John Carlin (2) (1956–)
Auteur de Invictus: Nelson Mandela and the Game That Made a Nation
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A propos de l'auteur
John Carlin is senior international writer for El Pais.
Œuvres de John Carlin
Étiqueté
Partage des connaissances
- Date de naissance
- 1956-05-12
- Sexe
- male
- Nationalité
- UK
- Pays (pour la carte)
- Royaume-Uni
- Études
- Lincoln College
Université d'Oxford (Maîtrise, Littérature anglaise)
Lincoln College - Professions
- Journaliste
Réalisateur
Scénariste
Membres
Critiques
Listes
Prix et récompenses
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Auteurs associés
Statistiques
- Œuvres
- 9
- Membres
- 1,096
- Popularité
- #23,436
- Évaluation
- 3.9
- Critiques
- 58
- ISBN
- 132
- Langues
- 10
- Favoris
- 1
John Carlin, giornalista e corrispondente in Sudafrica dal 1989 al 1995, inizia a narrare la storia fin dagli anni del carcere per Mandela e dall’inizio delle trattative segrete con il governo. È un momento cruciale perché proprio in carcere Mandela affinerà le sue capacità di persuasione e comprenderà quanto potesse essere cruciale il rugby per il Sudafrica.
È davvero una storia pazzesca: se si fosse trattato della trama di un romanzo, l’avrei di certo definita irrealistica, perché è un esempio di come talvolta la realtà superi la finzione. Diventato presidente, Mandela si è trovato seduto su una polveriera: c’erano gruppi di bianchi e gruppi di neri pronti a far esplodere la guerra civile, per le più svariate ragioni, e tutto il Paese si aspettava un qualche disastro.
In effetti, ci sono andati vicini più di una volta: eppure quest’uomo meraviglioso è riuscito a sventare ogni minaccia di violenza, riuscendo a inglobare nella sua visione di un Sudafrica unito e pacificato anche il bianco più razzista e il nero più arrabbiato. Leggendo le testimonianze di chi fu protagonista insieme a lui di quei giorni, si percepisce proprio lo sbalordimento suscitato dalle parole e dall’atteggiamento di Mandela, e la quasi inevitabilità di seguirlo nel suo progetto, indipendentemente da quali fossero le loro idee di partenza. Mi è venuto da pensare che, se Mandela avesse incontrato Hitler, quest’ultimo avrebbe finito per andare di persona a liberare i prigionieri nei campi di sterminio e a chiedere loro scusa!
L’idea di usare il rugby per pacificare e unire la nazione, poi, è geniale e, per quando il libro di Carlin mi abbia fatto capire perché questo sport fosse così visceralmente importante per i sudafricani, resto convinta che solo una mente brillante avrebbe potuto partorirla.
Un po’ noioso in alcuni punti, dovuto probabilmente al taglio molto giornalistico del libro, non posso fare a meno di consigliare la lettura di Ama il tuo nemico a chiunque: è una storia talmente bella e luminosa da sembrare una fiaba a lieto fine, e di questi tempi abbiamo proprio bisogno di positività.… (plus d'informations)