étiqueté
Partage des connaissances
- Nom canonique
- Tomizza, Fulvio
- Date de naissance
- 1935-01-26
- Date de décès
- 1999-05-21
- Sexe
- male
- Nationalité
- Italia
- Lieu de naissance
- Giurizzani, Croatia
- Lieu du décès
- Trieste, Italy
- Lieux de résidence
- Trieste, Italy
- Prix et distinctions
- Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur (1977)
Vilenica International Literary Prize (1986)
Membres
Critiques
Listes
Prix et récompenses
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Auteurs associés
Statistiques
- Œuvres
- 43
- Membres
- 255
- Popularité
- #89,877
- Évaluation
- 3.3
- Critiques
- 7
- ISBN
- 63
- Langues
- 9
Nel mio piccolo, per ovviare a qualunque “svista” vi capiti di sentire in questa giornata, vi consiglio questo bellissimo speciale che Internazionale pubblicò lo scorso anno, la consultazione degli articoli di Giap sotto il tag foibe e questo piccolo riassunto della faccenda uscito su Huffington Post.
Inoltre, visto che questo è un blog che parla di libri, vi consiglio di leggere Materada di Fulvio Tomizza, che visse in prima persona gli eventi di Istria (Materada era proprio il suo paese d’origine).
Già dalle prime pagine possiamo renderci conto che la retorica del Giorno del Ricordo poco si confà alla realtà dei fatti e che nessuno slogan politico potrà rendere giustizia alla complessità di una terra di confine come quella di Istria, dove le culture di mescolavano in maniera così naturale che solo l’ottusità della violenza istituzionalizzata poteva distruggere quella pace.
Non si ricava alcun sentimento di amor patrio leggendo Materada: è un romanzo che trasmette un grande squallore. Tomizza inizia il romanzo così: La guerra tutti l'abbiamo provata, e anche la Liberazione che si portò dietro altri lutti e altre miserie. È un incipit che mi ha colpito molto ed è la lunghezza entro la quale si dipaneranno le vicende del protagonista, Francesco, italiano con un cognome slavo, partigiano (di quelli che oggi vorrebbero farci credere fossero solo “stranieri cattivi”), bilingue e vittima degli italiani furbi, di quelli che riescono sempre a girare la frittata (e le leggi) a loro favore, e carnefice di quelli più poveri, di quelli che non hanno nulla e cercano di andare avanti come possono.
«[…] Ero diventata come un chiodo e poi ho capito che neanche tu eri meglio di tua madre e non mi meritavi, anche se non avevo né manzi né terre. E volevi anche tu avere e avere, e non ti importava di altro. Sì, ero troppo povera per voi. [...]»
Non fatevi fregare dalla propaganda revisionista.… (plus d'informations)