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Œuvres de Aldo Cazzullo

La mia anima è ovunque tu sia (2011) 31 exemplaires
Peccati immortali (2019) 11 exemplaires

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A Private Affair (1963)quelques éditions341 exemplaires

Étiqueté

Partage des connaissances

Date de naissance
1966-09-17
Sexe
male
Nationalité
Italy
Lieu de naissance
Alba, Italy
Professions
journalist
writer

Membres

Critiques

«Cent'anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l'aveva messo al mondo». Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un'idea sbagliata: uno statista che fino al '38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l'alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda che prima del '38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza – non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici –, facendo centinaia di vittime. Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia – 40 mila morti tra i civili –, in Etiopia – dall'iprite al massacro dei monaci cristiani –, in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali. Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino. La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull'altro e di una razza sull'altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l'antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani. (fonte: retro di copertina)… (plus d'informations)
 
Signalé
MemorialeSardoShoah | Dec 25, 2022 |
Splendido viaggio nella Divina Commedia
 
Signalé
zinf | Dec 22, 2021 |
Ho iniziato a leggere questo libro mangiucchiando un pezzo di torrone al cioccolato. Non avevo fame, non era ora di un pasto: era quello in cui ci siamo adagiati grazie alla società dei consumi. Il superfluo.
Il libro apparentemente è "datato", per i ritmi di oggi: si occupa cioè di mettere a confronto l'Italia della Ricostruzione (1948) con il 2018, prima cioè dell'ultima sberla che abbiamo preso con il covid.
Ma proprio il covid a molti di noi, che hanno avuto la fortuna di sentirli raccontare di prima mano, da chi li aveva vissuti, ha richiamato alla memoria i racconti di guerra. Quando nella vita quotidiana si stava senza tante cose e una specie di roulette russa incombeva su tutti.
Il giuramento che, finito il conflitto, tanti italiani fecero a loro stessi e alle loro famiglie, rimboccandosi le mani, spesso senza manco le scarpe e senza aver potuto studiare, era quello, ci fa notare Cazzullo, che una Rossella O'Hara ridotta dalla fame a mangiar radici, fa tornando a Tara: "Giuro davanti a Dio che supererò questo momento. E quando tutto sarà passato non soffrirò mai più la fame (...)"
Venivamo dalla fame, dalla guerra, dalla disperazione e siamo stati, debitamente aiutati dal piano Marshall, capaci di veri e propri miracoli. Spesso coloro che hanno materialmente ricostruito l'Italia hanno mantenuto fino all'ultimo giorno della loro vita abitudini spartane, evitato il lusso e il superfluo.
Tempo qualche generazione siamo diventati quelli incapaci di vivere se qualcosa intacca il nostro status quo: moriamo se non possiamo andare in palestra o a ballare...

E in questo risiede la rinnovata attualità di questo libro: ricordarci da dove siamo partiti e dove potremmo arrivare.
… (plus d'informations)
 
Signalé
ShanaPat | Jan 4, 2021 |
Ottima ricostruzione giornalistica degli anni di piombo 1968-1978 attraverso la storia di Lotta Continua e dei suoi fondatori
 
Signalé
permario | Mar 11, 2016 |

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