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Stefano Bartezzaghi

Auteur de Lezioni di enigmistica

34+ oeuvres 284 utilisateurs 12 critiques

A propos de l'auteur

Comprend les noms: Stefani Bartezzaghi

Œuvres de Stefano Bartezzaghi

Lezioni di enigmistica (2001) 40 exemplaires
Scrittori giocatori (2010) 13 exemplaires
Accavallavacca (1992) 10 exemplaires
Rimario della lingua italiana (1993) 8 exemplaires
La posta in gioco (2007) 7 exemplaires

Oeuvres associées

Harry Potter et le prisonnier d'Azkaban (1999) — Directeur de publication, quelques éditions107,017 exemplaires
Harry Potter et la coupe de feu (2000) — Directeur de publication, quelques éditions102,303 exemplaires
Les aventures de Pinocchio (Edition grand format luxe, Gallimard Jeunesse) (1883) — Introduction, quelques éditions8,304 exemplaires
La fonction du balai (1987) — Avant-propos, quelques éditions2,933 exemplaires
Exercices de style (1943) — Traducteur, quelques éditions2,572 exemplaires
Finnegans wake. Libro terzo, capitoli 3 e 4. Libro quarto (2019) — Avant-propos — 2 exemplaires

Étiqueté

Partage des connaissances

Date de naissance
1962-07-20
Sexe
male
Nationalité
Italy
Pays (pour la carte)
Italia
Lieux de résidence
Milan, Italy
Courte biographie
Enigmista, scrittore, ludolinguista. Laureato in Discipline delle Arti e dello Spettacolo (Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna), con Umberto Eco. È figlio di Piero Bartezzaghi, un famoso enigmista, e fratello di Alessandro Bartezzaghi, redattore della Settimana Enigmistica, e di Paolo, redattore della Gazzetta dello Sport. Affermato ludolinguista, ha tenuto rubriche di giochi di parole in molti giornali e riviste. Attualmente collabora con La Repubblica presso cui cura la rubrica "Lessico & Nuvole".

Membres

Critiques

Testo in bilico fra linguistica e sociologia che consiglio a chiunque ritenga la creatività una delle chiavi interpretative del "fare meglio", indipendentemente dal campo di riferimento. Particolarmente riuscita la parte di testo che riguarda la nascita della mitologia della creatività negli anni '50 del secolo scorso, fondamentalmente a partire da un fraintendimento linguistico che ci ha fatti passare da "invenzione" a "creazione". Testo ben strutturato, anche se la prima parte (per me troppo lunga) mal si connette alla seconda, quanto a contenuti la più rilevante (anche se chiusa da un intervista un po' posticcia).… (plus d'informations)
 
Signalé
d.v. | May 16, 2023 |
Anche Stefano Bartezzaghi sceglie di entrare nell'agone delle distinzioni più o meno artificiali nella lingua italiana: e lo fa a modo suo in questo libretto. L'introduzione riprende il suo vecchio testo "Mater ignota" pubblicato sulla rubrica Lessico e Nuvole il 3 maggio 2006, e che mostrava un tormentone con un insieme di parole che applicate ai maschi avevano in certo senso e messe al femminile si traducevano sempre - absit iniuria verbis - in "una mignotta". Da lì prende il via una disamina del terzo articolo della Costituzione, che comincia affermando «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, [...]» Cominciando con la parte apparentemente più semplice, Bartezzaghi fa notare che anche se si espungesse dal testo la parola "razza" non è che il razzismo sparirebbe. (Lui lo dice meglio di me e lo spiega anche dal punto di vista semiotico.) Ma più in generale, spiega, la lingua è fatta da distinzioni, che possono essere neutre oppure diventare oppositive, e caricarsi di valori morali: si parla di assiologia. Insomma, se non ho capito male, limitarsi a cambiare le parole senza considerare tutto quello che c'è dietro di esse non porterà mai a grandi risultati...… (plus d'informations)
 
Signalé
.mau. | Jul 6, 2022 |
Stefano Bartezzaghi continua nella sua immane opera di costruire una semiotica della creatività. Con questo suo nuovo lavoro comprendiamo meglio perché il suo libro precedente si intitolasse Banalità: in un certo senso banalità ("quello che conosce tutto il ban, il villaggio") e creatività sono due facce della stessa medaglia, come l'ossimoro "sii creativo!" ci fa capire.
Vi avviso subito: nonostante lo stile di scrittura di Bartezzaghi sia chiaro e spesso anche leggero, e nonostante ci sia un utilissimo glossario in appendice sul significato dei termini da lui usati in modo tecnico e indicati in corsivo nel testo (ma ci avvisa che esso non deve essere affatto considerato anche solo un embrione di dizionario di semiotica...) il libro non è di facile lettura se come me non ne sapete molto di semiologia. Insomma, non pensate che sia una lettura da spiaggia, ma prendetevi il tempo necessario per leggerlo e assaporarlo: ne vale la pena!… (plus d'informations)
 
Signalé
.mau. | Jan 4, 2022 |
Mi pare solo il minimo che Stefano Bartezzaghi, dopo avere scritto libri sulla creatività, guardi l'altra faccia della medaglia: la banalità. In realtà questo libro non parla solo di banalità, ma più in generale cerca di dare un'idea di come la banalità sia spesso nelle orecchie di chi la ascolta. Per i miei gusti c'è un po' troppa semiotica - il Bartezzaghi Vero Saggista può anche essere un po' troppo pesante - ma il primo capitolo "Su bucce di banale", il quinto "Banal Network" che guarda alla banalità nei social network e il sesto "Per un'Enciclopedia di luoghi comuni III" meritano sicuramente l'acquisto.… (plus d'informations)
 
Signalé
.mau. | Dec 20, 2019 |

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