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Comprend les noms: George Orwel

Notice de désambiguation :

(eng) This George Orwel (one "l", that is) is not the 1984 author but a veteran New York journalist and oil analyst.

Œuvres de George Orwel

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Date de naissance
1968
Sexe
male
Professions
journalist
oil analyst
Notice de désambigüisation
This George Orwel (one "l", that is) is not the 1984 author but a veteran New York journalist and oil analyst.

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HelioAdrianus | May 30, 2023 |
Non è mai semplice offrire un suggerimento di lettura quando ciò che si propone è un libro considerato un caposaldo letterario, ancora più complesso quando è parte della didattica scolastica in tema di letteratura. “La fattoria degli animali” di George Orwell rappresenta bene il caso: è uno dei romanzi di letteratura inglese più studiati durante il periodo scolastico e, accanto a “1984”, resta una delle opere più conosciute di questo autore. Pubblicato nel 1945, scritto solo qualche anno prima, è una caricatura jacovittiana, trasposta al mondo animale, della Rivoluzione Russa del 1917 e del successivo instaurarsi del Comunismo. Con un linguaggio ed una satira che ci rimandano ad immagini quasi fumettistiche, Orwell critica in modo tutt’altro che edulcorato ogni forma di totalitarismo e, in modo particolare, i fatti che portarono al potere Lenin e, a seguire, l’aspra lotta di potere di Stalin e l’attrito nella corsa al potere con Trotsky.
In ogni animale della fattoria di Orwell, quella che si ribella al fattore Jones, il lettore può ritrovare eventi e personaggi del regime stalinista. C’è, ad esempio, nel saggio e anziano maiale chiamato “Vecchio Maggiore” il tratto caratteriale di Karl Marx e della sua filosofia socialista, fatta di ideali puri, inattaccabili. In Jones, l’umano che dirige la “Fattoria Padronale” si specchia la figura dello Zar Nicola II e con lui di quella vecchia aristocrazia russa i cui interessi altro non sono che il prodotto dello sfruttamento del proprio popolo, dei propri contadini. La stessa cavallina Mollie, principessina di quel mondo aristocratico, decide di abbandonare la Fattoria proprio nel momento in cui gli animali iniziano a ribellarsi.
Il racconto è una vera sfilata allegorica in cui in Napoleone, il maiale che, grugnito dopo grugnito, prenderà il potere, ritroviamo il ritratto dispotico e dittatoriale di Stalin, con la sua propaganda a senso unico, le sue sfilate autocelebrative, le sue spietate purghe. Poi c’è Palla di neve, ritratto dalle sembianze animali di un Lev Trotsky che inizia il suo percorso da eroe della rivoluzione bolscevica per finire, costantemente screditato da Stalin Napoleone, col divenire nemico assoluto del popolo. Un popolo, quello della Fattoria degli animali, che nel miraggio di un mondo più egualitario, giusto, sociale, finirà per passare da una dittatura ad un’altra, peggiore forse della prima.
Va detto che in questa nuova traduzione di Vincenzo Latronico si nota una revisione più fresca di un testo comunque scritto in un inglese molto semplice nel contenuto e nella nota stilistica. Tutto ciò rispetto, ad esempio, a quella di Guido Bulla, da molti considerata come più tradizionale e fedele all’originale edito nel Regno Unito nel 1945 da "Secker & Warburg". Capita quindi di notare che lo stacanovista cavallo Gondrano (già tradotto in Boxer) in questa edizione si chiami Spartaco, in virtù della sua grande forza e volontà; che il capo della propaganda “di partito”, nella realtà dei fatti la nota agenzia Pravda, si riconosca nel nome di Squillo (certo più lessicalmente aderente al ruolo, rispetto al precedente Clarinetto) oppure che Beniamino, il somaro che di sottecchi guarda la rivoluzione con una certa diffidenza, pecca di esterofilia trasformandosi all’anagrafe animale in Benjiamin, acuto osservatore dei fatti molto simile a chi questo libro lo ha scritto. Resta punto fermo il corvo Mosé, immancabile richiamo alla Chiesa Ortodossa.
La rivoluzione lentamente si trasforma in una dittatura inflessibile, i canti patriottici sono svuotati del loro originario significato, i comandamenti dell’animalismo vessillo della rivoluzione ora asservono il nuovo potere e le grandi masse, che in un sol coro cantavano come un gregge “quattro zampe bene, due zampe male”, finiranno con l’intonare “quattro zampe bene, due zampe meglio”. Non manca nulla, c’è persino l’umanizzazione dell’Inghilterra e della Germania nazista nei padroni delle fattorie confinanti. Ci sono gli sgherri della polizia politica sovietica, sempre pronti ad abbaiare, ringhiare e mordere. Ci sono i topi, senza legge e senza patria.
Un romanzo politico? Certamente sì. George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato a Moithari, in India, il 25 giugno 1903 e morto a Londra il 21 gennaio 1950, non ha mai negato il suo impegno di attivista politico. Fra i più apprezzati autori inglesi del XX secolo, ci lascia una preziosa testimonianza della distopia del comunismo sovietico che parte con un’idea di libertà e si chiude con un sistema totalitario dove la libertà è un pericolo da sopprimere. Non ci stupisce quindi che, in un periodo in cui il Regno Unito e l’Unione Sovietica erano alleate di una guerra mondiale appena terminata, molti editori rifiutarono il manoscritto. Un testo che non può mancare in ogni biblioteca che si rispetti.
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Sagitta61 | May 8, 2023 |
The signs the world is headed for an impending catastrophe are everywhere. For decades we have enjoyed cheap energy. Many believe we are headed for an oil peak – the point where the earth’s oil production will begin declining at a rate of approximately two per cent per year.

Improved technologies may squeeze more oil from old wells; tar sands and heavy oil conversions may add to the supply. Yet one need only look at the rising price at the pump to realize there is no longer supply and demand equilibrium.

In Black Gold, George Orwel explores the implications of this imbalance for both investors and consumers. He argues oil prices are prepared for what he terms an “uberspike” which will challenge the woorld’s economic, political and philosophical order.

The author, an oil analyst and senior writer for the Oil Daily and Petroleum Intelligence Weekly, provides:

• An insightful analysis of alternative fuel sources – their plusses and minuses and investment potential.
• An insider’s view of Saudi Arabia and the rest of the Middle East production capabilities.
• An analysis of alternative investments, including ETFs, energy futures and hedge funds.

This well-written book is a thoughtful and action-oriented look at what may prove to be the greatest investment and industrial challenge facing the world’s people today.
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PointedPundit | Mar 23, 2008 |

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