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Comprend les noms: Gigi Di Fiore, Gigi Di Fiore

Œuvres de Gigi Di Fiore

Controstoria della liberazione (2012) 1 exemplaire

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Date de naissance
1960-01-02
Sexe
male
Nationalité
Italy
Lieu de naissance
Naples

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Bombardamenti a tappeto e massacri di civili, stupri e detenzioni durissime, collusioni con la mafia e affari illeciti.
In una serrata inchiesta che svela il volto meno glorioso della guerra di Liberazione, Gigi Di Fiore denuncia la lunga ser ie di violenze e soprusi commessi dagli Alleati nel Mezzogiorno durante la difficile risalita della penisola.
Attingendo a testimonianze di sopravvissuti e documenti inediti, l'autore mette in luce le contraddizioni dei resoconti oleografici più o meno ufficiali, evidenzia i punti oscuri di episodi cruciali come gli eccessi nei bombardamenti, e indaga sui silenzi che coprono avvenimenti drammatici come gli stupri di massa del contingente francese in Ciociaria.
La sua ricostruzione di vicende scomode e troppo a lungo taciute mostra come il malgoverno degli Alleati aggravò il divario storico tra Nord e Sud del Paese e ci obbliga a ripensare squilibri e fallimenti dell'Italia di oggi.
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Signalé
BiblioLorenzoLodi | Aug 3, 2013 |
Il Risorgimento italiano è un argomento delicato che si presta facilmente a mistificazioni partigiane tutte encomiastiche o, per converso, tutte dispregiative. Come se l'operazione non fosse ancora digerita del tutto, sia dai popoli "invasi", rappresentati da infuriati resti del regno borbonico ancora pubblicisticamente attivi, sia dai popoli "invasori", rappresentati dai luoghi comuni padani e dintorni. Poi, però, ci sono anche i papalini o, meglio, i cattolici che considerano (ancora adesso!) l'operazione una gigantesca rapina alla Chiesa ed ai suoi rappresentanti in terra, compiuta in spregio alla volontà del Santo Padre da un complotto massonico capitanato dal perfido Cavour.
Questo libro è scritto in modo leggibile e scorrevole ed è anche pieno di notiziole interessanti, non del tutto note. Quindi un apporto, in larga massima, positivo. Ma anche qui si trova qualche partigianeria di troppo, tanto per mettere tutto il bene da una parte (lo Stato pontificio) e tutto il male dall'altra (i perfidi piemontesi).
Probabilmente, se ci mettessimo a parlare delle questioni inerenti il Risorgimento (soprattutto quelle lasciate lì a marcire, una fra tutte: le mafie e le camorre) con una voglia maggiore di risolverle, in capo a qualche generazione ne verremmo fuori.
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Signalé
ddejaco | Sep 28, 2010 |

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