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Tullio De Mauro (1932–2017)

Auteur de Guida all'uso delle parole

99+ oeuvres 346 utilisateurs 10 critiques 1 Favoris

A propos de l'auteur

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Œuvres de Tullio De Mauro

Guida all'uso delle parole (1986) 37 exemplaires
Prima lezione sul linguaggio (2002) 24 exemplaires
La cultura degli italiani (2004) 24 exemplaires
Parole di giorni lontani (2006) 14 exemplaires
Une introduction à la sémantique (1971) 13 exemplaires
Capire le parole (1994) 13 exemplaires
La fabbrica delle parole (2005) 8 exemplaires
Lingua e dialetti (1993) 7 exemplaires
L'Italia delle Italie (1987) 4 exemplaires
Le Parole e i fatti 2 exemplaires
Leibniz, Humboldt, and the origins of comparativism (1990) — Directeur de publication — 2 exemplaires
Ai margini del linguaggio (1984) 2 exemplaires
In principio c'era la parola? (2009) 2 exemplaires
Lezioni di linguistica teorica (2008) 2 exemplaires
Idee per il governo della scuola (1995) 2 exemplaires
Idee per il governo : scuola (1995) 2 exemplaires
Dizionario etimologico (2000) 2 exemplaires
I casi greci e il nome del dativo (2005) 2 exemplaires
Minima scholaria 1 exemplaire
Minima scholaria (2001) 1 exemplaire
Le lauree brevi (1998) 1 exemplaire
[No title] 1 exemplaire
Il nuovo esame di maturità (1999) 1 exemplaire
Killers, ma distinti 1 exemplaire
Lingua e dialetti 1 exemplaire
scuola e linguaggio 1 exemplaire

Oeuvres associées

Cours de linguistique générale (1916) — Traducteur, quelques éditions1,710 exemplaires
Le belle bandiere (1901) — Introduction, quelques éditions38 exemplaires
Les grands courants de la linguistique moderne (1963) — Contributeur, quelques éditions26 exemplaires
Education and bilingualism (1986) — Préface, quelques éditions8 exemplaires

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CORRIERE DELLA SERA, (LE PAROLE DELL'ITALIANO), VOL. 25, 2019
 
Signalé
OresteKesselPace | May 7, 2022 |
Mi ritrovo spesso a parlare della cultura degli italiani, io che nemmeno potrei, citando articoli e libri, da De Mauro a Zucconi. E mi scontro altrettanto spesso con difese e elogi che contraddicono le statistiche indicate in questo libro e altrove. A nulla valgono le prove portate a sostegno di ciò che dici. Il campanilismo, o patriottismo, è troppo forte e a una critica sulla società si risponde come se la stessa fosse sull'individuo. È sconfortante rendersi conto che sembra non esserci via di uscita. Di anno in anno si precipita sempre più giù. Le sporadiche sacche disperse nel paese non danno speranza. La cecità delle classi dirigenti si trascina da decenni su una strada che ormai è talmente battuta che a ogni cambio di governo verrà percorsa dai nuovi ministri a occhi chiusi.
Nonostante alcuni Don Chisciotte che tentano, invano, di riformare il sistema scolastico e farlo somigliare a quello dei paesi dove le cose in questo senso vanno meglio e di riproporre la spinosa questione dell'apprendimento in età adulta.

Questo libro ti mette di fronte a cose che si ripercuotono sulla vita civile di tutti.
Quando dice che, secondo varie ricerche, l’incompetenza matematica e scientifica è un carattere nazionale accertato, che soltanto il 20,2% possiede le competenze minime di lettura, scrittura e calcolo indispensabili a muoversi in una società complessa o che il 74%, che pur avendo conquistato elevati titoli di studio, ha difficoltà grandi a capire o scrivere un semplice testo o ci riesce assai male, tutti dati riscontrabili in studi e ricerche diversi tra loro dove viene fuori sempre una percentuale di circa il 70% di popolazione incapace di capire quello che dicono i giornali (a prescindere dalla capacità di esporlo degli stessi) o di leggere un resoconto bancario, viene spontaneo collegare questo analfabetismo funzionale ai problemi che stiamo vivendo nella copertura vaccinale, alla facilità con la quale si crede alle panzane pubblicate e diffuse sui social network, al fiorire di individui che guadagnano su queste panzane, sfruttando quindi l’ignoranza dei creduloni o di quella enorme massa di persone che non avendo gli strumenti necessari per comprendere un testo scritto diffonde notizie, dopo averne letto solo il titolo, che portano a linciaggi mediatici, campagne di protesta contro pratiche scientifiche e tanto altro.
Non aiuta la faciloneria con la quale la stampa scrive gli articoli. Dove per un fatto di cronaca si possono avere anche una decina di storie diverse. Verifica dei fatti, questa sconosciuta.
Una catastrofe.
… (plus d'informations)
 
Signalé
Atticus06 | 2 autres critiques | Jun 9, 2020 |
Che cos'è il linguaggio? Domanda intelligente: detto in altri termini, non si ha idea di quale sia la risposta. Tullio De Mauro ci tentò nel 2002 con questo libretto, che io ho letto nella versione edita dal Corriere della Sera. Inutile dire che nessuno può (poteva) tacciare De Mauro di scarsa conoscenza del tema: ho però trovato la prima parte troppo generalista e quindi poco interessante. Molto meglio la seconda parte, sempre di tipo generale ma con un maggiore uso di esempi pratici, e soprattutto con un utile confronto con quello che succede in altri sistemi informativi, come i versi degli animali, i linguaggi non verbali come la lingua ("le lingue") dei segni e la matematica, dove tra l'altro si fa notare la differenza tra quest'ultima, che è un linguaggio non-creativo mentre il linguaggio è "non non-creativo"; uno scioglilingua che ha un suo bel senso. (ah: a pagina 90 c'è un esempio matematico con un errore...) In pratica, dunque, un testo per i curiosi.… (plus d'informations)
 
Signalé
.mau. | Jan 5, 2020 |

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